La cialtroneria è un dono di natura. E' come il coraggio secondo Don Abbondio: se uno non c'è l'ha, non se la può dare.
Riassumiamo, per i non addetti ai lavori. Nell'ultimo trimestre del 2015 la WADA (World Anti-Doping Agency) sta per concludere una lunga, accurata analisi su una sostanza (nome commerciale "Meldonium").
Cos'è, esattamente? E' un farmaco che si usa per combattere l'ischemia, prodotto in Lettonia, e usato SOLO nei paesi dell'Est. Nel quarto trimestre del 2015 la WADA include nella lista nera delle sostanze dopanti il Meldonium. Nei paesi dell'Est non c'è una particolare diffusione di ischemie. Del Meldonium, si. E lo prendono prevalentemente gli sportivi professionisti. Sembra accertato per tabulas che il Meldonium serva più ad accrescere la resistenza alla fatica prolungata, che non a curare una sorta di "epidemia di ischemia" fra giovani, sani e belli. La Wada avverte le federazioni di tutti gli sport e di tutto il mondo, che dal 1° Gennaio 2016 l'uso del Meldonium sarà punito con pesanti squalifiche. A sua volta tutte le confraternite sportive (inclusa la WTA - Women Tennis Association) riversano sugli iscritti fiumi di email e di reminderds. Anche la Sharapova, le riceve. Come tutte. Ma continua tranquillamente a fare uso di Meldonium anche nel 2016. Finchè viene beccata ad un controllo a sorpresa, e squalificata per due anni nel giugno 2016. Due anni assolutamente teorici, innanzitutto perchè la squalifica è "retroattiva" (una novità assoluta), e parte dal 1° Gennaio 2016; in secondo luogo perchè un ricorso della Sharapova viene "molto parzialmente accolto", e quindi di fatto la squalifica di due anni della Sharapova è durata un annetto.
La Sharapova si arrampica sui vetri. Ammette di aver assunto il farmaco "contro l'ischemia" senza essere ischemica, e si arrampica su un non meglio precisato bisogno di prevenire il diabete. Non risulta né che il Meldonium prevenga il diabete, né che la Sharapova sia clinicamente o geneticamente a rischio diabete (non più di quanto io non sia a rischio "ginocchio della lavandaia"). Senonchè il Meldonium, per prevenire un diabete circa il quale non si corre nessun rischio specifico, o una ischemia dalla quale è esente, non le serve per le cose suddette, ma serve benissimo ad accrescere - come detto prima - la resistenza alla fatica. Sarà un caso, ma la Sharapova detiene per anni il record di vittorie nelle partite di tennis che si prolungano fino al terzo set. Strano, vero?
Ma ciononostante alcuni predicano che la squalifica sia stata troppo severa. E allora ecco le motivazioni (che condivido al 100%) con le quali è stato respinto il ricorso della Sharapova":
PUNITA PERCHE' HA TACIUTO - Nelle motivazioni della sanzione inflitta alla russa, il tribunale della Itf (Internationa Tennis Federation) precisa che "la violazione delle regole antidoping" da parte della Sharapova "non è stata intenzionale in quanto non si è resa conto che il Mildronate (il farmaco assunto dalla tennista, ndr) contenesse una sostanza proibita dal 1° gennaio 2016". Tuttavia, secondo l'organismo, "se lei non avesse nascosto l'uso del Mildronate alle autorità antidoping, ai membri del suo stesso team e ai dottori che ha consultato, la violazione sarebbe stata evitata". Da qui, la conclusione: "Lei è l'unica autrice della propria sventura" (Resta da capire e perchè la Sharapova abbia mentito persino al suo staff e ai suoi medici, se prendeva il Meldonium in buona fede. NdR)
Sul rientro della "dopata non a sua insaputa", si fiondano come avvoltoi tutti i più importanti tornei che partono dopo la fine anticipata della squalifica. I più rapidi sono i tedeschi di Stoccarda, a concederle una wild-card. Si, proprio i severi, rigorosi tedeschi. Quelli che il "club-med", ma anche quelli delle centraline truccate sulle favolose auto tedesche. Segue Madrid. L'Italia si è già prenotata con largo anticipo, e per dare una w.c. alla dopata, non può darla a Francesca Schiavone, che si è appena distinta per aver vinto Bogotà, e per avere, la settimana successiva, raggiunto la finale a Rabat. Dieci partite di seguito vinte, senza meldonium, e a quasi 37 anni. Un monumento dello sport italiano.
Ma l'Italia, quando entriamo nel campo dell'etica sportiva, deve sempre distinguersi, in peggio. E in queste cose, cazzarola, non ci batte nessuno!. Non solo la Federtennis si affretta ad invitare la donna al Meldonium, ma fa di più e di peggio: ne fa addirittura un'icona della manifestazione. Una dopata "madrina" degli Internazionali d'Italia, con tanto di servizio fotografico al Colosseo. Avessero avuto un qualche settimana in più, avrebbero eretto anche una statua marmorea su Pietrangeli, il Campo delle Statue.
