La "marchetta pro-Renzi" del suo king-maker
Avevamo sperato che con la dipartita dal Colle Giorgio Napolitano - che da Presidente in carica ha fatto e disfatto politica attiva, prima tramando per la caduta di Berlusconi e la nomina di Mario Monti, poi tramando per il siluramento del gentiluomo Enrico Letta, da sostituire presto-ma-presto col cantastorie di Frignano sull'Arno, potesse trovare un po' di pace, e che da "Presidente Emerito" si dedicasse finalmente alla stesura delle sue memorie da "migliorista" mai completamente guarito.
Avrebbe potuto alternare questa fatica con qualche passeggiata nel parco, con la cura dei nipotini, e persino col controllo degli operai della Telecom intenti a posare cavi nei tombini, come fa ogni pensionato che si rispetti.
Purtroppo per noi e per lui, continua in maniera sempre più invadente, e con crescente disprezzo per il rispetto dei ruoli istituzionali, di noi, della buona creanza istituzionale, e persino di se stesso, a voler influenzare scelte e politichette elettorali dalle quali, per non guastare quel poco che ancora resta intatto della sua immagine passata, dovrebbe tenersi a debita distanza.
A Napolitano, politico di lunghissimo corso, sfugge forse la valenza da piccolo cabotaggio politico che Renzi ha voluto dare al referendum di ottobre? No. Non riusciamo a farlo così sprovveduto. E allora dobbiamo pensare a qualcosa di peggio. Dobbiamo pensare ad una impuntatura caratteriale (capita, a noi vecchietti...), che gli impedisce di ammettere di aver sopravvalutato lo "statista" dei talent-shows, il serial twitter, il venditore di pentole anti-aderenti, il bullo della politica "ghe pensi mi", e quindi oggi sia costretto a difendere anche le scelte più infelici in favore di questa ammucchiata di "diversamente competenti".
Solo così possiamo spiegarci perchè Napolitano non sia in grado - o non voglia - vedere il marcio, e i pericoli per la democrazia, che vengono fuori dal "combinato disposto" di una riforma costituzionale farraginosa, scritta in cirillico, e di una legge elettorale più schifosa, se possibile, del Porcellum. Legge ancor più incostituzionale di quella bocciata dall'Alta Corte, perchè ne amplifica i vizi, anzichè cancellarli.
Legge pensata da un presuntuoso che pensava di "valere" più del 40% dei suffragi, e adesso deve confrontarsi con una realtà che consegna ai grillini, e non a se stesso, la maggioranza assoluta del parlamento, cancellando al contempo tutti i poteri di controllo.
Non sarebbe ora che lei cominciasse ad uscire davvero di scena? Gli italiani gliene sarebbero estremamente grati.
Tafanus
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