
...non sono passate neanche 24 ore da quando avevo scritto su Facebook, a proposito della voragine sulla Balduina:
"...Ancora qualche ora di pazienza, e vedrete che il tiggì darà la colpa a Virginia Raggi..."
Sono stato facile profeta. Stamattina su La7, alla trasmissione della Merlino ("L'aria che tira"), in quota PdR era comandato tale Esposito, un fedelissimo scherano del Renzismo. L'argomento "grillini infedeli" che si erano appropriati di ben un milione di euro era stato temporaneamente messo in secondo piano, perchè stava diventando un boomerang a favore del M5S. I giornali, infatti (non tutti, a dire il vero) avevano iniziato a parlare più dei 23 milioni dati dai parlamentari M5S al fondo - da loro creato - per finanziare le piccole imprese, che non del milione fregato da 6/7 lestofanti. E, di colpo, la mira si è spostata dal "milione" alla "voragine" della Raggi.
Della Raggi? Ovviamente Esposito, che non è un cretino, si è rifugiato nella filosofia del "non è colpa della Raggi però". In fondo, per mesi siamo stati ossessionati dal problema "buche romane" (scavate nottetempo dalla Raggi), quindi la transizione dalle "buche Raggi" (tante ma piccole) alla "voragine Raggi" (una ma grossa), era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Però senza accusare esplicitamente. In fondo, il confronto fra i consiglieri d'amministrazione del CDA dell'ACEA romana, confrontato a quelli dei Pubbliacqua fiorentina (molto probabili responsabili della "voragine Lungarno"), è operazione per stomaci forti. All'ACEA personaggi dai curricula professionali lungi chilometri, e tutti sviluppati in ambito tecnico o gestionale. Chi vuole sapere chi siano e da dove vengano i membri del CDA dell'ACEA, non ha che da leggerne i curricula pubblicati nel SITO DELL'ACEA stessa.
Ci si mette un minuto a capire che sono tutti professionisti con attinenza al settore, e/o con competenze tecniche e gestionali. E un attimo e mezzo a realizzare che non è roba grillina. C'è tanta Luiss (università di Confindustria), tanto Monte Paschi Siena, tanto Caltagirone (costruzioni, ma anche suocero di Pierferdi, neo-komunista alleato del PdR). Insomma, dare le colpe della voragine romana ai grillini, è davvero operazione ardua. Da qui la cautela di Tale Esposito.
Per esempio: è per mancata manutenzione dell'acquedotto l'infiltrazione che ha creato la voragine, o è per la costruzione in corso di ben due parcheggi sotterranei nell'area, ad aver scassato i tubi? E, just in case: chi erano i costruttori e chi ha dato a chi le relative licenze? Solo per capire.
Ma facciamo un passo indietro di un anno e mezzo, e andiamo nei pressi di un'altra voragine: quella che a Firenze ha inghiottito 200 metri si lungarno, ad un millimetro da Ponte Vecchio, che ha rischiato di inghiottire per sempre, insieme ad una ventina di macchine, anche un'opera come il Ponte Vecchio, il bellissimo ponte trait-d'union fra l'area di Piazza della Signoria e quella di Palazzo Pitti. Li non si costruiva nessun parcheggio sotterraneo. Li si è rotto un tubo vecchio di decenni, che avrebbe dovuto essere sostituito da anni da Pubbliacqua.
E ora veniamo al CDA di Pubbliacqua di Firenze: un covo di "amici degli amici" che da la nausea, sia per l'assoluta mancanza di conoscenze specifiche dei componenti, sia per l'assoluta dipendenza dal Giglio Magico Renzino. Giornalisti falliti, avvocaticchie di 28 anni senza alcuna esperienza né tecnica né giuridica nel settore, cognomi "sospetti", finanziatori di "Leopolde" dall'1 alla 8...
Ma leggiamo questo articolo del "Geniale", sfidando l'ira probabile di alcuni amici che da domani mi accuseranno di attingere non solo al Fatto, ma anche al Geniale, dimenticando la risposta che ho già dato: io attingo ai giornali che danno le notizie, le verifico, e le pubblico. Il giorno in cui un articolo sul CDA di Pubbliacqua lo vedrò su Renzubblica, attingerò a Renzubblica. Se invece la leggo sul Fatto, sul Geniale, o sul Bollettino del Demonio", verifico e pubblico o cestino. Nella fattispecie: i dati forniti dal Geniale li ho controllati attraverso un amico fiorentino e giornalista, per giunta molto legato al renzismo, ma che inizia da qualche mese ad uscire dal lungo letargo. QUESTO L'ARTICOLO
Scambi di favori ad amici e parenti: ecco com'è nato il CDA di Pubbliacqua
Scorrendo i cognomi dei cda di Publiacqua, qualche dubbio circa le capacità di chi in questi anni ha gestito la rete idrica fiorentina, sovviene per forza. Erasmo D' Angelis (oggi direttore de L'Unità) era presidente regionale della commissione Ambiente e territorio, quando Renzi da sindaco di Firenze nel 2009 decide di nominarlo presidente dell'azienda partecipata.
