Pochi giorni fa, al Lincoln Center di NY, si è tenuto un bellissimo concerto (che pubblicherò su youtube in versione integrale), col giovane mattatore 76enne Chick Corea star della serata. Colpiscono, di questo grandissimo pianista, la freschezza, la semplicità, l'agilità pianistica (di cui approfitta con moderazione), la grande creatività improvvisativa (di cui per fortuna approfitta pienamente), e quell'aria da adolescente sempre pronto a guardare con sincera ammirazione gli altri musicisti. Nessuna spocchia. Non si sente nemmeno un "priumus inter pares", pur avendo vinto più Grammy Award lui di quanti palloni d'oro non abbiano vinto, sommati, tutti i giocatori spagnoli e brasiliani...
Dell'intero concerto, linko in questo post solo l'ultimo brano, quello di chiusura (il "full concert" lo metterò su youtube in forma privata, il che significa che non sarà in elenco, e che solo coloro che mi chiederanno espressamente il link potranno averlo da me via email ed ascoltarlo; il tutto per evitare i fulmini della violazione eventuale dei diritti d'autore).
Il brano linkato in calce è un famosissimo pezzo del repertorio di Thelonius Monk (Rythm-a-ning), e la sua esecuzione è stata preceduta, accompagnata e seguita da episodi assolutamente imperdibili, che ne fanno un pezzo che passerà alla storia.
Ma andiamo con ordine: l'esecuzione del brano è stata preceduta da un simpaticissimo e modestissimo Chick che racconta (in inglese, per cui chi non ha familiarità con la lingua potrà saltare i primi due minuti del video) di quando lui, all'inizio degli anni settanta, si ritrova in uno studio di registrazione, e scopre che in quello studio, nella sala accanto, sta registrando il suo mito: Thelonius Monk... "...non ci crederete, ma ho passato due/tre settimane non ad occuparmi della mia registrazione, ma incollato allo spiraglio di una tenda, a spiare ogni nota, ogni movimento, ogni sospiro di Thelonius [...] Ho scoperto che laddove noi comuni mortali, per scrivere un brano, scrivevamo righe e righe di pentagramma, lui creava ed eseguiva - magari con una mano sola - due/tre battute di un tema, e questo tema era spesso talmente geniale, nella sua semplicità, da consentire al quartetto di partire da quel tema, da quel giro armonico, e girarci intorno per dieci minuti..."
Secondo episodio: ovviamente per questo concerto, con stella cometa Chick Corea, il pianista ufficiale del JALC (Jazz at the Lincoln Center) era seduto non al piano, ma "accanto". Il pianista non è un borsista: è Dan Nimmer, un grande dei giorni nostri, pianista stabile del JALC, nonchè affermatissimo concertista con un suo trio e un suo quintetto. E per il pezzo-principe di tutto il concerto, Chick chiama Dan a suonare questo pezzo a quattro mani insieme a lui, dividendosi (una natica ciascuno) il munuscolo sedile del pianoforte. Si è visto di tutto. Improvvisazioni a quattro mani, a tratti si scambiano il lato sinistro e destro, per brevi tratti resta uno solo dei due pianisti... Un miracolo di improvvisazione che sembra qualcosa di lungamente pensato e provato. Non lo è. E' solo (solo???) un indimenticabile happening.
Infine, l'episodio a me più gradito: per un fantastico assolo di sax alto, arriva accanto al piano una delle mie musiciste preferite: Alexa Tarantino (giovane, bella, brava, simpatica, sempre pronta al sorriso, e gentilissima). Ad un mio messaggio, col quale le chiedo conferma se il suo "family-name" abbia qualcosa a che fare con l'Italia, Alexa risponde in un paio d'ore, ringraziandomi (...e dde chè?...) e scrivendomi che "...yes Antonio, my family comes from an italian town, called Taranto...". Alexa non è una qualsiasi. E' una che si è diplomata solo tre anni fa in uno dei maggiori conservatori americani per jazzisti. E' entrata giovanissima nell'orchestra del JALC (creata e diretta nientemeno che da Winton Marsalis), e ci ha messo poco al passare dalla "fila" agli assoli. Pur essendo il suo strumento preferito il sax alto, non disdegna esibizioni al sax baritono (quello più grande di lei), al sax contralto, al clarinetto, al flauto traverso. Fra un po', se aggiungerà qualcosa d'altro, dovrà arrivare al Lincoln con un camioncino...
La non ancora trentenne Alexa ha già un suo quintetto (il "LSAT", che sta per "Lauren Sevian & Alexa Tarantino" che sta spopolando), ma in questo momento sta suonando ad un metro da una leggenda del jazz come Chick Corea... Nessun problema, nessuna incertezza. Chick l'ascolta, la guarda, sorride con incredula ammirazione... Lei suona come non mai, senza la minima esitazione...
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