Nei precedenti 12.000 incarichi ricoperti, Letizia Dolcizia Brichetto Arnaboldi Moratti Viendalmare si è sempre lasciata dietro una scia di polemiche e di episodi oscuri. La costante della sua vita è una perenne, affettuosa attenzione nei confronti dei ricchi. Insomma, di se stessa, dei suoi cari, e dei suoi amici.
Questa volta è riuscita a superarsi. Sono bastati pochissimi giorni da Vicepresidente della Lombardia e responsabile della Sanità, ed è già riuscita a farci rimpiangere la stellare intelligenza di quel Gallera che non ne ha azzeccata una.
Una affermazione di abissali stupidità e classismo, le ha fatto conquistare vertici di popolarità -nel "quadrilatero" dell'alta moda- che non era riuscita a conquistarsi neanche quando, sindaca delle libertà, aveva liberato non già Milano, ma solo le ristrette "aree bene", dalle prostitute. No, non le aveva uccise. Le aveva solo deportate, a botte di multe pesantissime, e costrette a degradare non Milano, ma solo la Milano fuori dalla cerchia dei navigli, e gli innocenti comuni limitrofi.
...E VENIAMO ALLA "STRACAZZATA" - [...] "La Lombardia, già in rotta con il governo per l’assegnazione della zona rossa, fa divampare la polemica per la proposta della neo assessora alla Salute e vice presidente Letizia Moratti, che in una lettera ad Arcuri chiede di tenere conto, per la ripartizioni dei vaccini, di 4 parametri: contributo che le Regioni danno al Pil, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus" [...]
E' probabile che questa Signora capace di tutto ma buona a nulla, non abbia familiarità con la Costituzione italiana, che garantisce il diritto alla salute a TUTTI in egual misura, senza differenze d'età, di genere, di status sociale. Ma forse questa Signora non solo non ha mai sfogliato la Costituzione, ma neanche un bignamino di economia. Infatti, travolta dagli insulti e dalle critiche sul web, prova a rimediare, ma - come spesso le accade - la toppa è peggiore del buco:
In serata dall'assessorato al Welfare precisano: il senso era "se si aiuta la ripresa della Lombardia si contribuisce alla ripresa del Paese".
Gentile Signora Viendalmare, vorrei farle presente che sarei sorpreso se la Lombardia dovesse "ripartire" grazie a qualche migliaio di morti lombardi in meno e a qualche migliaio di morti in più in Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia, il giorno dopo sposterebbe le fabrichette dalla Valassina (è solo un esempio) a Corigliano Calabro, o a Molfetta, o a Canicattì?
Vede, signoramia... si da il caso che essendo l'Italia uno stato unitario diviso in regioni, l'unico criterio da prendere in considerazione è il numero di abitanti. Ma ecco come la pensa "lorsignora":
Il contributo che le Regioni danno al Pil, la mobilità, la densità abitativa e le zone più colpite dal virus: sono i quattro parametri che la vicepresidente e neo-assessora al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti ha chiesto di tenere in considerazione per la ripartizione dei vaccini anti-Covid, in una lettera inviata al commissario Domenico Arcuri. E la scelta del parametro della ricchezza di cui si è parlato nella riunione di Moratti con i capigruppo in Regione ora è al centro delle polemiche.
Una ipotesi che le ha procurato non solo i miei insulti (dei quali può tranquillamente fregarsi), ma persino quelli di Giuseppe Sala, sindaco di Milano. Un suo nemico? Niente affatto. Giuseppe Sala è stato miracolato dalla Viendalmare sindachessa. Ecco cosa scrive Repubblica:
Il suo 'avvicinamento' alla politica e' del 2009, e lo si deve all'allora sindaco Letizia Moratti. Fu lei a volerlo nella squadra, affidandogli l'incarico di direttore generale del comune di Milano, che ha ricoperto fino a giugno 2010. Poi ancora un ritorno alle aziende con la presidenza di A2A, l'azienda pubblica lombarda di energia e servizi. La svolta, a metà tra la politica e il management, con Expo: nel 2013 il presidente del Consiglio Enrico Letta lo nomina commissario unico delegato del governo per l'Expo. Un ruolo che gli dà una notorietà internazionale.
