Il business è ricco e per questo ha attirato imprenditori di ogni tipo. Sono stati della partita Andrea Bacci, finanziatore della fondazione Big Bang di Matteo Renzi, e poi nominato da Matteo Renzi alla testa di alcune partecipate fiorentine; Andrea Moretti un imprenditore di Arezzo imparentato con un ex socio di Licio Gelli e Ilaria Niccolai, un'immobiliarista da circa un anno socia del padre e della madre del premier nella Party srl. Tutti loro devono la loro fortuna non solo all'abilità imprenditoriale, ma alle scelte della politica. Ecco come
(di P.G. Cardone e G. Scacciavillani | 15 dicembre 2015)
Per capire come mai Tiziano Renzi (foto a sinistra), il padre del premier, si sia trovato a fare il consulente di grandi affari immobiliari di società amministrate da Lorenzo Rosi, l’ex presidente della Banca Etruria ora nel mirino di risparmiatori e magistratura, bisogna andare a Leccio. Una frazione del Comune di Reggello di 800 anime della provincia di Firenze a soli nove minuti di auto da Rignano sull’Arno, il borgo dove i Renzi hanno casa e dove Tiziano è stato per anni segretario del Partito Democratico. Qui a partire dal 2009 si è lavorato sodo per raddoppiare un outlet, il The Mall nato sotto le insegne di Gucci e del suo patron francese , che oggi fattura una ventina di milioni l’anno e accoglie ogni giorno decine di migliaia di clienti alla caccia di un capo firmato a prezzi scontati.
Un super affare immobiliare a cui gli sviluppatori, con la consulenza di Renzi senior, ne vogliono ora far seguire degli altri a San Remo e a Fasano in provincia di Brindisi. Il business è insomma ricco e per questo ha attirato imprenditori di ogni tipo. A Reggello sono stati della partita Andrea Bacci, finanziatore della fondazione Big Bang che durante le primarie del Pd del 2012 era stato il collettore dei finanziamenti della campagna del sindaco di Firenze e poi nominato da Matteo Renzi alla testa di alcune partecipate fiorentine, Andrea Moretti un imprenditore di Arezzo imparentato con un ex socio di Licio Gelli, e Ilaria Niccolai, un’immobiliarista da circa un anno socia del padre e della madre di Renzi nella Party srl. Tutti loro devono la loro fortuna non solo all’abilità imprenditoriale, ma alle scelte della politica.
Si perché a Reggello la svolta è arrivata con il contributo fondamentale del sindaco, un renziano della prima ora. Si chiama Sergio Benedetti, di mestiere fa il mobiliere e ha retto il Comune dal 2002 al 2012, per poi essere nominato dalla Provincia nel cda del Maggio Fiorentino. Durante la sua sindacatura arrivano le convenzioni che apriranno la strada all’espansione di The Mall. Su aree che in parte sono di proprietà dello stesso sindaco. E che proprio il primo cittadino, come vedremo, non si farà problemi a vendere agli sviluppatori dell’outlet per circa 3 milioni di euro.
Oltre al sindaco Benedetti, Bacci, Rosi, Niccolai e Moretti, un ruolo importante nell’operazione è ricoperto da un uomo d’affari pugliese, compagno dell’immobiliarista Niccolai: Luigi Dagostino. È lui infatti il rappresentante di buona parte delle società estere e off shore che a seconda dei casi o comprano i terreni o controllano le quote delle società immobiliare coinvolte nell’affare. Tra il 2010 e il 2015 questa variegata compagnia di politici e imprenditori si destreggia abilmente tra compravendite di terreni, piani regolatori e varianti urbanistiche. Rosi, che pure aveva avuto almeno uno dei protagonisti, Moretti, tra i suoi azionisti in Banca Etruria, entra ufficialmente in partita solo in un secondo momento, dopo la sua uscita dall’istituto. Lo stesso si deve dire di Renzi senior che nella zona è di casa, ma che in apparenza si mette a collaborare con i costruttori solo a partire dal 2014, quando con loro partecipa a riunioni in Liguria e in Puglia.
L’affare fiorentino della costruttrice socia di Tiziano Renzi e dell’ex presidente di Banca Etruria: “Tiziano? Ci ha dato una mano nella pubblicità di alcune iniziative da noi organizzate”, dice Dagostino. Vero o falso che sia resta però un dato societario. Lo scorso anno Renzi senior e la moglie fondano la società immobiliare Party srl con la compagna di Dagostino, Ilaria Niccolai. L’immobiliarista lo fa attraverso la sua Nikila Invest. I coniugi Renzi però, dopo averlo fatto si scordano di segnalare la cosa nell’aggiornamento annuale della loro situazione patrimoniale depositata a Palazzo Chigi. Anche l’ex presidente di Banca Etruria, Rosi, entra in società con la coppia Niccolai-Dagostino. Sempre tramite la Nikila che partecipa a una serie di srl che fanno capo alla Syntagma, dalla quale si diramano varie società inclusa Egnazia Shopping Mall: ovvero la compagnia che si occupa dell’outlet di Fasano.