La giovane Maria Elena Boschi, praticante avvocato, venne piazzata sulla prima poltrona importante della sua fulminante carriera, entrando nel cda di Publiacqua a 28 anni (22mila euro all'anno solo per votare sì o no). Solita musica anche oggi, nell'ultimo cda, votato nel 2015, che ha confermato alla presidenza non certo un luminare delle tubazioni.
Filippo Vannoni (nominato da Renzi nel 2013 come sostituto di D'Angelis) è consulente del governo per le politiche economiche (nominato con decreto del presidente del Consiglio il 12 dicembre 2015 fino al dicembre 2017 con un compenso di 45mila euro), noto per essere un ex dirigente di Rai Trade e per essersi sposato Lucia De Siervo, direttrice delle attività economiche del comune di Firenze, già capo di gabinetto di Renzi-sindaco, sorella di Luigi De Siervo, uno dei volti delle Leopolde renziane.
L'ad Alessandro Carfì è il marito della braccio destro dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, messo in Publiacqua - dicono i maligni - solo per ricambiare il favore di aver fatto far carriera ad Alberto Irace, ex ad di Publiacqua ai tempi di D'Angelis e molto amico della Boschi, oggi manager strapagato che il Pd ha voluto nel cda della romana Acea Spa, che è anche uno dei soci privati di Publiacqua.
Nel cda salta all'occhio anche il cognome di Carrai (Eva), classe 1974, avvocato fiorentino, fascia di reddito 70mila-100mila euro all' anno. Anche l'avvocato Boschi, nel 2009, era una perfetta sconosciuta. L'impavido Vannoni ieri ha fatto un giretto sul luogo del disastro, commentando: «Se verranno accertate le nostre responsabilità, io non farò sconti a nessuno». Non comprendendo che con un'indennità di 87.300 euro all'anno, il primo responsabile del disastro di Lungarno Torrigiani è solo lui. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha rincarato la dose, scaricando tutte le sue colpe sui dirigenti della società che gestisce il servizio idrico: «Sta alla coscienza dell'amministratore delegato e del gruppo di Publiacqua dimettersi o meno». (Forse Nardella, ragazzetto piuttosto sprovveduto, non era stato informato in tempo che TUTTI o quasi i dirigenti di Pubbliacqua erano dirigenti di Pubbliacqua perchè Renzi li aveva voluti in quelle posizioni, e i loro curricula erano nel settore specifico erano vergogne da nascondere, più che qualità da esibire. Tanto è vero che i curricula dei membri del CDA di ACEA sono noti e scaricabili dal sito, mentre sul sito di Pubbliacqua ci si vergogna persino di farne l'elenco... Maria Elena Boschi esperta non solo di Costituzione, ma anche di tubi? Non è da escludere. NdR)
«Nardella vorrebbe farci credere che incolpando loro, il PD fiorentino possa uscire da questa vicenda senza responsabilità?», si chiede Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d' Italia a Palazzo Vecchio.
Ecco, Caro Nardella e carissimo Renzi: prima di scaricare sulla Raggi la colpa della voragine romana, preoccupatevi di capire che forse altri potrebbero mettersi a scavare - più di quanto non abbiano fatto un anno e mezzo fa - sulla voragine del lungarno fiorentino. E magari di confrontare la validità specifica della dirigenza Acea con quella della dirigenza Pubbliacqua. convincendoci che l'avvocata 28enne Maria Elena Boschi, e il becchino dell'Unità, abbiano alte competenze specifiche sulla resistenza dei metalli alla corrosione, e sull'effetto Venturi. Ma forse i lettori vorrebbero capire meglio quali siano i rapporti incestuosi fra Comune di Firenze a governo prima Renzi e poi Nardella, e gli "amici degli amici" del "Giglio Magico". Cerchiamo di dare una mano:
pochi metri salvano Ponte Vecchio dalla catastrofe
"L'ombra del Giglio Magico" - Fabrizio Boschi sul "Giornale"
A ulteriore dimostrazione che l' azienda pubblico-privata, responsabile della voragine che mercoledì ha sfregiato il centro storico di Firenze, era il poltronificio renziano degli amici del «Giglio Magico», spuntano una serie di fatture che Publiacqua ha pagato ad una società di comunicazione legata alla famiglia Renzi: 82.325 euro dal 2010 al 2012.
