L'esperimento funziona già in diverse città. Si prende un lavoratore, lo si utilizza per quanto serve e poi lo si restituisce (in buono stato)
(Michele Serra - l'Espresso)
Replicando alle critiche capziose dei sindacati, il governo ha reso noto che la ripresa economica si fonda su dati molto concreti. Numeri, non chiacchiere. Il dato più rilevante è che il governo ha dichiarato «l'economia sta andando meglio» 128 volte negli ultimi sei mesi, contro le sole 65 del semestre precedente. Un altro dato inequivocabile è costituito dai nuovi assunti a tempo indeterminato nella fascia tra gli ottanta e gli ottantacinque anni: un successo reso possibile dall'aumento dell'età pensionabile e dalla diminuzione delle prospettive di vita. Un combinato disposto che ha invogliato le aziende ad assumere lavoratori ottuagenari, molto esperti e congedabili in tempi brevi. Ma vediamo, nel dettaglio, gli aspetti più significativi della ripresa.
Sharing - Funziona bene con automobili e biciclette, perché non anche con gli operai? In alcune città campione sono già in corso esperimenti di worker sharing. Sotto apposite tettoie si collocano una ventina di operai e operaie, chi ne ha bisogno introduce alcune monete (o striscia la carta di credito) nella fessura posta sul retro dell'operaio, lo preleva, lo utilizza solo per il tempo necessario e poi lo lascia, possibilmente in buono stato, al parcheggio successivo, a disposizione di altri utenti. Nella stessa giornata può capitare allo stesso operaio di riparare una tubazione, servire in tavola, potare una siepe, saldare una grata e cuocere un mattone. Il curriculum di un operaio in sharing è inconfondibile e prestigioso: in un paio di settimane comprende tutti o quasi i lavori esistenti, senza fossilizzarsi su una sola attività come nella vecchia economia rigida.
Multilavoro - Sul modello della multiproprietà, il multilavoro suddivide lo stesso posto di lavoro tra un certo numero di lavoratori. Il numero ideale è otto: in una giornata di otto ore, lavorano un'ora a testa. Poiché devono scambiarsi la tuta (o l'uniforme, nel caso di vigili urbani, guardie giurate, pompieri e affini) è importante che la taglia degli otto lavoratori sia molto simile. Per ottimizzare il turno, il gruppo raggiungerà l'azienda con lo stesso furgone, possibilmente cantando la stessa canzone. Meglio ancora se gli otto sono conviventi nella stessa abitazione, cementando lo spirito di corpo ed evitando di scialare l'unico stipendio in spese assurde, tipo una casa per ciascuno. Anche la moglie (il marito nel caso di lavoratrici donne) dev'essere una sola per l'intera unità lavorativa, per ovvie ragioni di contenimento dei costi. L'impatto del multilavoro è positivo soprattutto per le statistiche: con un solo posto di lavoro si possono calcolare fino a otto occupati.
Last minute - È la forma più flessibile di lavoro interinale. Ci si iscrive in una lista d'attesa, si viene chiamati all'ultimo minuto e ci si deve presentare sul posto di lavoro il minuto successivo, vestiti correttamente e senza essere trafelati, per non dare una cattiva impressione. Solo lì si viene informati del tipo di mansione richiesta, della durata del contratto e dell'ammontare del salario. Si tratta, in genere, di un'assunzione di un paio d'ore per un lavoro pesantissimo e un salario di merda. Naturalmente si è liberi di non accettare, basta pagare al datore di lavoro una penale di cinquanta euro per avergli fatto perdere tempo.
Disoccupato - Considerare un disoccupato come una persona senza lavoro, facendolo sentire un peso per la società, è gravemente discriminante. Il disoccupato è, a tutti gli effetti, un diversamente occupato: la sua giornata non è meno intensa di quella di un occupato, e secondo recenti studi rispetto a un usciere ministeriale che ha la fortuna di avere la scrivania in un corridoio cieco, un disoccupato lavora molto di più. Deve telefonare ai call center, fare la coda in un paio di agenzie di lavoro interinale, far credere alla mamma in ansia che lavora in un bordello, fingere buon umore con il/la partner, fuggire per le scale quando arriva l'ufficiale giudiziario con lo sfratto. I giuslavoristi del governo hanno dunque proposto l'introduzione, a ogni angolo di strada, di una macchinetta timbra-cartellini appositamente concepita per i disoccupati, con apposito badge.
Michele Serra
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