PREMESSA - Stamattina, ospite della trasmissione della Merlino "L'aria che se la tira", c'era anche il leghista Galli (quello un po' sovrappeso). Unico non interrotto durante il suo lungo sproloquio, a fronte di giornalisti di tutti i colori politici che hanno sparato compatti a palle incatenate contro l'eccellenza lombarda a trazione leghista e il suo modo di NON gestire il problema "vaccinazioni" della Lombardia, anzichè rispondere alle accuse rivolte alla società DELLA REGIONE LOMBARDIA "Aria", responsabile prima del caos "vaccinazioni in Lombardia, non ha trovato di meglio che attaccarsi, anche lui, al mantra delle "centinaia di migliaia" di terroni in perenne transumanza verso l'eccellenza lombarda.
"Centinaia di migliaia" non è un fatto e non è un numero. 68.811 è un numero, centinaia di migliaia è una minchiata.
Non riscriverò, sull'argomento, un post del Tafanus del 17 maggio 2020, perchè da allora i numeri della "transumanza" non sono sostanzialmente cambiati. Mi limiterò ad aggiornare i numeri ad oggi, e a togliere un video di uno sketch di Crozza che non si apre più (chissà perchè...).
Oggi in trasmissione un informatissimo addetto ai lavori, illustrando NUMERI, ha spiegato come la Lombardia, nell'emergenza vaccinazioni (come l'anno scorso nell'emergenza infezioni) si sia distinta di nuovo come il peggior posto italiano in cui ritrovarsi a vivere. Ancora e sempre in vetta alle classifiche regionali dei morti, dei nuovi infetti.
Il leghista Galli nega l'evidenza, ma nel frattempo i vertici della regione Lombardia stanno cacciando gli stessi vertici della società ARIA (da loro stessi creata e inserita fra le "eccellenze"). Nel frattempo un plumbeo silenzio è sceso sul traffico di mascherine, camici e quant'altro, che hanno coinvolto in ordine cronologico la ex "terza carica dello Stato" Irene Pivetti, e il "Governatore" Fontana e i suoi cari.
Ma ecco il testo, aggiornato coi dati di oggi, del post dell'anno scorso. La prova della attualità di Tommasi di Lampedusa e del suo "tutto cambia perchè nulla cambi". La quintessenza del gattopardismo.
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Oggi ho avuto l'imprudenza di pubblicare su un gruppo di amici un video tratto dalla trasmissione di Crozza di ieri sera, che adesso risulta bloccato per "misteriose ragioni"ono stato immediatamente ripreso da un amico che mi faceva notare che il quel gruppo non si parlava di politica. Politica??? A me sembrava satira, ma devo aver preso un abbaglio, perchè in quel pezzo Crozza sparava a destra e a manca, sui partiti di governo e su quelli d'opposizione.
Ma oggi, sempre nello stesso gruppo, ho ricevuto, in seguito al mio video, un commento di una amica che mi conosce da 50 anni.
Riporto in calce quel commento, perchè ognuna possa capire perchè io mi senta motivato (anche se non ne avrei l'obbligo) a rispondere qui, per evitare di ammorbare gli altri membri del gruppo con la mia risposta. Questo il commento (faccio un copia&incolla, per evitare qualsiasi sospetto di modifica truffaldina del commento stesso):
"Antonio, proprio non capisco questo tuo compiacimento nello screditare l'azienda sanitaria lombarda, che rimane un'eccellenza, anche se con delle falle. Tu, che sei stato curato e salvato qui in Lombardia. Rimane il fatto che centinaia di migliaia di meridionali vengono a farsi curare al nord. Non conosco i numeri ma, dubito fortemente che ci sia mai stato un esodo per andare al sud, per non parlare della Calabria. Basta!"
(Anche il leghista Galli oggi, anzichè spiegarci la "catastrofe vaccinazioni" in Lombardia, si è rifugiato nei dati - FASULLI - ha ripreso il diffusissimo mantra delle "centinaia di migliaia" di meridionali in perenne transumanza umana verso l'eccellenza lombarda, specialmente dalla Calabria. E la cosa tragica è che fra le decine di "esperti e giornalisti" che intasano quotidiane lo spettacolo di varietà della Merlino, sia stato capace di fermarlo e di dargli i numeri VERI al posto delle "centinaia di migliaia". Numerio che riporteremo, aggiornati una volta all'anno, in calce. NdR)
Ma torniamo all'anno scorso:
Non trovate fantastica l'affermazione che "...Rimane il fatto che centinaia di migliaia di meridionali vengono a farsi curare al nord. Non conosco i numeri ma, dubito fortemente che ci sia mai stato un esodo per andare al sud, per non parlare della Calabria. Basta!".
Dunque, la mia gentilissima amica "non conosce i numeri ma".
Ma poichè. come è noto a quelli che frequentano questo blog da tre lustri, il motto del Tafanus è quello di "tenere separati i fatti dalle pugnette", provo io a "dare i numeri".