Un'altra vergognosa sviolinata alla Diva (con contestuale condanna senza processo di quanti non si sono uniti al coro di elogi per "vita e opere" di Maria Sharapova) arriva da tale Stefano Olivari di SkySport che, con sprezzo del ridicolo arriva a scrivere:
Roland Garros, la Sharapova non ci sarà: rifiutata la wild card - Il presidente della federazione francese ha annunciato che non ci sarà alcuna corsia preferenziale per chi viene da una squalifica per doping, né per il tabellone principale né per le qualificazioni. Adesso per la russa l'obbiettivo diventa avere i punti per non doversi aspettare una wild card da Wimbledon
Maria Sharapova non parteciperà al Roland Garros 2017. Gli organizzatori dello Slam francese le hanno infatti rifiutato la wild card, non soltanto per il tabellone principale ma anche per le qualificazioni. Lo ha annunciato Bernard Giudicelli, presidente della FFT, le federazione francese, ma la decisione è stata quasi certamente presa anche dal direttore del torneo, Guy Forget. Parole di Giudicelli: “Ci possono essere wild card per chi rientra da un infortunio, non per chi rientra da una squalifica per doping. È mio dovere proteggere il gioco e in particolare il gioco senza dubbi sulla regolarità dei risultati"
Parole santissime, che avrei sottoscritto dalla prima all'ultima. Non il valente giornalista di Sky, per il quale valgono altre, miserabili e discutibuili considerazioni. Il nostro così continua:
Una scelta per certi versi coraggiosa, perché dal punto di vista dell'immagine e del ritorno mediatico la russa vale quanto tutte le altre giocatrici attuali messe insieme (...sic!...). Ma anche una scelta un po' da fenomeni, come se al Roland Garros non avessero partecipato in passato, talvolta andando molto avanti, culturisti e culturiste con una racchetta in mano. In concreto è una decisione che soltanto un torneo dello Slam si può permettere, essendo in questi soli 4 casi l'importanza del torneo indipendente da chi vi partecipa. Con tutto il rispetto per Stoccarda, Madrid e Roma che la wild card alla russa l'hanno data e anche giustamente con gioia..." (SIC!)
Sarebbe interessante se questo signore ci facesse i nomi delle "culturiste" e dei "culturisti", e ci spiegasse se erano all'epoca squalificati, o provenissero da squalifiche lubhe e recenti. Sarebbe anche utile sapere se sia vietato diventare "culturisti" solo grazie al sudore versato in palestra, anzichè prendere scorciatoie come ormoni, meldonium e quant'altro.
Insomma, dal "raggionamendo" di questo paladino dello Sport si deduce che "'etica" sia parola di cui non riesce neanche a fare lo spelling. Quante iperboli! La Diva vale "quanto tutte le altre messe assieme" Grandioso! E ad uno così viene consentito persino di scrivere sul sito della maggior pay-tv italiana! Io inviterei questo signore a chiedere in ginocchio alla Federazione Ciclistica Mondiale di restituire i "Tour" tolti ad Armstrong, reo confesso e consapelove di doping quasi decennale, e di dargli una wild-card per il prossimo tour e per le prossime Olimpiadi (magari nella categoria "Over ***anta", da creare ad hoc).
La Gazzetta dello Sport (si, proprio quella che quando è scoppiato il caso meldonium ha scritto articoli feroci contro la Diva) da giorni preannuncia l'uscita di un numero speciale dedicato alla "Second Life" della Diva. Senza memoria, e senza pudore. E una piazza a Roma, no? Magari vicino alla palazzina rossa del CONI al Foro Italiaco...
Dalla "Gazzetta dello Sport" dell'8 Marzo 2016
Neanche la TV della Federtennis si fa mancare niente, in termini di elogio della Sharapova, e di promozione di marketing del torneo. Servizi a non finire sulla Sharapova, sul suo immenso talento, e NON UNA SOLA PAROLA sulle ragioni della sua scomparsa di un anno. Insomma, scoppia il divismo sulla dopata. Calcolo di marketing sbagliato in assoluto, e specie ove si consideri che l'effetto positivo a Roma (tutto da dimostrare) è durato solo due giorni (oggi per fortuna la Diva si è fermata al terzo set contro Lucic-Baroni, saluta gli sponsors, e lascia i cazzoni che avevano comprato l'abbonamento solo per lei a bocca quasi asciutta).
Calcolo di marketing sbagliato, perchè nessuno saprà mai in quanti non siano andati al Foro per protesta contro questa squallidissima operazione (a cominciare dal sottoscritto), e in quanti avrebbero onorato tale Francesca Schiavone... "dopata" solo dal suo inesauribile entusiasmo, e dalla sua ancora perfetta forma fisica.
La Schiavone avrebbe potuto giocare le qualificazioni a Roma, insieme alle ragazzine di vent'anni, ma ha saggiamente deciso che non fosse il caso, e se n'è andata in vacanza, senza fare nessuna polemica.
La Francia ci ha dato una lezione. Caro coso di Sky, non possono essere contestualmente "operazioni di marketing" sia il dare che il non dare una WC alla ex dopata. La Francia ha fatto ciò che avrebbero dovuto fare TUTTI i paesi dotati di un minimo di etica. La Francia è stata l'unico paese che ha avuto le palle.
Tafanus
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