Oggi doveva essere il Giorno del Giudizio. Non lo sarà. Il Boy Scout sta preparando l'ultima truffa. Oggi il Bischero è assente non solo dalla Direzione del PD, ma persino da Roma, a sottolineare il fatto che lui non sarebbe interessato alla sua stessa sorte. Mente, come mentiva Berlusconi quando usciva dal Consiglio dei Ministri in caso di discussioni su frequenze TV o sul conflitto d'interessi (ma usciva dopo aver debitamente addestrato i suoi scherani sul da farsi).
Mente, come mentiva la Boschi quando faceva finta di disinteressarsi ai destini di Banca Etruria.
Renzi non c'è, ma c'è il suo fantasma. Alla Presidenza del Consiglio la sua badante Gentiloni, e alla Segreteria sarà oggi nominato reggente il suo fedelissimo Martina.
In un partito a livello medio di decenza, il 18,7% che certifica la distruzione della sinistra avrebbe imposto la presentazione in massa di TUTTI i dirigenti del PD dimissionari con effetto immediato, e disposti a restare in carica solo per la gestione degli affari ordinari, e per la indizione di un congresso straordinario, previa la nomina AGGIORNATA AL DOPO ELEZIONI di tutti i delegati.
Invece questi magliari sono li per decidere se far nominare (senza fretta, fra un mese e mezzo) il nuovo segretario dall'assemblea di aprile (assemblea che ovviamente è sempre quella a maggioranza bulgara renziana), oppure se indire nuove primarie. Ma tranquilli. Renzi - colui che ha lottato come un lenone per varare le primarie, facendo cambiare all'allora pavido Bersani lo statuto e il regolamento delle primarie, aprendole a cani e porci, a cinesi e ospiti dei centri di accoglienza - le primarie o ordinerà che non siano fatte, o che siano fatte con apertura, questa volta, a cani, porci e lombrichi.
Riepiloghiamo? Un presidente del PD imparziale come Orfini, e un ministro avversario giurato di Renzi come Martina, si riuniscono per cercare di far sembrare normale che i responsabili della Caporetto del PD facciano nominare il nuovo segretario non attraverso le primarie fortemente volute da Renzi, ma attraverso un voto di un'assemblea in formato "Cominform Renziano", coinvolta quanto e più di Renzi nel disastro epocale del PCI-PDS DS-PD-PdR
Questa sinistra di derivazione renziana è la vergogna della politica. Renzi ha impiegato pochi anni per rottamare la sinistra italiana, e adesso serviranno decenni per ricostruirla (sempre ammesso che si sia ancora in tempo a provarci). Nel frattempo il paese potrà essere portato tranquillamente al compimento dello sfascio da statisti del calibro di Berlusconi, Salvini, Grillo, Meloni. Ma niente panico. Non è colpa di Renzi e dei Renzini. La colpa è del Fatto, del Tafanus, di Civati, e ovviamente di Grasso, Boldrini, d'Alema, Bersani. Colpevoli di aver provato a chiudere la stalla quando i buoi erano già fuggiti, e quando non c'era realisticamente il tempo di costruire una nuova stalla per le vacche in cerca di un nuovo rifugio. Troppo tardi.
Noi non ci rassegneremo ad esser governati da un branco di incompetenti raccattati fra i cascami del post-fascismo, del razzismo, dell'egoismo sociale, del craxismo e della vetero-DC. Personalmente, non so quanto filo mi resti ancora da tessere, ma dedicherò il tempo che mi resta a lottare contro questa masnada di senza-vergogna. Forse (quasi certamente) il mio contributo sarà insignificante, e quando sentirò di non aver più la forza, o la testa, o gli occhi per combattere, voglio poter guardare in faccia le mie figlie e i miei nipoti senza arrossire, e cosciente di aver fatto fino in fondo tutto il poco che posso fare per aiutarli ad uscire da questa porcilaia di paese, e a ritrovare un paese decente in cui vivere.
Tafanus
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