Dunque, ad un certo punto il Sud, che in partenza aveva pochissime postazioni di terapia intensiva (dicono le malelingue e i bilanci ufficiali del Governo che da ben 12 anni nel sud diminuiscono continuamente i fondi destinati alla Sanità) le miserabili regioni meridionali (e in particolare la Calabria, che - chissà perchè - ha attirato in misura speciale l'affettuosa attenzione della mia amica), sono state persino in grado di offrire posti di terapia intensiva all'eccellenza lombarda.
Ma ecco cosa scriveva Zunino su Repubblica del 10 Aprile:
"Il Centro-Sud ha retto. Il contagio da Covid – che in Italia è diventato pubblico 72 giorni fa, in un hotel di Roma - non ha sfondato sotto la Linea Gotica. Il sistema sanitario meridionale, più fragile, non è stato messo alla prova, come si temeva. Le parole in Protezione Civile di Franco Locatelli, bergamasco, presidente del Consiglio superiore di sanità, allargano l’angolo su questo contenimento macroregionale: “Ci sono dieci regioni, principalmente nel Centro-Sud, in cui il numero dei decessi è inferiore alle dieci unità”
[...] seguendo l’indicazione statistica del professor Locatelli, in Italia si avvistano tre aree che, ieri, hanno fatto registrare un solo decesso: la Basilicata, la Calabria, l’Umbria. La Basilicata, che conta 303 casi totali, dal 7 aprile non vede nuovi ricoverati in Terapia intensiva. E ieri ha avuto solo cinque positivi in più. La Calabria ha visto dieci nuovi casi, e anche qui da due giorni non aumentano i ricoverati in Rianimazione. L’Umbria nove positivi nuovi, con 39 guariti in un giorno, in un percorso di discesa. E i ricoverati in Terapia intensiva calano dal 6 aprile
QUI L'ARTICOLO COMPLETO
Ma diamo uno sguardo anche alle "centinaia di migliaia" di terroni che, in una sorta di esodo biblico, non fanno altro che organizzare treni e charter verso la Lombardia. Ma dato che per nostra natura non spariamo MAI cifre "ad cazzum", ma solo cifre che prendiamo da fonti ufficiali, vediamo i numeri di questo esodo biblico (Fonte Ministero della Salute):
IN QUALI REGIONI VANNO A CURARSI LE "CENTINAIA DI MIGLIAIA" del TURISMO SANITARIO in UN ANNO (2018: ultimi dati aggiornati):
LOMBARDIA 38.186 persone
EMILIA-ROMAGNA 25.030 persone
TOSCANA 12.920 persone
VENETO 3.835 persone
UMBRIA 3.136 persone
FRIULI-VG 1.226 persone
MOLISE 1.147 persone
ALTO ADIGE 534 persone
Dunque, cominciamo con lo smontare una prima bufala (certamente non maliziosa, ma generata dalla solidarietà per le regioni del Sud): al Nord non arrivano "centinaia di migliaia" di disperati che cercano la salvezza nelle "eccellenze" del Nord, ma 68.811: quante ce ne stanno a San Siro per Milan-Inter. E non cercano la salvezza solo nelle eccellenze della Lombardia, ma (pazzi!) persino in Toscana, Umbria, Molise...
E chi sono i lanzichenecchi che arrivano dal Sud per turbare la pace del Nord Operoso? Da dove arrivano? Quanti sono? Tutti dalla Calabria? No. Ecco da dove arrivano:
CAMPANIA 19.546 persone
CALABRIA 18.770 persone
SICILIA 12.917 persone
PUGLIA 10.942 persone
Fatti i conticini? Dunque, sembra che i lanzichenecchi che turbano i sonni di molti siano non "centinaia di migliaia", ma esattamente 62.065;
Sembra che non siano TUTTI diretti a turbare i sonni dei lombardi, ma solo 38.186. Tutti calabresi? No.
Sembra che i lanzichenecchi sub specie "dalla Calabria" non siano diretti tutti come un sol uomo in Lombardia, ma solo nella percentuale del 55,5%. E 55,5% di 38.186 nel mio modo di fare i conticini sarebbero circa 21.193. Sarebbero 1.766 al mese, o 408 a settimana, o 58 al giorno.
Si, vero: i miei corregionali lanzichenecchi arrivano in forze. 58 in un giorno. Su una popolazione di 10.500.000 abitanti, è una vera invasione, pari a ben lo 0,00055%. Ce la faremo a farcela? C'è il vantaggio che non tutti arrivano con la valigia di cartone. Sembra che i turisti sanitari siano tutti o quasi solventi, e prendano una camera privata con due letti, a pagamento, per una durata media di circa un mese. Non un brutto affare, per noi della eccellenza lombarda, vi pare?
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Ma passiamo ad un altro punto: mi hai fatto una domanda che anche un'altra cara amica mi aveva fatto prima di te, anche se con parole leggermente diverse:
"Antonio, proprio non capisco questo tuo compiacimento nello screditare l'azienda sanitaria lombarda, che rimane un'eccellenza, anche se con delle falle. Tu, che sei stato curato e salvato qui in Lombardia..."
