...non si può stare tranquilli un minuto... Ma Maroni, quand'era sia "patano" che Ministro degli Interni, non ci aveva garantito che in Patania non c'erano infiltrazioni della 'ndrangheta?... Eppure noi conoscevamo altre storie... E poi l'Expo! Il Grande Successo d'Immagine, sulla cui costruzione e gestione hanno vegliato gli implacabili Sala & Cantone! Va bbè... Sala aveva assunto nel suo staff, col più alto stipendio fra tutti i managers Expo, un pregiudicato... Ma era stato tanto tempo fa!... C'è il diritto all'oblio! O no?... Ora si scopre ciò che sapevano già tutti: con la tecnica deu subappalti, e le ridicole autodichiarazioni "antimafia", la cosa era - disciamoscelo - altamente probabile. Tanto altamente probabile che è accaduta...
Tafanus
Dall'inchiesta Underground (14 arresti) un provvedimento di sequestro per 15 milioni di euro e l'accusa sul reimpiego dei soldi sporchi (di Alessia Candito - Repubblica.it)
Le mani della 'ndrangheta sull’Expo di Milano e sul mega centro commerciale di Arese. Ne sono certi i magistrati della Distrettuale di Reggio Calabria che, per questo, hanno chiesto e ottenuto un provvedimento di sequestro beni per oltre 15 milioni di euro, tutti riconducibili agli uomini dei clan Aquino-Coluccio e Piromalli-Bellocco. Fin dall’alba i finanzieri hanno perquisito e messo i sigilli ad appartamenti, locali, auto di lusso, moto e camion, polizze assicurative e conti correnti bancari e postali, sparpagliati fra Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova.
Sotto sequestro sono finite anche una serie di società che negli anni precedenti hanno vinto appalti e subappalti per il centro commerciale di Arese (uno dei più grandi d'Italia con i suoi 200 negozi e 25 ristoranti) e per la realizzazione dei padiglioni della Cina e dell’Ecuador, delle opere di urbanizzazione e delle infrastrutture di base per Expo 2015, di un subappalto per Ferrovie del Nord e del consorzio di Bereguardo (Pavia).
Ma le società dei clan avevano interessi anche all’estero. Nel mirino della finanza sono finiti un complesso turistico-sportivo, ad Arges Pitesti, in Romania, il resort Molivi?u, per un valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell’Unione Europea, e un immobile in Marocco.
L’operazione 'Rent' nasce come approfondimento dell’inchiesta Underground della Dda di Milano, che nell’ottobre scorso ha incastrato il luogotenente del clan Aquino Coluccio, Antonio Stefano, ma soprattutto il suo referente imprenditoriale bergamasco, Pierino Zanga. Affarista spregiudicato, Zanga non avrebbe esitato un momento a cedere affari e appalti alla Infrasit, cartiera che ha fagocitato più di un ramo d'azienda un tempo gestito dall'imprenditore bergamasco.
Operazioni pensate e finanziate da Stefano, un “riferimento” per il boss Giuseppe Coluccio, che nel corso dei lunghi anni di detenzione gli ha affidato affari e clan. Nel tempo, Stefano si è dunque convertito ai traffici di droga con testa nella Locride e tentacoli in tutto il mondo e si è dedicato al reinvestimento dei giganteschi guadagni illeciti che quei traffici generano. Soldi sporchi che sarebbero serviti anche per gestire le aziende che hanno materialmente costruito Expo.
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Claudio Artusi - Democristiano, pregiudicato, immanicato: per Expo 2015 profilo perfetto!
Prendete un manager navigato di aziende ed enti pubblici o assimilati, Claudio Artusi, un figlio della DC prima repubblica, condannato per corruzione, già manager dell’Anas e amministratore delegato di Fiera Milano, nonché di Sviluppo Sistema Fiera, per cui ha curato la vendita dell’ex area fieristica in città a CityLife, di cui è diventato poi presidente fino al 2012; amico di Roth, deus ex macchina di Fiera, e con targa Compagnia delle Opere. Bene, dicevamo, prendete il suddetto personaggio, mettetelo al coordinamento degli eventi di Expoincittà, ossia la rassegna culturale che per tutto il 2015 dovrebbe animare Milano durante Expo2015.
Unite a questa bizzarra nomina, evidentemente bipartisan visto che Expoincittà dipende dal Comune di Milano, due vecchi arnesi della prima tangentopoli come Greganti e Frigerio (entrambi indagati e agli arresti domiciliari per tangenti legate agli appalti di Expo) [...]
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