A chiunque abbia un minimo di cultura professionale appare evidente che si sia davanti ad una imbarazzante dimostrazione di quanto le professionalità interne ai ministeri siano basse: questa storia del #fertilityday , oltre che dimostrare quanto sarebbe necessario disporre di professionisti competenti all’interno della compagine di governo, indica che le idee sono poche, oltre che confuse.
Un po’ di mining relativo a questa bella storia e saltano fuori delle storie a dir poco deprimenti: ma procediamo in ordine (sparso…).
Il Fertility day (bel nome vero?) è una campagna nata col piede sbagliato e proseguita anche peggio: prima a causa degli sciagurati slogan (ma chi li ha inventati ? e soprattutto a nessuno dei geni che hanno lavorato a questa dimostrazione devastante di incapacità comunicativa si è reso conto che prima parlare di “abitudini errate” andrebbero realizzate le infrastrutture necessarie al sostegno della procreazione ? Non so, tipo asili nido o scuole che stanno in piedi?) poi di quel volantino considerato da molti razzista e subito ritirato.
La scorsa settimana mi capita di vedere questa geniale illustrazione, che al di là delle accuse di “razzismo”, condivisibili o meno, dimostra una qualità di comunicazione non superiore ai ciclostili di quando stavo all’oratorio.
Al di là della domanda che mi sorge spontanea (quali sarebbero “le buone abitudini da promuovere” e “gli stili di vita corretti”? Forse la pulizia dentale ed il costante sbiancamento dei denti, atteso che l’immagine è stata utilizzata anche da uno studio dentistico…) e la scarsa originalità della comunicazione (che andrebbe più correttamente denominata puerilità) le immagini sono state prese pescando abbondantemente dalla rete, e per questa campagna l'agenzia viene pagata 113.000 euro.
Quindi il processo appare essere il seguente:
- L’agenzia prende l’appalto per la realizzazione della campagna;
- compra immagini di dubbio gusto su Bigstock per pochi euro;
- realizza un sito (personalizzando un template Shopkeeper) in vendita su Themeforest a 59$;
- Vende al ministero della sanità questa costosa e qualificatissima campagna, gestita da un dirigente che costa 236.561,20 euro l’anno (Come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, migliaio di euro in più o in meno) e che riveste una posizione nel dipartimento qualità del ministero della salute.
- Il ministro della salute prima ammette che la campagna è mal strutturata quando viene pubblicata l’immagine che segue ma successivamente alla seconda immagine (quella sopra) partono polemiche roventi… oggettivamente valide che portano il presidente del consiglio ad affermare che la campagna “fa davvero pena”…
Ora, al di là del discorso su quanto sia qualificata a svolgere queste attività la dirigente in questione (argomento che affronteremo dopo), sicuramente ci sono cose che ignoriamo, ma mi viene difficile capire come si giustifichino 113.000 euro con queste premesse.
In altri termini, ci domandiamo: ma chi è questa agenzia tanto qualificata da prendere un incarico da parte del ministero della sanità ? Teniamo conto che Oliviero Toscani (che può essere discutibile ma il suo lavoro lo sa fare) si pronuncia in questa maniera «Quando i politici decidono di fare la pubblicità, il risultato è questo. Io ho paura della loro ignoranza, della loro assenza di cultura. Siamo in mano a questa gente. Facciamo la pubblicità come ricostruiamo le case dopo i terremoti. Le immagini e gli slogan della campagna del Fertility Day sono tutti sbagliati. Tutto scelto male. Posto che abbia scelto la Lorenzin dalle proposte di qualche agenzia pubblicitaria. Se la ministra lavorasse per me per la comunicazione, e mi dispiace dirlo perché l’ho incontrata pochi giorni fa, la licenzierei subito».
Per la cronaca, la società (di Milano) si chiama “mediaticamente” e vi reindirizzo ad un post del Tafanus relativamente a questa organizzazione (http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2016/09/fertility-day-il-governatore-pd-della-toscana-chiede-la-testa-della-lorenzin-renzi-non-sapevo-niente.html): detto questo però la società (che ha partecipato ad un concorso per l’affidamento dell’incarico, quindi nulla quaestio) pubblica un post in cui si chiarisce che il loro lavoro è stato realizzato in completo rispetto delle indicazioni fornite dal ministero della salute. Ma da chi?
Daniela Rodorigo, la dirigente responsabile, non è giornalista né ha alcuna esperienza nel settore marketing, ha uno stipendio di 236.561,20 euro lordi all’anno e secondo il curriculum pubblicato online è laureata in Legge, abilitata all’esercizio della professione, si è fin dall’inizio della carriera dedicata ad incarichi di formazione in sanità anche in Asl e ospedali fino ad approdare nel 2005 al dipartimento qualità della Salute.
