Sembra fantascienza... Il governo del democratico leader tailandese di allora Thaksin Shinawatra si è preoccupato di emanare un decreto che metteva al bando l'Espresso e... il Tafanus!
...l'amico Massimo Federigo Buonaiuto, assiduo visitatore della "Rassegna Stanca" prima e del "Tafanus" ora, dalla Thailandia, mi aveva già informato del blocco, da parte delle autorità thailandesi, del primo blog; ora mi invia documentazione del blocco del secondo.
Ecco cosa gli appare quando prova ad aprire il blog. Ora scopro di essere in buona compagnia:
La Thailandia censura Kataweb
di Alessia Ripani
Kataweb fuorilegge in Thailandia, col portale e il Fantagoverno dell’espresso oscurati per decisione dell’Autorità per le comunicazioni. E non è la prima volta. Già nei giorni del post-elezioni - spoglio in atto e contatti alle stelle per i siti di Kataweb e Repubblica.it - le autorità thai avevano bloccato l’accesso al dibattito online degli utenti in attesa dei risultati elettorali.
Nei giorni scorsi, chi ha cercato di collegarsi ai siti da Bangkok e dalle altre città del paese si è imbattuto il un cartello che avvertiva del sequestro: “Il sito è stato bloccato dietro richiesta dell’Autorità per le comunicazioni della Thailandia” (guarda le immagini).
L’ambasciata thailandese in Italia, interpellata da Kataweb sulle ragioni della censura, prende tempo e per il momento non risponde. Ma in un paese che attende da un mese l’esito delle proprie travagliate elezioni politiche (boicottate dall’opposizione), il blocco non può che suonare come uno sgarbo alle libertà civili. Il sospetto è che, là dove le vicende politiche negli ultimi anni sono state spesso paragonate a quelle italiane, sia in atto una sorta di boicottaggio della libera manifestazione del pensiero sul web. Come dire, se gli utenti su internet giudicano l’operato dei politici, commentano i risultati elettorali, scelgono il governo che vorrebbero, meglio non farlo sapere.
La segnalazione dei sigilli apposti al sito e al gioco arriva da un cittadino italiano residente nella penisola thailandese, desideroso di restare anonimo per il timore di ritorsioni. “Non vorrei - scrive - che fossi indicato come un critico di Thaksin. La Thailandia sta rischiando di diventare uno stato poliziesco”.
Certo non è un bel momento a Bangkok. Thaksin Shinawatra, o anche il “Berlusconi d’Asia”, è il primo ministro dimissionario del paese. Cinquantasei anni, imprenditore, magnate delle telecomunicazioni, il capo del partito di maggioranza è accusato di conflitto d’interessi, corruzione, malgoverno, repressione. È stato premier fino al 24 febbraio scorso, quando ha deciso con tre anni di anticipo di richiamare tutti alle urne e puntare a un nuovo plebiscito che mettesse fine alle proteste di piazza per cacciarlo dall’esecutivo. Le vicende politiche degli ultimi anni girano tutte intorno a lui.
Capo del governo dal 2001, Thaksin è stato accusato prima di detenere illegalmente azioni dell’azienda di famiglia nonostante l’incarico istituzionale (la Shin Shin Corp fa da sempre affari con la Stato in settori strategici), poi di aver incassato 1,9 milioni di dollari esentasse dalla vendita della società. Alle proteste di piazza, ha risposto gridando al complotto e sciogliendo le camere. I partiti di opposizione si sono rifiutati di partecipare alla competizione elettorale del 2 aprile. Ci sono stati scontri e attentati ai seggi elettorali.
Le urne lo hanno incoronato di nuovo, ma a vincere è stato il partito del non voto. Circa 10 milioni di elettori (il 40%) hanno scelto l’opzione “mi astengo” stampata sulle schede elettorali, tanto che sono state necessarie elezioni suppletive per assegnare 38 dei 500 seggi parlamentari. Il 5 aprile Thaksin si è dimesso, lasciando l’incarico al suo vice Chidchai Vanasathidya. La gente in strada ha festeggiato. Oggi, la Corte suprema della Thailandia ha convocato una riunione senza precedenti tra i capi delle massime corti giudiziarie per decidere se annullare del tutto le elezioni.
Certo ce ne sarebbero state di cose da dire. Bel materiale per una discussione online. Sai che commenti. E che Fantagoverno.
...io non ho particolari commenti, tranne questo: ci rassomigliano tanto, Italia e Thailandia... non potremmo fare un gemellaggio?
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