Noi italiani non siamo mai contenti. Di Maio, in sei mesi di governo, è riuscito a cancellare la povertà. Il cantore ubriaco dei "napoletani che puzzano" tira dritto, spezza le reni alle pallide genti germaniche, è finita la pacchia, se ne frega. Ha già iniziato a mantenere la promessa di espellere 600.000 "clandestini". Andamento lento. Anzichè 600.000 in un mese, finora ne ha "espulsi" 2700 in sei mesi. Espulsi consenzienti, perchè persino la Tunisia, con la quale Salvini dice di aver concluso fantastici accordi, si riprende sono "rimpatriandi" consenzienti.
Insomma, il nostro Prode Ministro Felpato, ha espulso 2700 consenzienti in sei messi. In proiezione, 5400 all'anno, 600.000 in 111 anni (CENTOUNDICI). In pratica, se riusciremo ad evitare che in oltre un secolo arrivi un solo "clandestino", entro il 2130 il celodurista della mutua avrà risolto il problema dei "clandestini".
L'articolo di fondo di questa settimana de l'Espresso, firmato da Marco Damilano, vede - ma senza grande ottimismo - l'unica via d'uscita dal "Salvimaio" in una riedizione (riveduta e corretta) dell'Ulivo. Non che la ricetta sia certa, ma è la meno improbabile fra le soluzioni fin qui intraviste all'orizzonte. L'Ulivo non può certo essere rifatto senza aver rottamato prima TUTTI i rottamatori, ma in TV il PdR continua a mandare le solite facce consunte dalle sconfitte, e dalla assoluta incapacità di recitare un mea culpa convincente o uno straccio di programma.
Per quanto mi riguarda, non vedo altre soluzioni al di fuori da un catastrofico suicidio di massa del Salvimaio. Arriverà? Forse. Quando? quando il commesso della Facis Di Maio finalmente capirà che sta consegnando l'elettorato alla Lega. Elezioni politiche di marzo: Lega 18%, M5S 32%, gap 14 punti a favore del M5S.
Situazione odierna? Lega 34%, M5S 28%, gap 6 punti a favore della Lega. In dieci mesi, il gap del M5S è passato da +14 a -6; un prezzo molto alto che Il M5S è stato disposto a pagare alla Lega pur di non uscire dalla stanza delle poltrone. Le prossime europee, per quello che contano, potrebbero certificare il compimento dell'opera di cannibalismo compiuta dal buzzurro padano. Quando Di Maio se ne renderà conto, e cercherà la crisi di governo prima di essere completamente spolpato, sarà già troppo tardi. Al prezzo già pagato, si aggiungerà il prezzo che pagano TUTTI i partiti vissuti come innescatori di crisi anticipate di governi.
Ma non ci sono solo le europee. Il 2019 è ricco anche di molte prove amministrative, alle quali Salvini non andrà col perdente di Maio, ma col servente Berlusconi. L'intendenza seguirà (Meloni, La Russa, Angelino Alfano e altri serventi). Il futuro prossimo dice: Lega+FI+Destra intorno al 50%.
E a sinistra? Nella meno catastrofica delle ipotesi, il PdR fermerà la slavina al 16%, al quale potrà aggiungere - FORSE - 5 punti di cespugli fra sinistra-sinistra e Bonino, e 9/10 punti provenienti dall'anima di sinistra - minoritaria - del M5S. Fatti i conti? al massimo siamo vicini al 30%, contro il 50% della riedizione del centro-destra. Ed è inutile illudersi che tutti i "pentiti dall'astensione" rientrino in massa nelle "gabbine", esaltati all'idea di poter votare per Martina o per Richetti. Non accadrà, anche perchè l'astensione di marzo è stata alta, ma non molto più alta di quella - da "zoccolo duro dell'astensionismo" - che ormai si attesta intorno al 30/35%. Chi spera di cavare dal rientro degli astensionisti qualcosa di significativo, scoprirà di aver solo raschiato il fondo del barile.
La verità è che non abbiamo toccato ancora il fondo, e forse, se Dio vuole, lo toccheremo l'anno prossimo, quando non rispetteremo i numeri da accattoni che abbiamo dovuto lasciarci imporre. Fine della storia del "me ne frego", e fine della "fine della pacchia". Non faremo l'1% di crescita, e neanche lo 0,5; non rispetteremo il ridicolo 2,04 di deficit, non rispetteremo la riduzione del debito neanche di 0,1 punti, e arriveranno sanzioni e clausole di salvaguardia.
Le sanzioni hanno delle lungaggini, le clausole di salvaguardia (aumento immediato e generalizzato dell'IVA), arrivano con uuno schiocco di dita. Solo allora, quando anzichè la flat-tax, il reddito di cittadinanza e l'abolizione della Fornero, arriveranno "più pezze al culo per tutti", e dovremo anche smetterla - obtorto collo - con la marchetta 80 euro, perchè non ci sarà più trippa per gatti, gli italioti si decideranno a rottamare questi cialtroni venditori ambulanti di elisir di lunga vita.
Per fortuna che almeno, quando tutto ciò accadrà (presto, molto presto), non ci sarà più un solo povero, visto che il commesso della Facis ha provveduto per tempo ad abolire per decreto la povertà. Cucù, cucù, i cinque milioni di poveri assoluti non ci sono più.
Grazie Salvimaio, e grazie anche al Conte Aggiustatutto, che ancora riesce a fingere di poter mediare fra due opposte cretinaggini.
--------------------------------
La saggezza di Petrolini
Prendersela con Salvini e Di Maio? Giammai! Loro raccolgono legittimamente ciò che un 50% di italioti analfabeti poilici hanno offerto su un piatto d'argento, affascinati da questi trecartari.
Ci piace ricordare un episodio che riguarda il grande Petrolini. Una sera, a teatro, un idiota, dla loggione, continuava a fischiare e a disturbare. Petrolini interruppe il suo monologo, guardò verso il loggione, e scolpì:
"Io nun ce l'ho co te, ma co quelli che te stanno accanto, e nun t'hanno ancora buttato de sotto..."
Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus