In questa serie di post, dedicata da anni a quelle che sono a mio giudizio le migliori "Perle Musicali" (pezzi dedicati a singoli musicisti o vocalist) non si parla solo di un esecutore, ma di un prodigioso "allevatore" catalano di talentuosi giovani jazzisti, che scova scrutando nei conservatori, e in ogni luogo dove si pratichi musica a qualsiasi livello; li "imbarca", li raffina lavorando di cesello, e alla fine li lancia nella mischia delle grandi platee.
Joan Chamorro non ha un modulo fisso: ha un suo sestetto (con presenze stabili di jazzisti adulti e affermati), ma ha creato anche una grande orchestra costituita in gran parte da professionisti adulti, fra i quali inserisce sistematicamente giovanissimi talenti, non relegati solo ai ruoli di suonatori di fila. In genere (non so se per vezzo o per via della calvizie) Joan Chamorro - 56 anni - veste di nero, con un cappellaccio calcato sulla testa... Gli mancano solo gli occhialoni scuri da cieco per sembrare uno dei Blues Brothers. A volte si limita a dirigere, ma molto più spesso suona nei suoi gruppi (di preferenza il contrabasso, ma non disdegna il sax - dal tenore al soprano).
E oggi, grazie a lui, la Spagna - abituata a canzoni melodiche piuttosto banalotte - si ritrova con un esercito di giovanissimi jazzisti (a volte quasi dei bambini), e con una produzione musicale sterminata.
Da alcuni anni il suo "frutto prelibato" è una giovanissima ragazza, Andrea Motis, che canta, suona la tromba e il sax, e adesso ha iniziato anche a registrare delle sue composizioni. Bravissima, ma diamole il tempo di crescere ancora. Evitiamo di far nascere il "motismo". Andrea Motis deve crescere col suo passo, senza che nessuno la carichi di aspettative troppo pesanti da portare sulle spalle a 22 anni. Ci ha già provato Repubblica, dopo un concerto di Chamorro e Motis in Italia, a sparare paralleli fra Andrea Motis cantante con Norah Jones, e di Andrea Motis solista di tromba con Chet Baker. Succede, quando chi scrive di jazz lo fa dopo aver ascoltato poco jazz, ed averne capito ancora meno. Fra Norah Jones (a proposito, sapete che Norah è stata "scoperta" dal mio compianto amico Renato Sellani?) e Andrea Motis c'è un abisso: non di qualità, ma di timbri. La voce adulta, vellutata, vagamente allusiva di Norah è una voce calda, intrigante, morbida: bravissima. La voce di Andrea Motis è una voce capace di swingare a interpretare benissimo i classici del jazz, ma ha (non è colpa sua, ma dell'età) alcune "asprezze" quasi da voce infantile. Prima di sparare paragoni impropri, diamole il tempo di far "maturare" le corde vocali. Ed iniziamo col ricordarvi la voce di Norah Jones in un celeberrimo duetto con Tony Bennett:
"Speak low - Duetto di Norah Jones e Tony Bennett
Stesso discorso per il parallelo avanzato dall'articolista di Repubblica fra la tromba di Motis e quella di Chet Baker. Anche qui una topica, ma di segno opposto. Bravissima, ma in modo diverso. Nessun parallelo possibile. Ascoltate qualche pezzo di Motis, e poi ascoltate (se ne trovano ancora molti, su youtube, qualche brano di Chet Baker degli anni sessanta/settanta, quando non era ancora devastato dalla droga. I suoi "But not for me", "Time after time", "My funny Valentine", sono delle autentiche pietre miliari dell'epoca del vinile. Chet sembra suonare quasi solo per se stesso, per ascoltarsi. La giovane Motis sa essere dolcissima, nei suoi assolo (sia alla tromba che al sax - che frequenta di meno), ma la sua sintassi è incommensurabilmente più dura di quella di Baker.
In questo lungo (forse troppo) post introduttivo, sono inseriti alcuni brani che tendono a far capire quale sia la latitudine nella quale spazia questo autentico genio della musica, e questo benemerito dell'educazione musicale giovanile.
"In My Solitude" - Chamorro, Motis, Orch Sinfonica del Vallès
E prima di chiudere, voglio darvi un'assaggino di cosa stia facendo Joan Chamorro coi giovani (a volte bambini...) Vi segnalo in particolare la perfezione musicale, unita ad un aspetto decisamente infantile, della piccola "solista di tromba" in blue jeans, della occhialuta sassofonista di fila (seconda da sinistra), della tranquillissima chitarrista... cercate da soli, c'è di tutto, nella "Sant Andreu Jazz Band" creata da Chamorro mettendo insieme stelle affermate e bambini/ragazzi. Per fortuna, non si tratta di bambini prodigio, ma di frutti della passione, dello studio, del lavoro. Quando questi ragazzini ascoltano suonare "quelli grandi", sembra che vogliano succhiare dalle loro tecniche e dalle loro improvvisazioni tutto ciò che possono...
"Undecided" - Orch. Chamorro, guest-star Jesse Davis al sax
In seguito, proporrò singoli post monografici destinati ad alcune dellepiù grandi performances sue e dei suoi giovanissimi adepti. Se un giorno l'Europa dovesse istituire un "Premio per la Diffusione della Cultura Musicale fra i Giovani" sarò in prima linea per proporre Joan Chamorro, il Pigmalione.
Tafanus
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