Non lo dice Sallusti, lo dice, lo scrive e lo documenta con 32 fotografie Renzubblica. Quindi ci possiamo fidare. In Largo Greppi (uno dei due centri focali della "manifestazione", c'erano più ministri e notabili locali che cittadini milanesi. Quando, in un post precedente, ho ipotizzato che in Largo Greppi avrebbero potuto starci anche un paio di bus di truppe cammellate, sono stato molto, ma molto ottimista. In Largo Greppi c'era tanta di quella gente che avrei potuto ospitare TUTTI nel soggiorno di casa mia, al caldo, e non sarebbero stati neanche troppo stretti.
Non ci credete??? Bene, cliccate sulla foto, e aprite l'articolo completo di Renzubblica, giornale certamente "non ostile" al renzismo. Dall'articolo potete aprire anche una ricca galleria fotografica, che documenta il totale fallimento dell'iniziativa. Per i pigri, ecco un estratto dell'articolo di Renzubblica:
Il banchetto c'è, i volantini pure, vino, mortadella e salame lo stesso. Ci sono militanti, deputati, dirigenti di partito. Manca un solo elemento: la gente 'normale'. Milano, largo Greppi, uscita della fermato del metrò, di fronte al Piccolo Teatro. Dalle 9,30 del mattino è in piedi il gazebo, un gruppo di iscritti - ci sono i vecchi provenienza Pci, ma anche i ventenni e il loro biliardino - regge il tutto, distribuisce il materiale informativo #ItaliaCoraggio.
Ma sarà un po' per il freddo, sarà un po' che la zona non è poi così di passaggio, ma di milanesi qualsiasi in una mattinata intera se ne sono avvicinati assai pochi. E l'argomento forte non è tanto il governo e il suo operato, quanto i destini del centrosinistra locale, con sullo sfondo le candidature per le primarie. Passa a salutare il ministro Maurizio Martina, si vede Emanuele Fiano (candidato alle primarie ma chissà per quante ore ancora), ci sono deputati (Matteo Mauri, Francesco Laforgia, Lia Quartapelle), assessori (Carmela Rozza) e segretari (il vice nazionale Lorenzo Guerini, quello regionale Alessandro Alfieri, quello metropolitano Pietro Bussolati). Si formano capannelli, sulla bocca di tutti soprattutto due nomi: Giuseppe Sala e Giuliano Pisapia. Il primo, ormai considerato il candidato principe del Pd; il secondo, sindaco amato e oggi incompreso con le sue scelte.
In piazza Abbiategrasso, zona periferica, altro gazebo aperto solo due ore nel pomeriggio, e stesso disinteresse dei non politicizzati. Si fermano in pochi e sono soprattutto over 50. Anche dall'altro banchetto organizzato in città - in via Ripamonti - non arrivano notizie di particolari assalti di curiosi in ansia per le sorti dell'esecutivo e del Paese. Per l'entusiasmo, chissà, meglio ritentare in primavera.
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