Con quali competenze, ovviamente, non è dato sapere, ma ci chiediamo certamente come sia possibile che al ministero della sanità si decida di realizzare un progetto simile che sembra sinceramente un clamoroso autogol più che una campagna strutturata.
Dilettanti allo sbaraglio, senza esperienza specifica e con una spocchia davvero drammatica: ci chiediamo quale possa essere il motivo per cui nessuno prima di dare il via al materiale non si sia premurato di verificare l’effetto sul web oppure sull’opinione pubblica…
In ogni caso al Ministero della salute si è improvvisamente aperto un posto da Direttore Generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, proprio quello occupato sino a poco tempo prima proprio dalla Rodorigo, componente esterno della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia del Servizio Sanitario Nazionale, (e qui sarebbe interessante conoscere a quale costo), docente alla Sapienza e con diversi master conseguiti…
La Rodorigo era stata nominata capo della direzione generale della comunicazione e rapporti internazionali nel settembre del 2014 con decreto firmato dalla stessa ministra. Che ieri però l’ha definitivamente scaricata con parole impietose: «L’ho trovata lì. Anche io se mi fosse stato possibile avrei scelto un grande esperto di comunicazione». Ma nei ministeri, tutti quanti, funziona così. I dirigenti girano, la maggior parte delle volte non è la competenza specifica che li porta ad occupare posti di primo livello”. Ah però… la ministra Lorenzin sposta la dirigente per decreto (senza competenze specifiche, lo ripetiamo) in una posizione strategica e poi “se la ritrova”?
E, ci chiediamo, ma possibile che una madre, dopo aver visto quelle immagini che ignorano bellamente le problematiche insite nel fare un figlio senza alcuna certezza economica (certamente non quella degli stipendi e dei vitalizi parlamentari) non si sia resa conto di quanto potessero essere offensive nei confronti di persone che magari un figlio lo vorrebbero ma che non sono così irresponsabili da farlo senza certezze di poter offrire una vita accettabile ai propri bimbi?
Un’ultima segnalazione: qui potete osservare le retribuzioni (pubbliche, sono sul sito del ministero) di alcuni dirigenti ove si nota che la parte variabile della retribuzione è massima praticamente per tutti i dirigenti.
Con l’ovvia chiarezza legata agli altri dirigenti, ma vista la competenza specifica dimostrata in questa campagna ci vorrebbe dire il ministro come vengono effettuate le valutazione degli obiettivi da parte del ministero, soprattutto considerato il fatto che la Rodorigo è giunta nella sua attuale posizione a fine 2014 e quindi era il primo anno che ricopriva responsabilità di comunicazione?
Gli obiettivi raggiunti sono inclusivi di questo pastrocchio per cui è stata allontanata oppure vi sono altri brillanti obiettivi raggiunti in un solo anno?
E, ammesso che questi obiettivi siano stati raggiunti brillantemente, vorrebbe gentilmente la ministra Lorenzin fornirci l’elenco degli obiettivi raggiunti e dirci chi ne ha valutato il raggiungimento ?
Ne avremmo certamente maggiore tranquillità perché ci sta venendo il dubbio che, vista la qualità del lavoro che scaturisce da questa piccola visione d’assieme del suo ministero, il livello complessivo sia non brillantissimo…
Axel
Ottima inchiesta, e penosa impressione sul tutto. La ministra ha fatto una stupenda arrampicata sui vetri, dicendo che a lei era stata sottoposta un'altra immagine, non quella che, nel contesto, appare come una foto a contenuto esplicitamente razzista. E peggio mi sento nell'essere certo che non voleva essere razzista, per la "esperta di comunicazione" che MAI aveva lavorato in comunicazione, ma era "razzista a sua insaputa".
Poi la Ministra ha mostrato, a sostegno della sua tesi, le due foto (quella che le è stata mostrata, e quella uscita in via definitiva). Si tratta della stessa, identica foto, solo che la ministra ha affermato che le era stata mostrata una foto meno contrastata e che quindi non si capiva bene che fra i "brutti, sporchi e cattivi" c'erano dei neri... Ma si può??? Ora qualcuno ha scoperto che la foto non è originale (ma questo si sapeva già... l'agenzia comprava foto a un euro l'una da una "banca fotografica")... Ma il guaio è che era stata già utilizzata per una campagna - sempre del Ministero della Salute, sulla prevenzione e l'igiene dentale... Roba da non credere, ma siamo sicuri che la Lorenzin ci darà una risposta anche su questo...
Tafanus
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