Ecco cosa scrive Sala, di getto, appena letta questa allucinante proposta, sul suo profilo Instagram:
"Ci sono mattine in cui ti possono cadere le braccia. Il tuo Paese in preda a una crisi politica difficile da decifrare e nel momento sbagliato, la tua Regione che chiede l'assegnazione dei vaccini in base al Pil".
Ce ne ha messo di tempo, Sala, a farsi "cadere le braccia"! A me le braccia cadono da 10 mesi, e cioè da quando abbiamo iniziato l'odissea con le introvabili mascherine. E poi con gli impraticabili tamponi, con l'autocelebrazione "il mondo prende esempio dall'Italia", e poi il "tana-libera-tutti", la pandemia che riprende, e in fiat ci porta da 12.000 ad 800.000 infetti, e da 30.000 a 85.000 morti; quindi l'Italia dell'apri-chiudi-apri-chiudi, l'Italia della pandemia Caran d'Ache, e Codogno, e Alzano, e il Pio Albergo Trivulzio, e il Billionaire, e i banchi a rotelle, e lo sminuzzamento degli scarsi fondi in mille provvedimentini-annuncio... Potrei riempire pagine cogli esempi di cialtroneria sfoggiati da TUTTE le regioni italiane, di qualsiasi colore politico. Ma l'uscita della Viendalmare polverezza in un giorno tutte le cazzate dette e fatte dal resto di tutti gli "esperti" messi assieme.
Confrontiamo i numeri di due regioni che per mesi (e per alcuni parametri da sempre) sono state agli antipodi, e vediamo cosa succederebbe alla Lombardia della Moratti ed alla Calabria di nessuno applicando i parametri chiesti ufficialmente dalla Vieldalmare ad Arcuri (del quale, calabrese, vorrei proprio sapere se in risposta abbia o meno mandato "affa" questa furbetta del vaccino). Facciamo una piccola simulazione, componendo il patchwork dei numeri lombardi e di quelli calabresi, e vediamo quale percentuale di calabresi avrebbe diritto a vaccinarsi, e quale percentuale di lombardi. Nella simulazione la quantità "1" è assegnata alla Calabria, e l'altra alla Lombardia:
- POPOLAZIONE TOTALE: 1 / 5
- DENSITA' DI POPOLAZIONE 1 / 3,4
- REDDITO P.C.: 1 / 2,5
- POSITIVI PER MILIONE DI ABITANTI: 1 / 1,0
- TRAFFICO AEREO: 1 / 40,0
Fatti i conticini, signora mia? Coi suoi parametri (che sono ancor più cretini, se possibile, dei 21 parametri che servono a ridisegnare ogni quarto d'oro la Carta d'Italia Caran d'Ache, la Lombardia, coi suoi 10 milioni di abitanti, dovrebbe ricevere (e attualmente riceve) 5 volte il numero di vaccini rispetto ai 2 milioni di abitanti della Calabria. Ma adesso facciamo il conticino completo: coi parametri in letizia, la Lombardia, fatto pari a 100 il numero di dosi date alla Calabria, alla Lombardia ne spetterebbero 170.000: [100*5*3,4*2,5*1*40=170.000).
Ma voglio farle uno sconto, senza il quale ciò che ha proposto sarebbe da TSO: le tolgo il "per 40" relativo al traffico passeggeri, e le faccio grazia del traffico autostradale; e non parlo delle ferrovie (a binario unico) perchè capisco che altrimenti i numeri diventerebbero kafkiani) Quindi togliamo il "*40", e limitiamoci ai primi 4 parametri in elenco. Scenderemmo (ingiustamente per la Lombardia, visto che la priveremmo del parametro "mobilità") ad un rapporto di 100 per la Calabria, e 4.250 alla Lombardia. Assumendo il solo parametro assumibile (il numero di abitanti) alla Lombardia spetterebbero, signoramia, 500 dosi, contro 100 alla Calabria, e non 4.250
Quello che lei sta chiedendo ad Arcuri di fare (con quale autorità? le regole generali spettano al governo centrale, non all'ultima incompetente arrivata al servizio del Genio Fontana) rassomiglia tanto all'istigazione a compiere un furto senza scasso.
