Jeroen Dijsselbloem (nella foto) è non solo ministro delle Finanze olandese, ma anche Presidente dell'Eurogruppo. E questo ci impone di porci una seconda domanda: cosa impone all'Europa di avallare la nomina di un simile imbecille a Presidente dell'Eurogruppo? Se qualcuno degli euroscettici cercava dei motivi seri per alimentare l'anti-europeismo, finalmente gliene abbiamo fornito uno bello solido... Altro che "Europa che si occupa solo del diametro e della curvatura delle banane"... Qui siamo ad un'Europa che non si occupa della misurazione preventiva del volume della scatola cranica degli imbecilli che mette a capo delle sue più importanti istituzioni...
Poichè il nostro blog ha come "policy" quella di separare i fatti dalle pugnette, pubblichiamo la nuda notizia, come pubblicata dalla stampa, e in calce pubblichiamo alcune interessanti tabelle sul livello dell'alcolismo in alcune aree e paesi europei, nonchè sul livello di tolleranza nei confronti dell'alcolismo. L'diota olandese non ne esce molto bene, e neanche il suo paese... Coso, prenda l'abitudine di pensare e di documentarsi, prima di parlare. Poi conti fino a cento, e magari taccia. Non ha idea di quante figure di merda si possano evitare, seguendo il famoso consiglio del Metastasio... "Un bel tacer non fu mai scritto"...
Tafanus
Il ministro delle Finanze olandese nel corso di un'intervista al Faz ha criticato i Paesi meridionali dell'Eurozona: “Non puoi spendere tutti soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto” Duro il capogruppo del Pse all'Europarlamento Pittella: "Parole vergognose. Mi chiedo davvero se una persona con queste convinzioni possa ancora essere considerato adatto a ricoprire il suo ruolo" (Fonte: Il Fatto)
“Non puoi spendere tutti soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto”. Così il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si è rivolto ai Paesi meridionali dell’Eurozona nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. Parole, quelle pronunciate dall’attuale ministro delle Finanze olandese, che hanno provocato rabbia e indignazione anche all’interno dei socialisti europei, il suo partito di appartenenza nell’Unione. Il presidente del gruppo Gianni Pittella è stato chiaro: “Mi chiedo davvero se una persona con queste convinzioni possa ancora essere considerato adatto a fare il presidente dell’Eurogruppo”. A chiederne le dimissioni immediate anche il M5s: “Dichiarazioni gravi e vergognose”
“Durante la crisi dell’euro i Paesi del Nord hanno dimostrato solidarietà con i Paesi più colpiti – ha spiegato Dijsselbloem nella sua intervista – come socialdemocratico do molta importanza alla solidarietà, ma hai anche agli obblighi“. Poi la frase che ha scatenato le polemiche, tanto che nella sua audizione alla commissione economica del Parlamento Ue, alcuni deputati spagnoli gli hanno chiesto pubblicamente di scusarsi. Ma il presidente ha resistito, spiegando che nessuno doveva sentirsi offeso, che non è questione di Nord e Sud, ma che vale per tutti la regola che se vuoi solidarietà devi rispettare i vincoli e gli impegni, cosa che “anche l’Olanda a volte non ha fatto”.
La sua spiegazione però non è piaciuta a Pittella: “Non è la prima volta che Dijsselbloem esprime opinioni economiche e politiche che contraddicono la linea della famiglia progressista europea. Ora, con queste parole scioccanti e vergognose, è andato molto oltre usando argomentazioni discriminatorie contro i Paesi dell’Europa del Sud”. “Non ci sono scuse o ragioni per usare un tale linguaggio specialmente da uno che è dovrebbe essere progressista“, ha poi concluso.
Dijsselbloem è appunto presidente dell’Eurogruppo, l’organo europeo che riunisce i ministri delle finanze dei 19 Stati membri che adottano l’Euro. È stato riconfermato nel 2015 per un secondo mandato avendo la meglio sullo spagnolo Luis De Guindos, e resterà in carica, a meno di un passo indietro dopo queste dichiarazioni, fino a quando non sarà formato il nuovo Governo del premier olandese Mark Rutte, che potrebbe non vederlo ancora nel ruolo di ministro.
Il Fatto Quotidiano
[...] the decrease in the level of alcohol consumption in the EU from 1990 to 2010, which was mainly due to a reduction in consumption in southern European countries that started before 1990, has had a positive effect on public health [...]
Questa frase potrebbe essere il sunto del ponderoso rapporto (oltre 150 pagine in pdf) della OMS sull'alcolismo in 35 paesi europei in dieci anni. Ho estratto i grafici più significativi al fine di confrontare il presumibile tasso alcolico di questo ministro per caso, con quello degli "ubriaconi" del Club Med. Per coloro che volessero approfondire, ho messo sul mio server l'intero rapporto, scaricabile in formato pdf:
Status Report on alcohol and death in 35 European countries - 2013 - OMS Europe
A che età si possono comprare alcolici per consumo "sul posto" o per asporto? Dopo il Lussemburgo, la Spagna e il Portogallo (che forniscono alcolici col biberon), vengono l'Olanda e la Germania; la stragrande maggioranza dei paesi europei è allineata sui 18 anni per tutti i parametri. Il paese più severo è la Norvegia, dove i superalcolici non possono essere venduti a giovati sotto i vent'anni.
Se vogliamo farne un problema di "club-med" e di virtuose aree mitteleuropee. ci tocca osservare che la macro-area di cui fa parte l'Olanda è passata, in dieci anni, da un consumo di alcohol puro di 12,5 litri a 11,25 litri. Nello stesso arco di tempo, gli ubriaconi del clum-med sono passati da11,5 litri a 8,25 litri, con una tendenza alla discesa che non ha uguali in tutta Europa. Quindi, prima si sparare cazzate, questo ubriacone "sotto il livello del mare", e sotto il Q.I. 50, colleghi ciò che gli resta di cervello ad un caricabatterie.
Nella virtuosa Olanda il consumo di alcohol puro è inchiodato, da vent'anni al livello di 10 litri p.c. per anno
Nella viziosa Italia, paesi di ubriaconi, il consumo di alcohol è passato in vent'anni da 11,5 litri a poco più di 6 litri
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