A Firenze Ilaria Niccolai è piuttosto nota. La scorsa estate ha rilevato per 25 milioni di euro la storica sede del Maggio Fiorentino dalla Cassa Depositi e Prestiti, la quale un anno e mezzo prima l’aveva comprata per 23 milioni direttamente dal Comune, che stava cercando di vendere il teatro Comunale da ben quattro anni. E che per cedere l’immobile ottocentesco al gruppo pubblico si è accontentato di quasi la metà dei 44,5 milioni della base della prima asta, nel 2009. Magro affare anche per la Cdp fresca di passaggio nelle mani del fido Claudio Costamagna, che parla di un “buon risultato” alla luce del contesto e sottolinea che “in generale se il prezzo è basso è perché evidentemente non c’erano poi tanti acquirenti”. Resta da capire allora come mai la Niccolai sia tanto certa di fare un grande affare attendendosi ottimi margini con la ristrutturazione che, previo l’ok al cambio di destinazione d’uso, trasformerà il teatro in appartamenti extra lusso.
Il sindaco che con una mano approva i progetti e con l’altra vende i terreni ai costruttori del Mall - Tornando a Reggello e all’affare del Mall, l’anno cruciale è stato il 2012, quando per il sindaco renziano Sergio Benedetti si avvicina la fine del secondo mandato alla guida del comune sede della nuova Mecca dell’alta moda. Per il primo cittadino la nascita dell’outlet nel suo territorio si è rivelata un’opportunità non da poco. Prima ha infatti rilanciato il territorio stringendo intese e concedendo permessi agli ideatori del Mall. Poi, una volta lasciata la poltrona, ha fatto lui stesso l’affare. Nel marzo 2014, infatti, l’ex sindaco ha venduto a Mall Re Investments parte dei terreni del suo mobilificio adiacente all’outlet. All’epoca la società acquirente faceva capo all’ex finanziatore di Renzi, Andrea Bacci e alla Nikila della futura socia del padre del premier, la Niccolai. Ed era gestita dal suo compagno Dagostino. Ovvero il deus ex machina dei piani di sviluppi dell’outlet, che in un’intervista a ilfattoquotidiano.it sostiene di non aver chiesto “favori a nessuno perché non ne abbiamo bisogno”. Oggi Mall Re è controllata dalla Staridea Investments Limited di Cipro. E l’affare ha permesso all’ex sindaco piddino di incassare 2,88 milioni di euro Iva inclusa. La ricca compravendita è preceduta da una lunga serie di atti formali dove i dettagli e il contesto contano non poco [...]
(di P.G.Cardone e G.Scacciavillani)
Un super affare immobiliare a cui gli sviluppatori, con la consulenza di Renzi senior, ne vogliono ora far seguire degli altri a San Remo e a Fasano in provincia di Brindisi. Il business è insomma ricco e per questo ha attirato imprenditori di ogni tipo. A Reggello sono stati della partita Andrea Bacci, finanziatore della fondazione Big Bang che durante le primarie del Pd del 2012 era stato il collettore dei finanziamenti della campagna del sindaco di Firenze e poi nominato da Matteo Renzi alla testa di alcune partecipate fiorentine, Andrea Moretti un imprenditore di Arezzo imparentato con un ex socio di Licio Gelli, e Ilaria Niccolai, un’immobiliarista da circa un anno socia del padre e della madre di Renzi nella Party srl. Tutti loro devono la loro fortuna non solo all’abilità imprenditoriale, ma alle scelte della politica.
Si perché a Reggello la svolta è arrivata con il contributo fondamentale del sindaco, un renziano della prima ora. Si chiama Sergio Benedetti, di mestiere fa il mobiliere e ha retto il Comune dal 2002 al 2012, per poi essere nominato dalla Provincia nel cda del Maggio Fiorentino. Durante la sua sindacatura arrivano le convenzioni che apriranno la strada all’espansione di The Mall. Su aree che in parte sono di proprietà dello stesso sindaco. E che proprio il primo cittadino, come vedremo, non si farà problemi a vendere agli sviluppatori dell’outlet per circa 3 milioni di euro.
