Accompagnato dai familiari, dalla presidente della Camera Laura Boldrini, e portato a spalla dai commessi della Camera, il feretro di Pietro Ingrao è arrivato in piazza Montecitorio alle 11 esatte, dove è stato accolto da un lungo applauso della folla che ha intonato "Bella ciao" e "Bandiera Rossa" [...]
In piazza, oltre alle persone giunte per l'ultimo saluto ad Ingrao, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, con lui sul grande palco allestito davanti all'ingresso della Camera, anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ed il presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano con la moglie signora Clio.
Laura Boldrini - "Cento anni, una lunga vita spesa per la libertà e la democrazia nel nostro paese. Un uomo colto, onesto, animato da una forte passione ideale". Con queste parole il presidente della Camera Laura Boldrini ha aperto le esequie pubbliche di Pietro Ingrao. "Non sarebbe giusto - ha detto parlando dal palco che ospita le autorità allestito sulla piazza - confinare nel passato l'intero suo pensiero e le sue riflessioni: nei suoi scritti ci sono spunti che parlano anche alle cose di oggi, guerre, fenomeni migratori. L'atteggiamento culturale di Ingrao aveva una permanente curiosità".
La figlia Renata - "Un papà speciale, che veniva fermato per strada, che vedevamo in tv e sui giornali. Questa vita se la portava anche dentro casa, in famiglia. Attraversava anche le nostre vite. Tanti sono i ricordi dei momenti gioiosi con lui". Con queste parole, la figlia di Pietro Ingrao, Renata, ha aperto il suo discorso pronunciato a piazza Montecitorio, in occasione delle esequie di Stato. "Adesso sei volato libero da qualche parte ma sei dentro di noi".
Alfredo Reichlin - "Mente libera, cocciuta, assetata di conoscenza. Come non lasciare gli uomini soli di fronte al potere del denaro: questa era la nostra passione. Ingrao era una mente libera, cocciuta e assetata di conoscenza: era tutto qui l'uomo del dubbio". Così l'onorevole Alfredo Reichlin. "Ingrao lascia un segno profondo tutt'ora vivo e aperto. La Rai ha annunciato "è morto il capo della sinistra italiana" quindi questo Paese ha una storia, tuttavia noi questa storia non l'abbiamo custodita bene. Oggi siamo a un passaggio incerto degli italiani nel mondo. Ingrao era di sinistra? Di questa parola oggi si sono persi molti significati. Forse mi sbaglio, ma sento rinascere il bisogno di uomini che pensano e guardano lontano. Di uomini che sentono che il vecchio non può più, ma il nuovo non è ancora abbastanza. Ingrao ci ha detto che la politica non può ridursi a mercato, a lotte di potere. Abbiamo bisogno di uomini come lui, di nuovi dubbi e nuove analisi".
Don Ciotti - "Ingrao ha servito la politica invece di servirsene". Così dal palco di piazza Montecitorio don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha ricordato l'ex presidente della Camera. "Era contro i dogmi, gli slogan, le semplificazioni. Più della verità, amava la ricerca della verità. E' stato un inquieto, un eretico cioé una persona che sceglie, che si assume i rischi, che rifiuta il conformismo del quieto vivere. Ingrao ascoltava la sua coscienza e difendeva la sua dignità di persona libera. Lo ha fatto per tutta la vita pagando anche prezzi alti. Era innamorato dei poveri, degli ultimi e dei lavoratori". "Mi sarebbe piaciuto parlare con lui di questo Papa Francesco che al congresso degli Stati Uniti ha parlato di terra, lavoro e libertà", ha concluso Don Ciotti.
Scola - "Sono qui a festeggiare un grande uomo", ha detto il regista Ettore Scola, parlando dal palco delle autorità. "Stiamo allegri, oggi è la festa di Pietro: festeggiamo", ha aggiunto confessando: "Il mio film più caro è quello su Mirafiori perché mi ha consentito di conoscere Ingrao".
Su Facebook l'omaggio di Di Maio - "Ieri ho portato il mio saluto a Pietro Ingrao. Quando due anni fa sono stato eletto Vice Presidente della Camera, ho studiato il funzionamento dell'Aula osservando attentamente i video di due ex Presidenti della Camera: Sandro Pertini e Pietro Ingrao. Due Partigiani chiamati ad essere arbitri della Camera nella prima repubblica, in cui sedevano partiti dall'Msi al Pci passando per i radicali e la democrazia cristiana. La loro imparzialità è sempre stata ineccepibile. Sono stati garanti di tutti, anche dei partiti che più lo avevano avversato nella loro storia politica. Al di là di ideologie e colori politici, un bell'esempio da seguire"
(Fonte: Rainews24)
Faccio mie le ultime parole di Alfredo Reichlin:
"Forse mi sbaglio, ma sento rinascere il bisogno di uomini che pensano e guardano lontano. Di uomini che sentono che il vecchio non può più, ma il nuovo non è ancora abbastanza. Ingrao ci ha detto che la politica non può ridursi a mercato, a lotte di potere. Abbiamo bisogno di uomini come lui, di nuovi dubbi e nuove analisi".
Forse un giorno non lontano potrei incontrarlo, quest'UOMO... Ultima traversa a sinistra...
Tafanus
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