Devo affrettarmi, perchè il giorno delle elezioni si avvicina, e non vorrei far mancare a nessuno (neanche a Maria Teresa Meli) delle ottime ragioni per non votare per il Bischero... Non vale la pena di esaminare tutti i punti. Moltissimi non si possono neanche analizzare perchè non vengono forniti né i dati sui costi, né quelli sulle fonti di finanziamento. Che vuoi discutere??? Allora esaminiamo le più demagogiche ecretine delle idee.
I "passi cretini"
In questa schermata, uno dei passi più demagocici e cretini è quello sulle colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Riportiamo un test fatto da "Altro Consumo" sull'autonomia delle auto elettriche, e sui tempi di ricarica.
Auto elettriche: l'autonomia non è quella dichiarata
Abbiamo testato tre modelli di auto elettriche (Opel Ampera-e, Nissan Leaf e Renault Zoe) e tutti hanno un’autonomia nettamente inferiore a quanto dichiarato dalle case automobilistiche. Colpa dei test di omologazione, poco verosimili.
L'autonomia reale è ben diversa
Tutte le auto hanno mostrato un’autonomia reale molto più bassa del dichiarato. Nelle condizioni del test, Nissan Leaf può percorrere un massimo di 144 km contro i 250 km dichiarati; Opel Ampera-e 304 km invece di 520; Renault Zoe 232 km al posto di 400. Queste auto erano state omologate con il ciclo NEDC, un test su rulli (non su strada) poco realistico, perché accelerazioni e decelerazioni sono troppo modeste e non prevede l’accensione del climatizzatore né la presenza di carico a bordo: insomma un'auto in vetrina, non su strada.
I consumi sono falsati
Un altro dato falsato è quello sui consumi. Tra i consumi dichiarati e quelli misurati nel nostro test ci sono forti differenze: questi ultimi sono sempre più alti di quanto dichiarato dalla casa automobilistica (problema che riguarda sempre anche le automobili a benzina o diesel).
Tempi di ricarica lunghi
Infine, c'è il problema dei tempi di ricarica: ci vogliono diverse ore se pensiamo di fare il pieno di elettricità a casa (a una potenza di 230 V, utilizzabile con i normali impianti elettrici domestici). Il tempo di ricarica dipende anche dalla capacità della batteria dell’auto (più è grande, più tempo ci vuole per riempirla). Installando nel box sistemi di ricarica a potenza maggiore si può risparmiare tempo, ma è necessario sostenere costi maggiori per l'impianto potenziato. Durante il rifornimento si disperde in media un 5-10% di energia e anche questo incide, seppur indirettamente, sui consumi dell'auto.
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Ma parliamo adesso di cose serie in rapporto al "passo" renzino n° 42:
-a) Lasciamo fuori dal calcolo le auto ibride, utilizzate quasi esclusivamente a benzina, e solo in casi eccezionali e su brevissime distanze in modalità elettrica. Le immatricolazioni di auto elettriche in Italia, dopo clamorosi "incrementi percentuali", sono la follia di... 150 al mese.
-b) Cosa significano 15.000 colonnine di ricarica sul territorio nazionale?. Il conto è presto fatto: la rete stradale italiana è composta da 6.800 chilometri di autostrade, e da 858.000 chilometri di strade statali. NESSUNO conosce il chilometraggio di strade provinciali e conunali, ma le stime ad cazzum fanno salire il totale delle strade a circa 10.000.000 chilometri.
-c) Mano alla calcolatrice! Renzi promette, per fine legislatura (altrui) l'installazione di 15.000 colonnine, cioè di UNA colonnina ogni 67 chilometri. Come dire: Partite da Milano per andare a Parma, e in tutto il percorco trovate UNA colonnina. Mi direte: ma tanto le macchine elettriche sono poche, quindi quasi sempre si arriva alla colonnina e non cìè da aspettare : si mette la spina, si carica, e si riparte.
-d) E sti cazzi! La ricarica dura ORE, non minuti. L'autonomia è quella che è. Un'auto di prezzo abbordabile ha un'autonomia di circa 200 chilometri. E se dovete andare da Milano a Napoli?. Nessun problema: ogni ora e mezza di viaggio, vi fermate per un paio d'ore per ricaricare, e poi ripartite: freschi, riposati e incazzati. Proviamo a immaginare: partiamo da Milano, e venti chilometri prima di Bologna ci fermiamo. Un paio d'orette se tutto va bene, e poi possiamo fare un bel tratto da Bologna a poco dopo Firenze. Altre due orette di sosta, e siamo pronti a ripartire fino a Orte. Ancora due ore di ricarica, e siamo a metà strada fra Roma e Napoli. Qui ci fermiano solo un'ora, perchè siamo quasi arrivati. Fatto il conticino? 8 ore vi viaggio, più 9 ore di ricariche, seduti comodamente nella nostra bella auto elettrica a bestemmiare. In fondo, però, non è tanto scomodo! Basta partite alle 8 da Milano, e all'una di notte siamo già a Napoli.
-e) Però non inquinano! E sti ricazzi! Perchè, guarda caso, l'elettricità che compriamo nelle mitiche 15.000 colonnine, sono prodotte per due terzi non dal vento, dall'acqua, dal sole o dal mago Zurl', ma da comsudtibili fossili (petrolio e carbone). L'anidride carbonica che non produciamo noi, è prodotta dalle centrali a gasolio o a carbone. Noi spostiamo solo i punti di produzione di CO2 dalle nostre macchinette, a Vado Ligure. O no? Poi dobbiamo aggiungere i costi (e l'inquinamento ambientale) per il trattamento delle batterie morte. In fondo, si tratta solo di trattare robetta come il piombo, il litio, il manganese, il cadmio... e cché ce vò...
Caro Renzino, l'auto elettrica ha un senso solo come auto da città, per i pendolari che fanno massimo - per alcuni modelli - un centinaio di chilometri fra andata e ritorno dal posto di lavoro. Poi mettono la macchina nel box, e durante la notte ricaricano. Oppure per le signore che potranno andare a prendere l'aperitivo in centro anche nei giorni di blocco del traffico. E se così non fosse, resterebbe da spiegare perchè l'auto elettroica-elettrica rappresenti solo un mercato da meno di 2000 auto all'anno vendute, contro un milione e mezzo di auto vere. Comunque suona bene: "abbiamo (?) aumentato le vendite di auto elettriche, in un anno, del 20%! (traduzione: siamo passati da 125 auto al mese a 150. Un successone).
Andate avanti voi, che a me scappa da ridere, e sono morto di stanchezza, a furia di occuparmi delle minchiate di Renzi. Solo, per oggi un ultimo esempio sul valore degli aumenti percentuali delle spese: se Renzi dice: "Raddoppieremo i contributi per le famiglie con un disabile in casa", tutte le marieteresemeli d'Italia fanno clappete clappete. Nessuna di loro si accorgerà che Renzi starebbe parlando di portare i contributi PER OGNI DISABILE da 13 euro all'anno a 26.
Mi raccomando, adesso non correte a comprare per l'invalido di casa una sedia a rotelle elettrica firmata Pinin Farina, con cuscini Gucci e fodere Prada. Contenetevi
Tafanus
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