Perché la conferenza stampa della Protezione Civile va abolita. Il commento dell'Ardito Arditti (omen nomen?). Con sprezzo del ridicolo, il Giovane Ardito si lancia in una insensata filippica contro Borrelli, galantuomo e capace manager della Protezione Civile. Costui nella sua vita da giornalista ha diretto "Il Tempo" di Roma, le cui inclinazioni tutt'altro che progressiste sono ben note a tutti. Adesso è ridotto a dirigere un blog (nientemeno!), e da quel blog riesce a produrre questa indegna articolessa, carica di insensata bile verso uno degli uomini che in questo momento sta cercando di tenere in piedi la baracca Italia, inclusa la Lombardia delle "eccellenze". Per capirci: i suoi amichetti di destra governano l'eccellenza lombarda da un ventennio. Formigoni (2000/2013; Maroni (2013/2018); Fontana (2018/2020). E le colpe di ciò che succede in Italia (che per metà sta succedendo nell'Eccellenza Lombarda), sarebbero del mite ed efficiente Borrelli? Ma non si vergogna?
Purtroppo questo arditissimo articolo non servirà ad assegnare all'Ardito la nomination (pron. "nominescion") al Premio Pulitzer (attendiamo pazientemente che qualcuno istituisca il Premio Sporchitzer)
Siamo dentro una tragedia di vaste dimensioni che nella seconda parte dell’anno farà altri morti, perché la crisi economica uccide come e più dei virus. E siamo anche dentro una profonda crisi di identità del nostro sistema istituzionale (e sanitario), squassato da frizioni tra i vari livelli amministrativi che rendono evidente la necessità di ripensare la Repubblica persino nelle sue fondamenta.
In questa grave situazione non serve aggiungere altra confusione alla tanta già esistente. Per questo dico che da oggi va sospesa la surreale conferenza stampa alle 18.00 della Protezione Civile, che sta diventando semplicemente grottesca. Essa infatti continua sfornare numeri del tutto privi di fondamento, come è facile dimostrare.
Punto primo: non ha alcun contatto con la realtà il numero delle persone contagiate, come reso evidente da dozzine di autorevoli pronunciamenti della comunità scientifica e come confermato (di fatto) anche dall’intervista di Borrelli ieri a Repubblica.
Punto secondo: è privo di sostanza anche il numero delle persone decedute, come molti sindaci cominciano ad evidenziare. Per chi avesse dei dubbi si veda ad un articolo del Corriere della Sera di oggi che riporta dati relativi al comune di Bergamo. I numeri (drammatici) dicono quanto segue: 1.128 morti in città nel periodo 1 gennaio – 19 marzo di quest’anno, di cui 48 ufficialmente attribuiti al Virus. Nel 2019 (stesso periodo) 628 decessi, cioè 500 in meno. Non credo vi sia bisogno di aggiungere altro sul tema.
(No, signormio. Non c'è bisogno. Siamo capaci di fare da soli [1128-628], ed è capace di farlo anche la Protezione Civile, quando afferma ogni santo giorno, nella "grottesca" conferenza-stampa, che OVVIAMENTE anche negli anni passati sin dalla fondazione di Milano, si moriva - dal 1° gennaio al 19 marzo - anche in assenza del coronavirus. E tanto per chiarire: persino Borrelli è capace di informarla - ma forse lei non è capace di capire ciò che ascolta - che OVVIAMENTE il numero dei morti totali include i morti che ci sarebbero stati COMUNQUE, ma che la distinzione e la validazione delle morti sicuramente attribuibili al coronavirus, e non a vecchiaia, o a caduta dal motorino, o a polmonite virale di altro tipo, o ad omicidio, non sono attribuibili al coronavirus. Afferra? NdR)
Punto terzo: le guarigioni comunicate non corrispondono minimamente alla realtà, poiché sono relative soltanto alla parte di contagiati censita dal sistema, vale a dire quelle relative a persone sottoposte al tampone. È pero evidente che se non conosciamo il numero reale delle persone contagiate (certamente un multiplo di quello reso noto) non ha alcun senso contare le guarigioni, perché ogni giorno se ne verificano a migliaia fuori dalle statistiche ufficiali (esattamente come i decessi).
(Spero ardentemente che Ella, con la sua stupefacente intelligenza, si renda conto che è noto il numeratore della frazione che indica le guarigioni, ma non il denominatore. Qualsiasi normodotato capisce che le guarigioni conteggiate non sono - nemmeno per l'analfabeta (!) Borrelli, riferite all'universo mondo, ma al numero dei curati con diagnosi di infezione da coronavirus - a casa o in ospedale. Se ne faccia una ragione. Borrelli NON PUO', ovviamente, riferirsi a infetti asintomatici. A meno che lei non gli insegni come si potrebbe, eventualmente, ficcare in una statistica un numero sconosciuto. Lo so, lo so... Gli Arditi sono buoni a nulla, ma capaci di tutto. La storia insegna. NdR)
È quindi tempo di sospendere quell’appuntamento, che rischia di diventare (anzi lo è già) strumento di propaganda assai pericoloso, poiché inizia a mandare segnali di ottimismo tutt’altro che opportuni in questa fase. Si approfitti dunque del momentaneo impedimento del Capo della Protezione Civile Borelli per eliminare l’appuntamento delle 18.00 sostituendolo con un burocratico comunicato stampa, capace di rendere noti i numeri disponibili senza enfasi alcuna.
(Signormio, perchè dall'alto della sua infinita saggezza non aiuta le istituzioni, spiegando loro quali siano i "numeri disponibili", visto che è così colto e intelligente da distruggere, con un post su un blog, i numeri della Protezione Civile? Sia buono, ci dia i suoi, di numeri, sicchè noi si possa confrontarne la fonte e la fondatezza con i numeri del bugiardo propagandista di regime Borrelli, che secondo Lei è capace solo di sparare numeri ad cazzum, nelle sue grottesche conferenze-stampa. Vede, Signormio,la accuse che lei lancia (queste si, a cazzo), meriterebbero il follow-on che le ho suggerito. Lo faccia. Ci dia i suoi numeri, ma ci prometta di non farseli dare da Vanna Marchi o dal Mago di Napoli. E giacchè c'è, ci dica quale valore propagandistico abbiano gli interventi di Borrelli, che nove volte su dieci chiosa i "numeri che da" invitando ad evitare facili ottimismi. Gli dia una lezione. NdR)
Questo è il tempo della serietà e del rigore, perché ogni atteggiamento diverso farà altri morti e alimenterà altre tragedie. Lo capisca anche il governo una volta per tutte: prima si fanno le cose e poi le si racconta. Esibire numeri di Stato privi di contatto con la realtà è drammaticamente, istituzionalmente e moralmente sbagliato.
(Signormio, con questa chiusura Ella certifica tutta la sua ignoranza e/o malafede (e la sua assoluta non-familiarità con le categorie della serietà e del rigore, perchè dimostra di non aver ancora appreso e capito che i "numeri che dà Borrelli" sono - sic et simpliciter - numeri UFFICIALI, che la John Hopkins University, la OMS, l'ISS e Borrelli attingono non dall'ufficio stampa della Protezione Civile, ma dalle ASL delle regioni, in grandissima parte governate (da vent'anni) dai suoi amichetti, e non da "comprati" da Borrelli a fini di propaganda politica - NdR)
Chiudo con un celebre adagio napoletano, di cui potrebbe far tesoro alla prossima occasione, che non mancherà, di denigrazione di chi lavora anche per lei:
"...va putivete sparagnà 'sta figura 'e mmerda..."
Tafanus
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