Al terzo giorno della fase due, niente si può dire sugli effetti della parziale liberalizzazione di attività e spostamenti. Chi dovesse infettarsi nei primi giorni dello "unlock-down", entrerebbe nelle statistiche fra una decina di giorni. Intanto i primi giorni ci dicono che nulla si può dire sulla tenuta del sistema dei trasporti, semplicemente perchè sugli oltre quattro milioni di "rientranti" al lavoro attesi, se ne sono visti solo due milioni e mezzo: alcuni assenti hanno avuto paura di riaprire, o semplicemente non hanno ritenuto di poter affrontare una ristrutturazione "leggera" di un ristorante, per un quarto della capienza pre-coronavirus, e col rischio - rivelatosi concreto, che non basta riaprire un ristorante perchè la gente vada al ristorante (vedi anche alla voce "bancarelle di Codogno"). Allo scadere di14 giorni, 0 ore e 0 minuti, era stato riaperto tutto. Ma - piccolo particolare - i bancarellari, più saggi dei governanti, non sono andati a "fare il mercato". Ma stiamo ai dati, iniziando da quelli globali. Il totale cumulativo degli infetti non molla di un centimetro: siamo sempre ad una crescita settimanale di 800.000 nuovi casi a settimana:
Siamo ormai vicini ai quattro milioni di confermati nel mondo: troppo pochi per innescare una "terapia di gregge", abbastanza per mettere in croce economia e rapporti sociali. La costanza della crescita è il risultato della diversa data di partenza nei diversi paesi, e dalla diversa capacità di ogni paese di fermare la pandemia. Così la costanza della crescita è frutto del miglioramento di alcuni paesi, e del peggioramento o della ricaduta di altri. Vediamo la graduatoria delle nazioni più infette, ordinate in ordine decrescente di casi per milione di abitanti:
Paese che vai, problema che trovi. Oggi registriamo l'incredibile balzo in avanti di Santo Domingo, che supera i 9.000 casi per milione. Gli Stati Uniti e Singapore superano di slancio i già pessimi numeri dell'Italia, e l'Italia resta in una situazione anomala, con una Lombardia che rappresenta il 40% degli infetti, e circa la metà dei decessi in tutta Italia. Quando sarà certificata la morte per coronavirus della stragrande maggioranza dei morti nelle case di riposo, avremo delle cifre più realistiche sul contributo dato dalla Lombardia al resto d'Italia.
Per la seconda volta in 15 giorni, si registra un aumento di +369 casi rispetto al numero del giorno precedente; 1444 nuovi casi oggi, contro 1075 ieri:
Preferiamo tuttavia osservare gli stessi data riportati a media mobile settimanale, per ripulire l'andamento dalle occasionali variazioni giornaliere: per esempio dovute alla prassi di molti ospedali di concentrare nel fine settimana dismissioni e nuovi ricoveri:
Oggi comunque il dato degli "attualmente positivi" segna un miglioramento importante, nonostante il numero abbastanza alto sia dei nuovi casi (1444) che dei deceduti, grazie ad un numero record di guariti: 8014.
Solito andamento (positivo e consolidato) per gli altri parametri: continuano a decrescere (piano ma costantemente) i decessi e i ricoverati in terapia intensiva. Ma oggi c,è un promettente balzo in alto nel numero dei guariti. Per la prima volta c'è un vero e proprio balzo in avanti nel numero giornaliero dei guariti: oltre 8.000 (e non chiedetemi il perchè: non lo so. Posso solo immaginare che stia aumentando il numero di ospedali che praticano la terapia del plasma, e/o che il virus stia diventando meno aggressivo). Resta il dato di fatto, e c'è solo da sperare che l'unklock-down non rovini tutto.
E vediamo il dato per regioni. L'unica non-novità clamorosa è che il numero dei nuovi casi positivi in Lombardia, che fino a ieri era leggermente inferiore al 50% del totale Italia, oggi balza al 52,9%. Su 1444 nuovi infetti oggi in Italia, la Lombardia contribuisce - generosamente - con 764 nuovi casi. Per l'appunto, il 52,9%.
Terribile la situazione in Lombardia: se conta il 34,7% del totale casi in Italia (31.573 casi su 91.528), OGGI conta 764 nuovi casi su un totale Italia di 1444 casi: il 52,9%. Il che significa che il contributo della Lombardia al caso Italia non decresce, ma aumenta a vista d'occhio. Ma vediamo il dato regionale:
Da notare che:
-a) Per la prima volta la Lombardia rimane prima in valori assoluti per infezioni e morti, ma cede la prima piazza al Piemonte per numero di positivi per milione di abitanti.
-b) Le sei regioni coi numeri peggiori in termini di infetti x milione di abitanti (Piemonte, Lombardia, Liguria, Marche, Emilia-Romagna, Trentino-AA) hanno in media 2740 infetti per milione.
-c) Le sei regioni messe meglio (nell'ordine: Umbria, Basilicata, Calabria, Sardegna Campania e Sicilia) fanno registrare solo 393 infetti per milione.
-d) le sei regioni peggiori hanno un tasso di infetti per milione superiore di ben 7 volte rispetto alle regioni messe meglio.
CONCLUSIONE - Continuo a non capire come si possa aprire per "categorie imprenditoriali" in tutta Italia allo stesso modo, e non per aree geografiche, anche piccole, iniziando da quelle nelle quali infetti vecchi e nuovi sono davvero rappresentati da numeri marginali.
Tafanus
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