Ma va????? E chi l'avrebbe mai detto???? Forse non ci sarebbe arrivato neanche il Mago Zurlì...Certamente non c'era arrivato Renzi, che nella sua foga da annuncite l'anno scorso aveva proclamato ai quattro venti un incentivo di 8.000 euro all'anno per tre anni, per ogni persona assunta col mitico contratto "a tempo indeterminato a tutele crescenti".
Tempo indeterminato solo nel senso che per tre anni più altri tre anni il lavoratore può essere licenziato in qualsiasi momento senza neanche uno straccio di protezione. E le "tutele crescenti" rassomigliano come una goccia d'acqua al vecchio TFR (Trattamento di fine rapporto) che prevedeva una liquidazione di un mese per ogni anno di anzianità).
Crollo della marchetta 8.000 euro (che già al secondo anno scende da 8.000 euro a 3.250 euro e al terzo anno sparisce del tutto), e crollo delle assunzioni col magnifico "contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
- L'annuncio: 8.000 euri per tre anni, pari a 24.000 euri
- La realtà: 8.000 + 3.250 + 0.000 euri in tre anni, pari a 11.250 euri
- Crollo complessivo della marchetta del 57%
Una correlazione fra marchetta ed assunzioni fatte solo per prendere la marchetta l'avevamo prevista tutti, ma proprio tutti. Tutti tranne che l'economista Renzi. #renzichi?
Ecco il dettaglio dei dati, tratti da un articolo di repubblica.it/economia
Con meno incentivi, calano le assunzioni stabili nel primo trimestre 2016. Rallentano le aperture di contratti: tra gennaio e marzo i nuovi contratti "a tempo indeterminato" sono stati 51.000, il 77% in meno del 2015. E' ancora boom di voucher: nel primo trimestre balzo del 45% sull'anno scorso
Il taglio degli incentivi alle assunzioni stabili, ridotti del 60% nel raffronto tra 2016 e 2015, si fa sentire sulla dinamica dei rapporti di lavoro tracciata dall'Inps: nel periodo gennaio-marzo 2016 sono stati firmati 1.188.000 contratti di assunzione, "una riduzione di 176.000 rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-12,9%)".
A dettagliare l'andamento è lo stesso Istituto, che sottolinea come a pagare dazio siano stati i contratti a tempo indeterminato: -162.000, ovvero -33,4%, sul primo trimestre 2015. "Il calo è da ricondurre al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015 in corrispondenza dell'introduzione degli incentivi legati all'esonero contributivo triennale". Una simile considerazione si può estendere al crollo delle trasformazioni da precari a stabili (-31,4%). Da inizio anno, lo sgravio contributivo per chi assume stabilmente è stato ridotto a 3.250 euro (dai precedenti 8mila) e la sua durata è stata portata da tre a due anni.
Anche a guardare il saldo tra assunzioni e licenziamenti di tempi indeterminati, il confronto con l'anno precedente è in perdita. Considerando le attivazioni di contratti stabili e le trasformazioni, al netto delle cessazioni, si ha un saldo positivo di 51.087 unità. Pur restando dunque in territorio positivo, il dato è peggiore del 77% rispetto al saldo di 224.929 contratti stabili dei primi tre mesi del 2015. Persino nel 2014, quando ancora non c'erano gli incentivi, si erano registrati più contratti stabili "nuovi": 87mila [...]
Continua, infine, il boom dei voucher, i buoni per il lavoro accessorio che valgono 10 euro nominali e sono
dai più additati come il nido del nuovo precariato e del sommerso. Nel primo trimestre 2016 ne sono stati venduti 31,5 milioni con un boom del 45,6% rispetto al 2015. A sua volta, l'anno scorso si era già visto un balzo del 75,4% sul 2014: il trend è sempre preoccupante.
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