Si riposi, donna Letizia. Mi sembra che lei sia molto stanca.
Tafanus
-------------------------------------------
APPENDICE - La Signora Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti, nonostante sia stata impegnata per una gran percentuale della sua vita, nella fatica di firmare con un nome simile, ha trovato più volte il modo di farsi apprezzare. Riprendiamo alcuni suoi exploit presi a caso:
La sindachessa Letizia Moratti è stata criticata più volte per la scarsa presenza in Consiglio Comunale: 6 presenze nel 2008 e 3 nel 2009. Nove presenze in 24 mesi.
Dei 61 rappresentanti di giunta e consiglio, Letizia Moratti è ultima per presenza alle votazioni, con un totale del 5%.
Il sindaco Moratti è stata inoltre richiamata dal presidente del Consiglio Comunale, Manfredi Palmeri per non aver risposto alle 100 interrogazioni poste dal consigliere di opposizione Pierfrancesco Majorino.
Nel dicembre 2016 è stata condannata dalla corte dei conti a versare, al Comune di Milano, poco meno di 600.000 euro per due voci di spesa: 11 incarichi dirigenziali esterni a non laureati per quasi 1,9 milioni, e retribuzioni ritenute troppo costose, più di 1 milione, di alcuni addetti stampa.
Nel 2011 Letizia Moratti perde le elezioni comunali contro il candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia. La campagna elettorale era stata segnata da diverse controversie: Moratti aveva accusato Pisapia di essere stato condannato in gioventù per furto d'auto, omettendo di citare l'assoluzione nei successivi gradi di giudizio. Il web si era riempito viralmente di accuse ironiche a Pisapia
In risposta ad una interrogazione-burla su Twitter («Cosa ne pensa della moschea abusiva in via Puppa, nel quartiere di Sucate?»), lo staff elettorale della Moratti aveva risposto seriamente: "nessuna tolleranza per le moschee abusive", scatenando la reazione della satira virale (...dov'è la mia biro??? L'ha rubata Pisapia!)
Dal 1994 al 1996, durante il governo Berlusconi I, Letizia Moratti è stata presidente della Rai. A pochi mesi dalla nomina, dichiarò:
«La Rai può essere complementare alla Fininvest. (...) Rai e Fininvest sono due aziende attualmente in concorrenza sul mercato. Tuttavia io credo che si possa intendere che la Rai è un'azienda che deve essere prevalentemente orientata al servizio pubblico». Traduzione (mia, arbitraria): "All'amico Silvio la polpa, alla RAI l'osso"
Letizia Moratti fu candidata sindaco di Milano alle elezioni comunali del 2006 per la Casa delle Libertà, insieme a due liste civiche, la Lista Moratti e la Lista Giovani per Milano. Vince le elezioni al primo turno, con il 52% dei voti (il suo più diretto sfidante, Bruno Ferrante, della coalizione di centrosinistra, consegue il 47% dei voti), diventando la prima donna a dirigere l'amministrazione del capoluogo lombardo. A fronte di una spesa di 694.000 euro sostenuta da Bruno Ferrante per la campagna elettorale, Letizia Moratti ha usufruito di un finanziamento di 6.335.000 euro del marito Gian Marco.
Nel 2011 Letizia Moratti si è candidata per un secondo mandato da sindaco di Milano con il sostegno di una coalizione di centrodestra e di 12 liste collegate (Il Popolo della Libertà, Lega Nord, La Destra, Nuovo PSI, I Popolari di Italia Domani, Alleanza di Centro e alcune liste civiche). Inizialmente ritenuta favorita dai sondaggi, ottiene al primo turno il 41,58% dei voti contro il 48,04% del candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, accedendo quindi al ballottaggio, dove riceve solo il 44,89% delle preferenze e viene sconfitta da Pisapia, che ottiene il 55,11% dei voti. Diventa quindi consigliere comunale di opposizione ma sceglie di non iscriversi al gruppo consiliare del PdL. Il 27 gennaio 2012 rassegna le dimissioni da consigliere comunale (fonte: Wikipedia)
Braccia rubate alla virologia
SOCIAL
Follow @Tafanus