Primo torero morto durante una corrida dal 1985 - Victor Barrio,29 anni, è stato colpito da un toro di oltre 5 quintali mentre la corrida era trasmessa in diretta tv (fonte:corriere.it)
Aveva 29 anni Victor Barrio, il matador incornato e ucciso sabato pomeriggio a Teruel nel corso di una corrida che veniva trasmessa in diretta in televisione. È il primo torero professionista morto in Spagna nel corso di una corrida da 31 anni. Barrio è stato ucciso dal toro Lorenzo, un animale di 4 anni e 529 chili di peso. Il 29enne è stato incornato ai polmoni e un corno ha reciso l’aorta [...]
Picadores montati su "cavalli blindati" si accingono a "preparare" il toro
La corrida dura circa un'ora e mezza e durante questo tempo sono uccisi 6 tori da 3 toreri. Ogni anno sono uccisi 30.000 tori (fonte: La corrida in Spagna)
Il confronto tra vita e morte rappresentato nella corrida è stato cantato in poesia, in musica, in teatro, rappresentato in pittura. I romanzi di Ibanez ed Hemingway alimentarono il mito della corrida e del torero, così come i ruoli svolti da star del cinema in film che parlavano di toreri ( Sofia Loren, Ava Gardner, Gina Lollobrigida, Lucia Bosè).
Hanno condannato la corrida Peyrou, Voltaire, Montesquieu, Byron, Garcia Lorca, Victor Hugo e più di recente Almodovar, che ne “Il Matador”, denuncia la violenza sui tori e critica il cattolicesimo [...]
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Nessuna posizione polemica da parte mia. A scanso di equivoci, lo dico subito: sono partigiano. Detesto la corrida. Non ci trovo niente di eroico. Sono stato una sola volta in vita mia a vedere una corrida, facendomi violenza, solo perchè non amo parlare di "film che non ho visto". Purtroppo ho visto riconfermati tutti i miei pregiudizi, che ne sono usciti rafforzati.
Non c'è niente di "eroico", nella corrida. Non è una guerra "ad armi pari", ma l'esatto contrario. Un "Homo Sapiens" addestrato, allenato, coccolato, armato,contro una bestia di mezza tonnellata tutto muscoli e rabbia cieca. La storia dei "picadores" che "preparerebbero" il toro con le "banderillas" allo scopo di renderlo più rabbioso è una bella legenda metropolitana utile solo per gli amanti del genere, tendente ad aumentare il "tasso d'eroismo" del torero. Le banderillas sono ficcate sapientemente nei tendini del toro, e restano li, infilate e mobili, aumentando ad ogni più piccolo movimento il dolore, la profondità delle ferite, le lacerazioni. Le "cariche" del toro al torero sono sempre più dominate da rabbia cieca, da crescente debolezza. Solo quando il toro è ben "cucinato", interviene l'Eroe, che con mossettine da ballerino di flamenco "mata" il toro, prima che questo finisca a terra da solo.
Probabilità di morte del torero: 0,000108%
Probabilità di morte del toro: 99,8926%
Spiacente per i miei amici spagnoli cultori (non tutti, per fortuna) di tauromachia. Sono sempre più convinto che si tratti di uno "sport" (si fa per dire) che non ha niente di eroico, niente di bello, niente di civile, niente di intelligente. Espresso il cordoglio di rito per il giovane torero morto, voglio riaffermare la mia vicinanza ideologica non già con Gina Lollobrigida e Lucia Bosé, ma piuttosto con Almovodar, Garcia Lorca e Voltaire.
Tafanus
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