A proposito di Fuocoammare (di Angela Laugier)
Rosi ha girato un film, che è anche molto ben documentato, sulla tragedia dei profughi dall’Africa e dal Medio Oriente, che a Lampedusa arrivano dopo che le segnalazioni di prammatica avvisano la Capitaneria di Porto del naufragio di qualche barcone super affollato sul quale donne, bambini, vecchi sognano sfuggire agli orrori che stanno per travolgerli. Come ho scritto, però, a suo tempo, il film non è un’inchiesta giornalistica su questi sbarchi, perché Rosi “è un regista che si esprime in modo molto personale… attraverso il racconto cinematografico”. Rosi, cioè, racconta e non si limita a descrivere. Un vero film, dunque, a cui personalmente auguro molta fortuna, e anche uno sguardo più benevolo non solo da parte della nostra altezzosa critica cinematografica sempre pronta, però, a perdonare il vuoto desolante della nostra produzione con giudizi un po’ troppo generosi, ma di quel pubblico che, sempre più impaurito dagli sbarchi, dimentica facilmente la propria umanità e lascia sul web, intorno a questa designazione, commenti davvero irriferibili .
Chi è interessato a leggere la mia recensione di SACRO GRA, Leone d’oro a Venezia nel 2013, può leggere QUI
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