La storiella è un po' complicata per cui è necessario fare il riassunto delle puntate precedenti. La Eventi6, società di comunicazione e marketing della famiglia Renzi, ha avuto nel corso della sua attività un quarto socio al 20% (oltre alle sorelle di Matteo, Matilde e Benedetta che detengono il 36% ciascuna, e la madre Laura Bovoli l'8%): Alessandro Conticini fratello di Andrea Conticini, bolognese, laureato in teologia, marito di Matilde Renzi.
Andrea Conticini è, dunque, il cognato del premier, e di mestiere fa l'agente di commercio, sia per la Eventi6, sia per un'altra società che si chiama Dotmedia Srl di cui, nel febbraio del 2011, diventa socio al 20% proprio il fratello Alessandro, che compra le quote da Patrizio Donnini, amministratore della società fiorentina Web&Press (attiva nella campagna elettorale delle primarie di Renzi del 2012).
La Dotmedia è anch'essa un'azienda di comunicazione nata nel 2008 che, nel suo primo anno di vita, quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze, fattura appena 9.000 euro all'anno. Dal 2009, con Renzi sindaco, le cose cambiano: arrivano le prime commesse dal Comune di Firenze e dalle sue partecipate tra le quali, appunto, Publiacqua.
A Dotmedia viene affidata anche la gestione del portale matteorenzi.it (powered by Dotmedia) con responsabile Davide Bacarella, anche lui socio di Dotmedia al 10%. Un altro socio di Dotmedia al 20% è Matteo Spanò che con Renzi ha fatto il pieno di poltrone.
Pure il sito della Eventi6 della famiglia Renzi fino a poco tempo fa era powered by Dotmedia, che segue le primarie del 2012, con il suo social media team composto da quattro persone, e la comunicazione di campagne promozionali e altri eventi legati al Comune di Firenze e a Renzi: la Leopolda del 2013 e la Notte tricolore del 2011.
Nel 2009 la Dotmedia inizia la sua scalata verso il successo: 137.000 euro di fatturato, che diventano 214.000 nel 2010 e 401.000 nel 2011.
Nel 2012, dopo l'ingresso di Alessandro Conticini, fratello del cognato di Renzi, Dotmedia incassa 16.800 euro dal Comune di Firenze: 13.226 euro il 20 aprile 2012 per la comunicazione di «Coltiviamo la riduzione dei rifiuti» e udite, udite, di «Fontanelli», il progetto del presidente di Publiacqua nominato da Renzi, Erasmo D'Angelis. Soldi sprecati e sottratti alla manutenzione della rete idrica di Firenze che oggi presenta il conto (N.B.: Erasmo d'Angelis non avrà esperienza in acquedotti, ma di fango se ne intende. Leggo su Wikipedia che "...è stato promotore dei due Raduni internazionali degli Angeli del Fango, nel 1996 e nel 2006 - NdR)
Tra il 2010 e il 2012 le municipalizzate del Comune di Firenze hanno garantito a Dotmedia introiti per 215.000 euro (compresi quelli dati da Publiacqua), che aggiunti ai soldi pagati dal Comune, arrivano a 232.000. Anche Renzi ha il suo «Tulliani», che con gli altri amici del «Giglio Magico» ha guadagnato con le campagne pubblicitarie per Publiacqua.
ULTIMISSIME: Che con la voragine della Balduina la Raggi non c'entri - per restare in tema, "un tubo"?
[...] Ci sono due indagati per crollo colposo nel caso della voragine che si è aperta mercoledì in via Livio Andronico, nel quartiere Balduina: i pm hanno iscritto nel registro il legale rappresentante dei proprietari del terreno e il legale rappresentante della società responsabile del cantiere nel quale è avvenuto il cedimento. L’inchiesta è stata affidata dal procuratore Giuseppe Pignatone al procuratore aggiunto Nunzia D’Elia che, assieme al sostituto Mario Dovinola, ha affidato una consulenza a due ingegneri e ad un geologo al fine di accertare le cause dello smottamento.
Mi scuso cogli amici se sono costretto a prendere questa notizia dal Fatto Quotidiano, ma per il momento la notizia l'ho trovata solo su questo giornale. NdR
Tafanus
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