Ho sempre stimato la giornalista di Repubblica Alessandra Longo, che ho letto per anni con interesse. Oggi devo constatare che anche le migliori, a volte, sbagliano. Capita anche alle donne, talvolta - anche se non dotate di "pisello indirizzabile", e quindi costrette a "farla da sedute", di pisciare fuori dal vaso (mi scuso per il francesismo). Oggi è capitato, ahimé, ad Alessandra Longo.
Non so se Alessandra Longo abbia semplicemente avuto una caduta di stile, o se oggi si sia ritrovata improvvisamente a corto di argomenti (...strano... c'è tutta una finanziaria di cui si potrebbe proficuamente discutere...), o se si sia adeguata - più realista del re - alla "nuova aria" che tira nel suo giornale, da quando Repubblica ha subito la mutazione genetica in "Renzubblica"... Sta di fatto che non mi riesce facile capire le differenze stilistiche ed etiche fra il Brachino sbracato di Canale 5 annata 2009, che attaccava il giudice Mesiano perchè portava - addirittura! - un paio di calzini turchese, e scarpe bianche, e fumava!, con il famoso magazine "CHI" che tre anni dopo seguiva la Bocassini, e ne scopriva le magagne (calzini a righe, fumava - anche lei - ed essendo in strada non ha ingoiato la cicca a fine sigaretta, ma l'ha buttata per terra).
Ancor più difficile mi risulta oggi capire lo "sgub" di Alessandra Longo, che dedica un box a Virginia Raggi, colta dalle telecamere mentre si produce in una franca risata durante una riunione coi suoi. Non fraintendiamo. La Raggi non stava facendo, come la cricca del terremoto de l'Aquila, una risata su una disgrazia, pensando ai milioni che sarebbero piovuti grazie al terremoto... La Raggi rideva di se stessa, e della sua incapacità di fermare il video, una volta esaurita la discussione politica. Ovviamente il video è finito in rete, com'era d'altronde programmato, e poi ripulito dalla coda con la criminosa risata della trentenne Raggi.
Ma ad Alessandra Longo, che deve aver dato le dimissioni da Repubblica, e dev'essersi fatta assumere da Renzubblica, non la si fa, e lancia il suo anatema:
"...e giù altre risate. Il video rimane per un po' visibile, poi viene cancellato. Ma fa il giro del web lo stesso. Resta il sapore di quell'allegria nonostante le rovine da gestire..."
A noi resta invece il sapore amaro di un sospetto: che anche Alessandra Longo sia diventata più realista del re, che si stia trasformando da giornalista in badante del renzismo (come Eugenio Scalfari, come De Benedetti, come De Marchis e come gran parte della redazione. Eppure oggi ce ne sarebbero di argomenti da trattare... I 140 militari da inviare ai confini dell'impero russo, ad esempio... Meno di tre autobus. Militarmente non serviranno a un cazzo, ma politicamente serviranno a peggiorare i nostri rapporti con qualcuno che ci fornisce una bella fetta del gas di cui abbiamo bisogno. Oppure la "limosina" di 10 euro all'anno (ad occhio, 27 lire al giorno) contrabbandate da Renzi come "riduzione delle tasse". Ma alla Longo non la si fa! La Raggi non può permettersi di ridere mentre Roma affonda (e pazienza se ad aprire le falle nello scafo siano stati decenni di sgoverno della città da parte di altri, PD incluso).
No, cara Alessandra, la politica è - o dovrebbe essere - altro. I tre milioni di elettori PD che il renzismo ha mandato al macero (l'unica cosa che sia riuscito a rottamare), non li si riconquista con lo sgub della Raggi che - criminale! ride della sua incapacità di fermare un "coso" che la riprende! Li si riconquista facendo qualcosa di sinistra, o almeno smettendo di fare solo cose di destra. Troppo difficile da capire. Troppo difficile da capire che, continuando sulla strada dei "calzini turchese", una risata vi seppellirà? TGroppo difficile capire che il vostro vero nemico elettorale non è Cuperlo, ma il M5S, e che ci sarebbe un'ampia scelta di argomenti seri su cui attaccarli, che non la franca risata a-politica di una giovane donna di trent'anni?
Tafanus
P.S.: scusandomi in anticipo per l'autocitazione, riporto IL LINK ed un breve incipit di un nostro vecchio post, per coloro che non ricordino la storia dei calzini turchese:
IL CASO MESIANO - Nel 2009, nel corso del programma Mattino Cinque, il giornalista Claudio Brachino lanciò un servizio sul giudice Mesiano (che condannò Fininvest a pagare quasi 750 milioni di euro, in appello diventatati 560, a titolo di risarcimento alla Cir di De Benedetti) sottolineando i «comportamenti stravaganti» dello stesso. Nonostante le scuse a Mesiano, Brachino fu sospeso dall'Ordine dei giornalisti per 2 mesi (Fonte: Corsera)
Il "caso" Mesiano: calzini turchese!
# La storia continua sul post originario. Il video invece non si apre, perchè è stato fatto rimuovere da youtube da chi se ne vergognava. Purtroppo né Alessandra Longo, né Renzubblica, potranno rimuovere né dal web, né dalla carta stampata, questo nuovo caso di calzini turchese.
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