Matteo Renzi e il suo Maestro
L'articolo che seguirà in calce mi è stato segnalato da Enrica, ed è del 2009. Il che significa che il sottoscritto, iniziando ad occuparsi del renzino solo alla vigilia della prima, mitica "Leopolda", si era perso qualcosa. Il primo post nel quale mi occupo del renzino (di Renzi sindaco di Firenze o Presidente di IAOP (Inutile ed Abolenda Omonima Provincia), non mi era mai fregato un c... come di dice in francese...
Originariamente l'articolo era apparso sul sito http://lists.xsinistraunitaeplurale.net/, non più raggiungibile, ma per fortuna era stato ripreso dalla Unione Inquilini ed è da questo link che lo riprendo e lo ripubblico in calce, perchè contiene delle notizie precedenti alla fine del 2010, data di inizio del mio "interessamento" al renzino da Frignano. Ma non voglio certo perdermi passaggi fondamentali della sua formazione etica e politica...
Da questo articolo - per il quale non mi risulta che siano stati avviati procedimenti per diffamazione, emerge già un quadro dal quale si capisce perchè Renzi fosse l'allievo prediletto di tale Ciriaco De Mita da Nusco (AV)... Roba da non credere... l'FGRC (Futuro Grande Rottamatore della Casta) che a sua volta aveva eletto Ciriaco a suo Maestro e Santo Protettore... Questo l'articolo:
Firenze: Ritratto di Matteo Renzi, candidato PD a sindaco. Interessanti i suoi rapporti con dei noti immobiliaristi e altro ancora. Altro che l’Obama fiorentino! (A cura della SUP - sinistra Unita e Plurale di Firenze) (Fonte: UnioneInquilini.i)
Matteo Renzi è figlio di Tiziano Renzi, ex parlamentare della DC e gran signore della Margherita e della Massoneria in Toscana. Il feudo incontrastato della famiglia Renzi è il Valdarno, dal quale si stanno allargando a macchia d'olio. Il padre di Matteo controlla dalla metà degli anni '90 la distribuzione di giornali e di pubblicità in Toscana. Questo, unito agli affari con la Baldassini-Tognozzi, la società un po' edile e un po' finanziaria che controlla tutti gli appalti della Regione, spiega l'ascesa di Matteo Renzi.
Le prime 10 cose che non vanno di Matteo Renzi:
1) Da presidente della Provincia, tra il 2004 e il 2009, ha acquisito il controllo di tutta la stampa locale, radio e tv, in Toscana. L'ultimo giornale che un po' gli era ostile era "La Nazione". Per questo, in occasione dei 150 anni di questo giornale, ha fatto ospitare dai locali della Provincia, in via Martelli, una mostra che, naturalmente, è stata pagata coi soldi di noi contribuenti. In questo modo, La Nazione è divenuta renziana.
2) Renzi per controllare ancora meglio l'informazione locale, ha trovato un secondo lavoro a moltissimi giornalisti: gli uffici stampa degli eventi organizzati dalla Provincia, come il Genio fiorentino, il suo stesso portavoce, tutta una serie di riviste inutili e costossime per la collettività (Chianti News, InToscana, ecc.) servono a lui e a Martini, il presidente della Regione, a tenersi buoni i cronisti locali. Inoltre, trasmissioni come "12 minuti col Presidente", che va in onda su RTV 38 e Rete 37, gli sono servite a dare delle tangenti legalizzate alle redazioni di queste emittenti che ormai, in lui, riconoscono il vero datore di lavoro.
3) Tra le cose di cui più si vanta Renzi, vi è il recupero di Sant'Orsola. Il grande complesso situato in San Lorenzo, chiuso e abbandonato da molti decenni, sarebbe stato recuperato dalla Provincia -così dice Renzi- con un investimento iniziale di 20 milioni di euro. E questo non è vero. Infatti, a bilancio, a fine anno, la Provincia per Sant'Orsola ha stanziato la miseria di un milione di euro. E' un esempio del suo continuo modo di mentire.
4) Renzi in questi 5 anni ha utilizzato la Provincia allo scopo di promuovere la propria immagine personale coi soldi nostri. A questo servono manifestazioni inutili e costose come "Il Genio fiorentino" e "Riciclabilandia". Attraverso l'utilizzo delle consulenze, degli uffici stampa, della commissione di sondaggi, pubblicazioni e pubblicità ha creato una vasta rete clientelare di giornalsti che non ne contraddicono mai le posizioni.
5) L'inchiesta di Castello: Matteo Renzi, come presidente della Provincia, è molto più coinvolto del sindaco Domenici. Infatti, le opere oggetto dell'inchiesta sono quasi tutte commissionate dalla Provincia: tre scuole, una caserma, nonché naturalmente il nuovo (e che bisogno c'è?) palazzo della Provincia. Eppure sui giornali ci è finito Domenici.