Oltre al sindaco Benedetti, Bacci, Rosi, Niccolai e Moretti, un ruolo importante nell’operazione è ricoperto da un uomo d’affari pugliese, compagno dell’immobiliarista Niccolai: Luigi Dagostino. È lui infatti il rappresentante di buona parte delle società estere e off shore che a seconda dei casi o comprano i terreni o controllano le quote delle società immobiliare coinvolte nell’affare. Tra il 2010 e il 2015 questa variegata compagnia di politici e imprenditori si destreggia abilmente tra compravendite di terreni, piani regolatori e varianti urbanistiche. Rosi, che pure aveva avuto almeno uno dei protagonisti, Moretti, tra i suoi azionisti in Banca Etruria, entra ufficialmente in partita solo in un secondo momento, dopo la sua uscita dall’istituto. Lo stesso si deve dire di Renzi senior che nella zona è di casa, ma che in apparenza si mette a collaborare con i costruttori solo a partire dal 2014, quando con loro partecipa a riunioni in Liguria e in Puglia.
L’affare fiorentino della costruttrice socia di Tiziano Renzi e dell’ex presidente di Banca Etruria: “Tiziano? Ci ha dato una mano nella pubblicità di alcune iniziative da noi organizzate”, dice Dagostino. Vero o falso che sia resta però un dato societario. Lo scorso anno Renzi senior e la moglie fondano la società immobiliare Party srl con la compagna di Dagostino, Ilaria Niccolai. L’immobiliarista lo fa attraverso la sua Nikila Invest. I coniugi Renzi però, dopo averlo fatto si scordano di segnalare la cosa nell’aggiornamento annuale della loro situazione patrimoniale depositata a Palazzo Chigi. Anche l’ex presidente di Banca Etruria, Rosi, entra in società con la coppia Niccolai-Dagostino. Sempre tramite la Nikila che partecipa a una serie di srl che fanno capo alla Syntagma, dalla quale si diramano varie società inclusa Egnazia Shopping Mall: ovvero la compagnia che si occupa dell’outlet di Fasano.
A Firenze Ilaria Niccolai è piuttosto nota. La scorsa estate ha rilevato per 25 milioni di euro la storica sede del Maggio Fiorentino dalla Cassa Depositi e Prestiti, la quale un anno e mezzo prima l’aveva comprata per 23 milioni direttamente dal Comune, che stava cercando di vendere il teatro Comunale da ben quattro anni. E che per cedere l’immobile ottocentesco al gruppo pubblico si è accontentato di quasi la metà dei 44,5 milioni della base della prima asta, nel 2009. Magro affare anche per la Cdp fresca di passaggio nelle mani del fido Claudio Costamagna, che parla di un “buon risultato” alla luce del contesto e sottolinea che “in generale se il prezzo è basso è perché evidentemente non c’erano poi tanti acquirenti”. Resta da capire allora come mai la Niccolai sia tanto certa di fare un grande affare attendendosi ottimi margini con la ristrutturazione che, previo l’ok al cambio di destinazione d’uso, trasformerà il teatro in appartamenti extra lusso.
Il sindaco che con una mano approva i progetti e con l’altra vende i terreni ai costruttori del Mall - Tornando a Reggello e all’affare del Mall, l’anno cruciale è stato il 2012, quando per il sindaco renziano Sergio Benedetti si avvicina la fine del secondo mandato alla guida del comune sede della nuova Mecca dell’alta moda. Per il primo cittadino la nascita dell’outlet nel suo territorio si è rivelata un’opportunità non da poco. Prima ha infatti rilanciato il territorio stringendo intese e concedendo permessi agli ideatori del Mall. Poi, una volta lasciata la poltrona, ha fatto lui stesso l’affare. Nel marzo 2014, infatti, l’ex sindaco ha venduto a Mall Re Investments parte dei terreni del suo mobilificio adiacente all’outlet. All’epoca la società acquirente faceva capo all’ex finanziatore di Renzi, Andrea Bacci e alla Nikila della futura socia del padre del premier, la Niccolai. Ed era gestita dal suo compagno Dagostino. Ovvero il deus ex machina dei piani di sviluppi dell’outlet, che in un’intervista a ilfattoquotidiano.it sostiene di non aver chiesto “favori a nessuno perché non ne abbiamo bisogno”. Oggi Mall Re è controllata dalla Staridea Investments Limited di Cipro. E l’affare ha permesso all’ex sindaco piddino di incassare 2,88 milioni di euro Iva inclusa. La ricca compravendita è preceduta da una lunga serie di atti formali dove i dettagli e il contesto contano non poco [...]
(di P.G.Cardone e G.Scacciavillani)
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