Non vorrei che vi disabìtuaste al fatto che periodicamente io debba/voglia infliggervi quella che ritengo una delle cose più belle al mondo: la musica (sub species "jazz", che è quella che amo di più, e che frequento da più di mezzo secolo). Oggi voglio proporvi la splendida performance di questo sestetto di non giovanissime signore, dall'aspetto di professoresse di lettere in un liceo, che dimostrano "per acta" che il jazz (anche quello tosto) non è un dominio riservato ai maschietti.
Facile suonar bene dei pezzi semisconosciuti, ma è sempre operazione rischiosa cimentarsi in un famosissimo standard già "percorso" da un mare di celebrità del jazz. Il brano, che pochi non amanti del jazz conoscono, è "I fall in love too easily", e in questo brano si sono cimentati, solo per citarne "pochi", personaggi come Chet Baker, Keyh Jarrett, Miles Davis, Frank Sinatra, Sarah Vaughan, Herbie Hancock, Bill Evans, Paolo Fresu, Tony Bennett, Carmen McRae, Eliane Elias, Ron Carter, Waine Shorter, Gal Costa, Roy Hamilton...
Non è facile affrontare il confronto coi piani alti del jazz neanche per dei maschietti, figuriamoci per delle "femmine", che tendenzialmente, nella cultura nostrana, dovrebbero limitarsi a fare la calza... Eppure - e forse farò incazzare alcuni cultori maschi del jazz - l'esecuzione che di questo standard offrono in quartetto alcune delle "swinging ladies" (Lindy Huppersrberg al basso, Stacey Rowles tromba e voce, Megan Foley batteria, e una incantevole Jill McCarron al piano) è una delle più belle che io abbia mai ascoltato. Un consiglio per l'ascolto: se potete, ascoltate il pezzo in cuffia. Poi, se questo "pezzo" di "Swinging Ladies" vi incuriosisce, ho messo in calce il link alla completa partecipazione al Festival di Burghausen, coi due sax (alto e tenore) aggiunti alle quattro del brano proposto:
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