Filippo Facci
Sembrava impossibile che qualcuno riuscisse a scrivere sull'Islam qualcosa di peggio di quanto non abbia già fatto Oriana Fallaci, col carico di veleno che ha caratterizzato l'ultima parte della sua vita (che aveva conosciuto - non ho difficoltà a riconoscerlo - tempi migliori).
Prima che qualche zelante "lettore a metà" mi accusi di scendere in difesa dei tagliagole daesh: STO PARLANDO DI ISLAM, NON DI IS. Sto parlando di quell'Islam che stamattina ha affollato le chiese cattoliche per solidarietà coi cattolici, dopo l'uccisione del parroco di Rouen.
Facci si è prodotto in un magnifico saggio sul razzismo becero e senza retroterra culturale. Un razzismo che parte dalla vescica, e non dal cervello (if any). Peggio di Hitler, che almeno il suo razzismo cercava di condirlo con qualche motivazione meno idiota di quelle usate da Facci.
Male ha fatto facebook a rimuovere la pagina di Facci che riportava lo scritto demenziale, che riportiamo integralmente e senza commenti in calce. I ragazzotti di Zuckerberg, di cultura (si fa per dire) americana, fanno davvero fatica a capire che scemenze del livello di quelle scritte da Facci nuocciono all'autore più se lasciate in pagina che se rimosse. Le scemenze razziste come quelle scritte da Facci andrebbero divulgate, linkate ovunque, diffuse viralmente. Andrebbero lette nelle scuole, e magari anche in qualche procura della Repubblica, visto che, fino a prova contraria, per la Legge Mancino del 25 Giugno 1993, mai abrogata, esiste il reato penale, in Italia, di istigazione all'odio razziale.
L'articolo che segue è quello INTEGRALE di Filippo Facci tratto da LIBERO, il favoloso giornaletto diretto da Littorio Feltri:
Odio l’Islam. Ne ho abbastanza di leggere articoli scritti da entomologi che osservano gli insetti umani agitarsi laggiù, dietro le lenti del microscopio: laddove brulica una vita che però gli entomologi non vivono, così come non la vivono tanti giornalisti e politici che la osservano e la giudicano dai loro laboratori separati, asettici, fuori dai quali annasperebbero e perirebbero come in un’acqua che non è la loro. È dal 2001 che leggo analisi basate su altre analisi, sommate ad altre analisi fratto altre analisi, commenti su altri commenti, tanti ne ho scritti senza alzare il culo dalla sedia: con lo stesso rapporto che ha il critico cinematografico coi film dell’esistente, vite degli altri che si limita a guardare e a sezionare da non-attore, da non-protagonista, da non vivente.
Ma non ci sono più le parole, scrisse Giuliano Ferrara una quindicina d’anni fa: eppure, da allora, abbiamo fatto solo quelle, anzi, abbiamo anche preso a vendere emozioni anziché notizie. Eccone il risultato, ecco alfine le emozioni, le parole: che io odio l’Islam, tutti gli islam, gli islamici e la loro religione più schifosa addirittura di tutte le altre, odio il loro odio che è proibito odiare, le loro moschee squallide, la cultura aniconica e la puzza di piedi, i tappeti pulciosi e l’oro tarocco, il muezzin, i loro veli, i culi sul mio marciapiede, il loro cibo da schifo, i digiuni, il maiale, l’ipocrisia sull’alcol, le vergini, la loro permalosità sconosciuta alla nostra cultura, le teocrazie, il taglione, le loro povere donne, quel manualetto militare che è il Corano, anzi, quella merda di libro con le sue sireh e le sue sure, e le fatwe, queste parole orrende che ci hanno costretto a imparare.
Odio l’Islam perché l’odio è democratico esattamente come l’amare, odio dover precisare che l'anti-islamismo è legittimo mentre l’islamofobia no, perché è solo paura: e io non ne ho, di paura. Io non odio il diverso: odio l’Islam, perché la mia (la nostra) storia è giudaica, cattolica, laica, greco-latina, rousseiana, quello che volete: ma la storia di un’opposizione lenta e progressiva e instancabile a tutto ciò che gli islamici dicono e fanno, gente che non voglio a casa mia, perché non ci voglio parlare, non ne voglio sapere: e un calcio ben assestato contro quel culo che occupa impunemente il mio marciapiede è il mio miglior editoriale. Odio l’Islam, ma gli islamici non sono un mio problema: qui, in Italia, in Occidente, sono io a essere il loro.
Filippo Facci
facci (il minuscolo è d'obbligo) non osi parlare della MIA storia. La mia storia non è giudaica e non è cristiana. E' semplicemente atea, razionalista, voltairiana. Se gli danno fastidio i culi che ingombrano il SUO marciapiedi, si unisca alle battaglie per dare a quei culi un decente e riservato luogo di cul(t)o. Vedrà che saranno più contenti anche loro di non dover ingombrare coi loro culi e coi loro piedi puzzolenti il suo (?) marciapiedi di Viale Jenner.
E non cerchi il martirio (o meglio: non cerchi di dare l'impressione di cercare il martirio). Ho come un sospetto che lei sia alla busca di un incremento delle comparsate a gettone in TV (vedrà... fioriranno, nelle prossime settimane...). Oppure tenta disperatamente di ottenere che qualche squilibrato le invii un paio di email minatorie, esibendo le quali otterrebbe la scorta h24, il più alto status symbol dei tempi moderni?
Ai "posteriori" l'ardua sentenza. Da parte nostra, diffidiamo il Ministro Angelino Alfano dal dilapidare i soldi nostri per protezioni molto costose e molto ricercate. Abbiamo già dato. A Feltri, alla Santanché, a Belpietro, a Sgarbi e a centinaia di altri loro simili. Solo per il Prof. Biagi non si sono trovati motivi e soldi per una scorta. Se vuole scrivere becere dichiarazioni d'odio "a prescindere" sugli islamici, lo faccia, ma si assuma i suoi rischi, e si impegni fin d'ora a rifiutare qualsiasi eventuale forma di protezione, e qualsiasi comparsata a pagamento in TV.
Con la abituale disistima,
Tafanus
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