Non se ne può sinceramente più, di questi semi-analfabeti di ritorno, che tentano da uno schermo a 50" di spiegarci cose che non hanno capito e non capiranno mai.
E così, periodicamente, mi tocca fare sforzi sovrumani per correggere le minchiate che vanno diffondendo in tivvù. E non parlo di TeleMinchia, ma di RaiTV24, al cui giornalista di turno nessuno degli intervenuti (non il presidente della Gimbe, non il dott. Locatelli) sono riusciti a far capire verità elementari. Spieghiamoci con due grafici freschi di giornata:
Variazione del tasso % di crescita settimanale del numero di attualmente positivi
Num
erNumero degli attualmente positivi e media mobile a 7 giorni
Il secondo grafico ci dice che a fine aprile avevamo toccato un vertice di "attualmente infetti" di 108.000 unità; che con comportamenti virtuosi dei cittadini eravamo riusciti quasi ad azzerare le infezioni (12.000 casi circa a fine luglio); che col la "liberalizzazione" del 4 agosto la discesa si è fermata, ha invertito la rotta, si è trasformata in una buona accelerazione, e in una violenta sgommata verso l'alto un mesetto circa dopo la riapertura delle scuole. Non si mettono invano in circolazione e sui mezzi di trasporto 10 milioni di persone al giorno, pari a circa il 50% dei 20/22 milioni di occupati.
Ma il primo grafico - quello che i velini della tivvù non afferrano, non dice che diminuiscono gli infetti, ma solo la velocità del tasso percentuale di crescita. Il che significa che gli infetti continuano bellamente a crescere, tanto che da un minimo di 12.800 verso fine luglio siamo arrivati ai 777.000 di oggi.
Abbiamo voluto i banchi a rotelle? Ora spingiamoli. Intanto mi limito ad osservare che - come purtroppo avevamo previsto - crescono a raffica le chiusure delle scuole. Quattro milioni di studenti sono stati già rimandati a casa, ma adesso la società italiana si muove da un contesto di decessi quasi azzerati, verso un contesto diverso (700 morti al giorno). SETTECENTO. In rapporto alla popolazione, è come se negli USA morissero 3500 persone al giorno. E' come se negli USA ci fossero ogni giorni, due volte un nuovo 11 settembre.
E' vero. Il tasso PERCENTUALE di crescita settimanale dei positivi dal 27 ottobre ad oggi è sceso dal 79% del 27 ottobre al 17% di oggi. Ma una cosa è applicare una crescuta percentuale a 155.000 casi, altra è applicare un +17% a 777.000 casi.
E questi dementi di velini, senza capire che i numeri assoluti sono ancora in forte salita, si pongono il problema se per il ponte di Sant'Ambrigio possiamo andare a sciare, se potremo bere tutti dalla stessa "grolla dell'amicizia, se per Natale potremo organizzare delle belle tavolate col parentado allargato.
Ancora nessuno ha proposto la riapertura delle discosteche per il veglione di San Silvestro, ma basta attendere, e ci arriveranno.
In tutta questa cacofonia, l'unica voce decentemente ascoltabile è stata quella di Locatelli, il quale ha definito "inconcepibile" la tendenza ad abbassare la guardia a fronte della raffica di vaccini annunciati e miracolosi. Locatelli suggerisce, saggiamente, di aspettare che su questi vaccini si sappia qualcosa di più e di meglio. Ad esempio, che qualcuno di questi riceva la certificazione da parte delle autorità nazionali e sovranazionali a ciò preposte, e che nel frattempo le case farmaceutiche rendano pubblici i protocolli di sperimentazione che finora nessuno conosce.
Tafanus
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