Si, ha capito bene... quella del PD, ovviamente ggiovane e bbella, che mandava sms al capo di Mafia Capitale, Buzzi, che si chiudevano con un "bacio al Grande Capo"... Sono sicuro che lo farà. Avendo trovato il tempo e le motivazioni per dedicare un box (addirittura!) ad una risata di Virginia Raggi, chissà quali e quanti motivi d'ispirazione potrebbe trovare in questa edificante storia dei rapporti della renzina Onorevolessa Fontana, addirittura col Capo Riconosciuto di Mafia Capitale! Non ci deluda, cara Alessandra! Abbiamo grande bisogno della sua caustica penna... Non "ce lo chiede l'Europa", ma semplicemente i nostri due lettori e mezzo... Li accontenti...
Tafanus
Trentanove. E’ il numero dei “non ricordo” che Micaela Campana, deputata Pd e membro delle Commissioni Giustizia e Schengen, ha pronunciato nell’aula di Rebibbia, durante la 128°udienza del maxi processo Mafia Capitale, come teste della difesa del ras Salvatore Buzzi...
La deposizione della parlamentare, dal 16 settembre 2014 nominata da Matteo Renzi come responsabile su welfare e terzo settore alla segreteria del Pd, è stata ritenuta inattendibile dai magistrati, i quali intendono iscrivere Campana nel registro degli indagati per falsa testimonianza.
Svariati i passaggi in cui la deputata cadenza la sua deposizione, durata quasi due ore, con una sfilza di imprecisioni e di amnesie, guadagnandosi rimbrotti reiterati e severi da parte della presidente del collegio giudicante, Rosanna Iannello, che l’ha esortata più volte a dire la verità. La prima raffica di “non ricordo” riguarda l’incontro tra Buzzi e il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico: la deputata dem non ricorda i dettagli dell’accordo, svicola dinanzi a domande precise, nega circostanze ben definite nelle intercettazioni telefoniche. “Non ricordo se Buzzi mi indicò le motivazioni per cui mi chiese quell’incontro”, afferma Campana, che, di fronte all’incalzare delle domande del difensore del presidente della Cooperativa 29 giugno, motiva il black-out mnemonico perché sono passati diversi mesi.
Ad altri quesiti del difensore di Buzzi, la parlamentare replica con incertezza, facendo sbottare la presidente della Corte, Rossana Ianniello: “Lei non può rispondere dicendo: ‘Probabilmente sì’. Lei è una componente della Commissione Giustizia e dovrebbe sapere che il testimone risponde sui fatti di cui è a conoscenza. E qui non facciamo giudizi sulla base di probabilità”. All’ennesimo “non ricordo” di Campana, Ianniello è costretta a ricordarle la gravità di una testimonianza falsa in un processo e rincara: “Lei è anche una persona giovane, quindi questo “non ricordo” continuo come ce lo spiega?“. “Faccio anche altre cose“, è la risposta lapidaria della parlamentare Pd...
Micaela Campana (Pd): “Perché chiamavo Buzzi grande capo?” Le risposte che indispettiscono i giudici
“Perché chiamavo ‘grande capo’ Salvatore Buzzi? Per rispetto nei confronti di una persona più anziana di me e capo di una cooperativa che io ho sempre ritenuto la più importante del centro-sud. Il mio era un modo rispettoso di rivolgermi a una persona più grande”.
E’ la reiterata risposta che la deputata Pd Micaela Campana ha fornito ai magistrati del processo “Mafia Capitale” per spiegare il suo noto sms al presidente della Cooperativa 29 giugno, Salvatore Buzzi, in risposta al messaggio di quest’ultimo, che la sollecitava a fare un’interrogazione parlamentare in suo favore. A domanda più precisa del pm Tescaroli, la parlamentare svicola, guadagnandosi un monito del magistrato:
“Scusi, onorevole, lei è persona brillante, quindi credo che abbia compreso il senso della mia domanda. In relazione a questa interrogazione parlamentare, vi siete sentiti, ne avete parlato?”.
“Che io ricordi no. Il Pd non ha più fatto questa interrogazione” – risponde Campana – “Fu poi il M5S a presentarla“.
La presidente del collegio giudicante insiste col chiedere lumi sulla natura affettuosa di quel sms e di quell’appellativo. La parlamentare dem non cede e ribadisce la sua motivazione.
“Lei ricopre un ruolo istituzionale” – obietta il pm – “e si esprime in questo sms con un atteggiamento di soggezione rispetto a un imprenditore. Questo è il punto”.
“Non era soggezione o sottomissione” – ripete Campana – “Era rispetto nei confronti di una persona più grande di me e io tendenzialmente sono una persona rispettosa verso chi è più grande di me”.
Tranchant la replica del giudice Ianniello: “Scusi, ma una volta il rispetto si esprimeva dando del ‘lei’ alle persone più anziane. Lei invece dà del ‘tu’ a Buzzi”
Gisella Ruccia - Il Fatto Quotidiano
NdR: A dicembre 2014 Micalela Campana viene intercettata per aver mandato un sms a Salvatore Buzzi con scritto «bacio grande capo» e lo stesso Buzzi viene intercettato mentre dice «Mo se me compro la Campana». Lo stesso mese si separa dal marito (Wikipedia)
Cara Alessandra Longo, aspettiamo con ansia un bel box dedicato agli sms dell'Onorevole Micaela Campana, ai suoi "bacio Grande Capo", e ai 39 "non ricordo". Sono certo che saprà fare di meglio di quanto non abbia fatto nel box dedicato alla risata di Virginia Raggi...
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