Forse molti hanno solo tempo e voglia di ascoltare distrattamente i notiziari TV, che danno a volte dati imprecisi per ignoranza, più spesso notizie pericolosamente tranquillizzanti per scelta politica fra l'idiota e il criminale. Trovo criminale far passare il concetto (finora nei fatti è stato così) che sia stato intelligente e normale applicare in tutta Italia (Lombardia compresa) la "fase due", con le stesse regole.
A costo di farmi insultare dai miei corregionali lombardi, vorrei riportare tutti verso un maggior senso del realismo, commentando i dati di ieri della Protezione Civile. I dati, per chi non accetta di viaggiare con le fette di prosciutto sugli occhi, dicono una sola cosa: che ci sono diverse Italie: c'è l'Italia nel suo complesso, che è la decima peggior regione al mondo in cui vivere in questo momento; in Italia c'è il Nord, che è la peggiore area in cui vivere in questo momento in Italia; e all'interno del Nord c'è la Lombardia, che presenta dei dati disastrosi non solo rispetto al Sud, ma anche in confronto alle altre regioni del Nord.
Lo dico io? No, lo dicono i numeri.
Partiamo da una premessa: la Lombardia raccoglie il 17,4% della popolazione italiana. E poichè sono anni che ci raccontiamo fra di noi della "eccellenza" delle strutture sanitarie ed organizzative in genere della Lombardia, ci saremmo aspettati che tutti gli indici concernenti la pandemia in Lombardia sarebbero stati migliori del 17,4% di competenza di questa regione. Ci siamo? No, non ci siamo. E non lo dico per denigrare la Lombardia (regione che mi ha dato tanto, per tre quarti della mia vita; ma anch'io ho dato tanto alla Lombardia, per tre quarti della mia vita). Lo dico per dare un piccolo ed inutile contributo, unendomi alla minoranza che comincia lentamente a capire che la Lombardia è molto diversa dal resto d'Italia, e che l'idea di applicare sia alla Lombardia che alle regioni messe dieci volte meglio non è solo stupida, ma è criminale. Vediamo perchè
(dati in percentuale della Lombardia sul totale Italia):
RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA: 33,8
CASI TOTALI: 37,5
ATTUALMENTE POSITIVI: 37,7
RICOVERATI CON SINTOMI: 40,6
MORTI: 48,9
QUOTA INCREMENTI GIORNALIERI: 73,7
Avete capito benissimo: ieri in Italia sono venuti fuori 1.402 nuovi casi, di cui ben 1033 (il 73,7%) in Lombardia (98 casi per milione di abitanti).
E in Piemonte, che è la seconda regione dopo la Lombardia con i suoi 113 casi su 4,356 milioni di abitanti? Siamo a 26 casi per milione. La Lombardia è messa 3,8 volte peggio della seconda peggior regione italiana. Non lo ha detto nessun tiggì, vero?
Andiamo avanti: le due peggiori regioni italiane per numero di attualmente positivi per milione sono Lombardia e Piemonte, con 3043 casi per milione. Le due regioni più in salute sono Umbria e Basilicata, con 172 casi per milione. Fatto il conticino? Lombardia e Piemonte sono messe circa 18 volte peggio di Umbria e Basilicata, in rapporto al numero di abitanti.
DAVVERO c'è ancora qualche "statista" che pensa di riaprire TUTTE le regione cogli stessi tempi e con le stesse modalità? Credo - e spero di non sbagliarmi, di cominciare a sentire qualche ragionevole "retromarcia con grattata.
E veniamo all'altra bufala, alquanto diffusa: i numeri degli "attualmente positivi" dipenderebbero dal diverso numero di tamponi effettuati nelle diverse regioni. Vero? Falso? Verifichiamo, confrontando i dati della Lombardia, con quelli più vicini alla Lombardia per numero di tamponi.
La Lombardia ha effettuato in totale 513.244 tamponi, e ha rilevato in totale 82.904 casi positivi: il 16,2%
Il Veneto ha effettuato quasi lo stesso numero di tamponi: 454.189, e ha rilevato 18.782 casi positivi: il 4,2%
Fra Veneto e Lombardia c'è una differenza da 1 a 4 nel rapporto fra tamponi e positivi rilevati. Non mi sembra un magnifico coefficiente di correlazione. Un altro mantra che viene a cadere a causa di fondamenta molto fragili?
Non mi interessa (e comunque non ho strumenti) distribuire le colpe. Ma i fatti sono fatti, e questi dicono che che la riapertura secondo l calendario, e uguali per tutte le regioni, è cretino come giorni e orari del riscaldamento regolati col calendario anzichè col termometro.
E che ora Dio ce la mandi buona, perchè sento arrivare nuove cazzate della serie "Milano non si ferma" (copyright l'infettivologo Sala). Milano invece si è fermata, e non sembra per il momento messa troppo bene in termini di "ripartenza"
Tafanus
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