Prendiamo di dati da una fonte come il Sole24Ore, che non ci sembra sia un giornale pregiudizialmente nemico dell'attuale governo.
Come al solito, i governanti prendono i dati ottimali come dati realistici, ma evidentemente non è così. Basta una nevicata per ritardare le consegne di qualche giorno; c'è un problema di personale medico e infermieristico ancora largamente insufficiente ad usare i vaccini che DOVREBBERO arrivare, ma come succede troppo spesso nel nostro paese, si scambiano i migliori numeri teoricamente possibili con una realtà a portata di mano. Una sorta di wishful thinking di massa.
Analizziamo i programmi di arrivi da qui a fine terzo trimestre, come comunicati dal governo, dalla sanità e da Arcuri.
PFIZER - Per 9 mesi (Gennaio/Settembre) dovremmo ricevere 470.000 dosi a settimana, già prudenzialmente ridotte da Arcuri a 450/470.000. Facciamo 460.000 a settimana, e che non se ne parli più. Se non nevicherà, non ci saranno scioperi o altri contrattempi, se ci saranno TUTTI gli uomini e le strutture necessarie, e tenendo conto che ogni vaccinando necessita di due dosi, il contratto Pfizer potrà coprire, nei nove mesi ipotizzati, 8.900.000 persone.
MODERNA - Il 4 gennaio l’Agenzia europea Ema dovrebbe dare il suo via libera al vaccino dell’americana Moderna, che è stato già validato dall’Fda, l’autorità americana. A quel punto alle dosi della Pfizer Biontech già in arrivo negli hub italiani, si aggiungeranno quelle di Moderna che ha promesso all’Italia 1,3 milioni di dosi nel primo trimestre, 4,7 nel secondo e 4,7 nel terzo per un totale di 10,7. Se così sarà, e se il problema "strutture e personale" sarà risolto, aggiungendo i vaccini della Moderna ai vaccini della Pfizer, arriveremmo a poter vaccinare altri 5.350.000 pazienti, che aggiunti a quelli della Pfizer fanno - salvo errore - un totale di 14.250 vaccinati.
ASTRA-ZENECA - Ecco cosa dice IlSole24Ore (noto giornale sovversivo). [...] Già in settimana l’agenzia britannica del farmaco potrebbe dare il suo via libera, dopo il quale la parola passerebbe all’Ema. La quale però ha fatto sapere che difficilmente il disco verde potrà arrivare entro la fine di gennaio[...].
Ora mi riesce difficile ipotizzare che - ammesso che AstraZeneca riesca a farsi approvare il vaccino dall'EMA entro metà febbraio - riesca ad iniziare le consegne prima di marzo. Mi voglio rovinare, e ipotizzo che AstraZeneca ce la faccia, e che ci riservi un paio di milioni di dosi al mese da aprile a settembre. Sono altri 6 milioni di vaccinati, e siamo in totale a venti milioni circa di vaccinati nei primi 9 mesi dell'anno.
In queste condizioni, vorrei sapere dal Ministro Speranza come c.... faccia ad ipotizzare certi risultati a breve termine. Ecco la sua impagabile dichiarazione:
[...] «Noi già dal 1° aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico» ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. Il ministro però ha messo in guardia: «Dobbiamo evitare che un pezzo di paese possa illudersi che abbiamo già vinto e che da domani possiamo riprendere la vita normale. Se questo accadesse sarebbe devastante» [...]
Ecco... Persino Speranza, che ho sempre stimato abbastanza, ha fatto la sua pisciatina fuori dal vaso. L'ipotizzato 1° Aprile (giorno del famoso pesce...) saranno trascorsi tre mesi da oggi. Se TUTTO funzionerà come un cronometro svizzero (e non come la clessidra italiana), avremo potuto disporre di circa 14 milioni di dosi (sei da Pfizer, sei da Moderna, e forse due da AstraZeneca), con le quali si possono vaccinare circa 7 milioni di persone. Da quale cilindro Speranza abbia tirato fuori i 13 milioni di vaccinati - e cosa diamine significhi "raggiungere la Fase Uno", mentre metà delle regioni italiane sta correndo verso la fase tre della pandemia, non è dato sapere.
Forse il ministro Speranza (omen nomen) ha fatto suo il celebre aforisma di Antonio Gramsci, che parlava di "pessimismo della ragione, a fronte dell'ottimismo della volontà". Ecco, vorrei solo che la smettessimo di lanciare troppi messaggi di ottimismo, che già qualcuno tende ad interpretare come una "liberatoria" da troppi obblighi di stretta osservanza delle regole di prevenzione.
P.S.: Mentre rinnovo a tutti, più che in qualsiasi fine anno del passato, i miei auguri di serenità per il 2021, voglio ricordare un fatto personale, che mi spinge ad inviare un segno di particolare gratitudine alle mie "Tre Mar": Marisa, Marzia, Marianna.
Era esattamente 5 anni fa: 30 dicembre 2015. Dopo due mesi di analisi cliniche, mi era stato diagnosticato un carcinoma polmonare, e mi era stata fissata a distanza di quasi un mese la visita preliminare per fissare la terapia da seguire (Chirurgia? Chemio? Radioterapia? Io ero terrorizzato dall'idea dell'attesa, e mi sognavo di notte quella robaccia che si metteva in movimento).
Lo erano anche i miei. A questo punto è scattato il blitz di mia figlia Marzia, che è andata al San Raffaele, e dopo un paio d'ore ha telefonato per annunciare: "missione compiuta". Non so cosa abbia fatto per convincere qualcuno a vedermi il giorno dopo (San Silvestro). Il giorno dopo le mie donne hanno voluto accompagnarmi tutte (inclusa Marianna che è arrivata da Valenza). Una lunghissima seduta, con un bravissimo specialista, che mi ha proposto un ciclo radicale di tomoterapia. Una settimana dopo facevo già la pet+tac di tracciamento, e qualche giorno dopo ho iniziato la tomoterapia.
Alle mie "Mar" devo molto. Forse tutto. In particolare l'anno scorso, quando mi sono beccato in piena estate una polmomitona bilaterale che ha richiesto ben 36 giorni di degenza, Marisa veniva ogni giorno - e spesso due volte al giorno - col suo scaldavivande, perchè a Vimercate i medici di pneumologia erano bravissimi, ma il catering faceva letteralmente schifo. Marzia e Marianna rubavano il tempo al riposo ed al lavoro per esserci il più spesso possibile. Sono trascorsi i 5 anni fatidici da allora. I 5 anni che gli oncologi si prendono prima di azzardare una diagnosi di guarigione. Purtroppo ho saltato più di un anno di controlli per via del pericolo di entrare in un ospedale e respirarne l'aerosol, ma i segnali sono stati, fino all'ultimo controllo, sempre molto buoni. Ecco, non vorrei che per un calo di tensione mio o altrui, dopo aver superato - forse - due emergenze sanitarie, dovessi essere fottuto per un veglione con amici (che non farò) o per una serata al ristorante (dove non andrò).
Marisa cucina molto bene.
Tafanus
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