C'erano. Lo diceva e lo cantava da ubriaco nelle osterie un "padano di merda".
Si, c'erano. Ma adesso le cose sono cambiate. Noi "terroni di merda", si sa, siamo di memoria corta, e sempre disposti a perdonare, dimenticare, e plebiscitare il primo "padano di merda" che ha bisogno dei nostri voti, e che purtroppo riesce a comprarseli con la scarpa destra e la scarpa sinistra, o col pacco di pasta, o con la promessa di una "flat-tax che darà un centesimo al plebeo e un milione ai milionari, e che comunque nessuno vedrà mai, visto che - come direbbero quei "napoletani che puzzano", ...accà nun ce sta 'na lira...
Ma cosa importa??? Noi "terroni di merda" siamo nati sudditi, non cittadini; siamo un popolo di creduloni, di questuanti, di analfabeti. Altrimenti non avremmo avuto il laurismo e neanche il "Totò dei cannoli", e non daremmo MAI il nostro consenso ad un tizio che promette ai terroni che puzzano i grandi vantaggi della Torino-Lione (frequentata quotidianamente da calabresi e lucani). E magari qualche volta avremmo persino le palle per chiedere a brutto muso se e quando potremo parlare di "Ferrovie Calabro-Lucane", di ferrovie - non dico al alta velocità, ma almeno a binario doppio; di collegamenti non medioevali fra due grandi città come Napoli e Bari; di collegamenti più veloci delle diligenze fra Messina e Palermo.
Ora che il "padano di merda" ha incassato sulla parola i voti, non sopporta, ovviamente che una "terrona di stra-merda" pretenda di ricordargli quei tempi. Anzi, risulta talmente refrattario alla parità di insulto, che grazie ai suoi democratici giannizzeri pretende di sequestrare alla "terrona di mmerda" lo smartphone col quale costei osa ricordare al "Signor Ministro": ma come... adesso non siamo più i terroni di mmerda, e viene alla busca di voti da queste parti?...
Lasci perdere quell'orribile verde-ramarro, che ricorda tanto i Bossi, i Belsito, e tanti altri gentiluomini, e torni di corsa al nero. Un colore che non passa mai di moda, e sembra accertato che sia utile negli interventi di separazione dei cervelli dalle scatole craniche ospitanti, le quali tornerebbero filalmente libere. E vuote.
Tafanus
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