6) Il braccio destro di Ligresti, patron della Fondiaria, Rapisarda, lo si vede bene nelle intercettazioni telefoniche, pretende che per le commissioni di Castello la Provincia faccia una gara d'appalto. "sennò ci accusano di fare noi il prezzo", spiega Rapisarda al telefono all'assessore Biagi. Pochi giorni dopo quella telefonata, compare questo titolo su Repubblica:
"Renzi contro la Fondiaria: per Castello si farà la gara d'appalto". Ovvero: Renzi è colui che meglio esegue le volontà della Fondiaria e poi appare addirittura come quello contro i poteri forti!
7) Nel 2004 come prima cosa taglia i fondi della Provincia per la raccolta differenziata. Risultato, i Verdi si arrabbiano (giustamente) e lui li espelle dalla Giunta.
8) DAl 2004 Renzi ha creato un'infinità di società alle quali la Provincia commissiona eventi culturali, indagini di mercato e così via. Il caso più clamoroso è quello di "Noilink" che, durante le primarie del PD, diventa il suo vero e proprio comitato elettorale!
9) Tutti i giornaletti del cappero che arrivano nelle case dei fiorentini, a partire da "Prima, Firenze!", sono stampati coi soldi della Provincia
10) Nessun giornalista osa fare una domanda su quanto abbiamo riportato nei primi nove punti a Matteo Renzi.
Questa la storia pregressa. La SUP non ha fatto in tempo, in quell'articolo, ad occuparsi dei procedimenti aperti dalla Corte dei Conti su due episodi che riguardano l'enfant prodige Presidente di Inutile Provincia:
- Il primo episodio concerne l'assunzione a tempo indeterminato, in Provincia, di alcuni personaggi che non avevano i requisiti per occupare quella posizione, e che invece vengono inquadrati ad un livello (e ad uno stipendio superiore)
- Il secondo procedimento invece tendeva a capire come avesse fatto un pischello che si è (o è stato?) insediato a Presidente di Provincia?) a 29 anni, a spendere in spese di rappresentanza (cenette, pranzetti, viaggetti, regalucci), ben 600.000 euri in 5 anni.
Avete capito bene. Un miliardo duecento milioni del "vecchio conio" in 5 anni. Duecentoquaranta milioni di lire all'anno. Più di un milione di lire al giorno lavorativo. Per la serie: "...Ma se po' sapé che cazzo ve siete magnati ???..."
La denuncia per danno erariale ha invece un percorso ed un epilogo ancor più squallidi, se possibile. Il procedimento inizia con una richiesta di danno erariale di oltre due milioni di euro, ridotta in un fiat a 50.000 euro, di cui solo 14.000 a carico di Renzi. Ma Renzi non ci sta. Va in appello. Vuole la riabilitazione piena. Nel 2015 viene assolto.
Embé??? Che c'è di strano? Accade, che talvolta qualcuno ottenga l'assoluzione in appello. Quello che invece non potrebbe accadere nemmeno nel Paese di Bokassa è questo:
C'è di "alquanto strano" (e, mi sia consentito, di pessimo gusto) che lo stesso magistrato che ha assolto Renzi, con motivazioni che hanno fatto storcere il naso a più di un giurista per la loro comicità), in meno di una settimana dalla sentenza definitiva, viene nominato dal Renzi pres-de-cons addirittura a Capo della Corte dei Conti che aveva condannato Renzi. Questi alcuni passaggi dell'articolo del "Fatto" che riporta i dettagli della "tempestiva promozione" del magistrato Martino Colella da parte di Renzi:
Il giudice firma la sua assoluzione in appello, Renzi la sua nomina a capo della Corte dei Conti. Sei giorni dopo la pubblicazione della sentenza che ha definitivamente assolto il Presidente del Consiglio per la vicenda dei portaborse assunti in Provincia il Governo, su proposta dello stesso Renzi e per decreto, ha ratificato la nomina del magistrato che presiedeva il collegio giudicante a Procuratore Generale della Corte dei Conti [...]
...che efficienza, ragazzi! se non ricordo male, l'esecutivo può legiferare per decreto solo "in comprovati casi di necessità ed urgenza" (...che so... il terremoto del Belice, l'alluvione del Polesine, l'Isis che sbarca a Pantelleria...). Evidentemente la nomina a Procuratore Generale della Corte dei Conti in meno di una settimana dall'assoluzione di Renzi e per decreto ha i requisiti di necessità ed urgenza. Che ne sappiamo, noi? Ma andiamo avanti:
[...] Sia come sia, le domande restano tutte: tra 600 magistrati contabili, possibile che sia stato scelto proprio quello che ha presieduto il collegio che ha mandato assolto il premier? Potevano ignorarlo i consiglieri della Corte? Proviamo dall’altra parte: poteva non sapere Renzi che stava ratificando la nomina del suo giudice a Berlino? Proprio alla luce delle motivazioni della sentenza vergate dal collegio di Colella si direbbe che sì, tutto è possibile. Così come non si era accorto di aver firmato delle nomine illegittime di portaborse, perché in fondo non era un addetto ai lavori, è possibile che non si sia accorto di aver promosso il giudice che lo ha assolto. Renzi, presidente di Provincia e del Consiglio. Ma sempre a sua insaputa.
(Dal "Fatto" del 26 Febbraio 2015)
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