Vedi, amica mia... la domanda dell'altra nostra comune amica mi chiedeva esplicitamente perchè io, dalla Brianza, non fossi andato a curarmi al Sud, e magari in Calabria. Dovresti aver letto la mia risposta, ma per sicurezza te la ripeto:
"...si da il caso che io mi fidassi sia del San Raffaele nuova gestione (carcinoma polmonare, ciclo di tomoterapia) sia dell'Ospedale di Vimercate (36 giorni di degenza per una "polmomitona bilaterale"). Si da il caso che l'Ospedale di Vimercate sia a 10 minuti da casa mia, il San Raffaele a 30 minuti, e la Calabria a 1500 chilometri da casa. E ora tu che sei una persona perspicace, datti una risposta.
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Sfiducia nella sanità lombarda? No. Grande fiducia in alcune strutture, massima sfiducia in altre. Partiamo dalle prime.
Capita anche che essendo io una persona equilibrata, abbia fatto l'elogio della INRCA di Casatenovo, (Lombardia), centro specializzato in pneumologia, che mi ha diagnosticato precocissimamente un carcinoma polmonare.
Capita anche che io abbia tessuto l'elogio del Policlinico di Milano, dove in pochi giorni l'equipe di chirurgia toracica mi ha visitato subito, mi ha ricoverato dopo due giorni per fare biopsia ed analisi del carcinoma, mi ha fatto magistralmente il tutto senza il minimo, frequentissimo effetto collaterale (ad esempio: pneumotorace); ha fatto in équipe diverse riunioni per scegliere se suggerirmi chemio, chirurgia o radioterapia, scegliendo quest'ultima.
Capita che io abbia tessuto l'elogio del San Raffaele per aver accettato, sotto pressione educata di mia figlia Marzia, di ricevermi per una prima visita e colloquio pre-accettazione, addirittura il giorno di San Silvestro.
Capita che io abbia pubblicamente elogiato e ringraziato il dottor Passoni, che è colui che mi ha dedicato (ripeto, il giorno di San Silvestro) una lunghissima ed accuratissima anamnesi, e alla fine mi abbia consigliato un ciclo di tomoterapia radicale di 15 sedute; che io lo abbia eletto a mio angelo custode quando, con le feste di mezzo, in due settimane ho fatto pet+tac di tracciamento, ed abbia iniziato a metà gennaio il trattamento, e lo abbia terminato entro gennaio. Controllo dopo controllo, il carcinoma si era sempre drasticamente ridotto, fino alla quasi totale sparizione.
Capita che io abbia elogiato l'équipe di radioterapia del San Raffaele per i quattro anni di follow-on (purtroppo ho annullato gli ultimi, quelli del fatidico quinto - e in genere ultimo anno - prima che si possano sbilanciare in un referto di guarigione, perchè a causa della mia vulnerabilità al coronavirus non metterei piede in un ospedale neanche se stessi per morire, prima che questo schifo sia finito.
Capita anche che io abbia pubblicamente elogiato e ringraziato l'équipe di pneumologia dell'Ospedale di Vimercate, la quale, con un impegno e una testardaggine degni di miglior causa, mi ha tirato fuori, con ben 36 giorni di degenza e di cure da cavallo, da una gravissima polmonite bilaterale.
Capita.
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Però, dato che non ho ancora, nonostante l'età, portato il cervello all'ammasso, capita che cogli stessi occhi (e con la stessa obiettività) io non spari numeri e giudizi a casaccio. E così come ho elogiato i moltissimi che hanno fatto benissimo, mi sento in diritto di ricordare ai distratti chi in Lombardia ha fatto MALISSIMO.
Così capita che io non abbia dimenticato la clinica Galeazzi di Milano, dove per una semplice ossigenoterapia hanno arso vive 11 persone. I periti scopriranno che nel serbatoio del liquido del sistema automatico anti-incendio, che avrebbe dovuto scattare automaticamente, non c'era il liquido, ma c'erano le ragnatele.
Così capita che in Lombardia la pm di Monza, Manuela Massenz, indaghi sull'ennesimo scandalo della sanità regionale - che ha portato a una raffica di arresti, tra cui quello del consigliere leghista Fabio Rizzi, presidente della commissione sanità.
Così capita che [...] nella clinica Santa Rita di Milano nel 2007 la guardia di finanza abbia portato alla luce quanto accadeva all'interno della struttura: decine gli interventi chirurgici effettuati senza necessità, ma con il solo scopo di ottenere i rimborsi dalla Regione. Molti interventi riguardavano la asportazione di un polmone sano. Quarantacinque i casi di lesioni accertate, quattro i morti. Il primario di chirurgia toracica, Pier Paolo Brega Massone è stato condannato all'ergastolo anche in appello.
Così capita che a Milano si apra l'inchiesta soprannominata 'Lastre pulite', che fa emergere un grande caso di corruzione ai danni delle Asl. Protagonista della vicenda Giuseppe Poggi Longostrevi, titolare di un Centro di medicina nucleare, il quale - secondo l'accusa - aveva corrotto centinaia di medici di famiglia affinché inviassero i propri pazienti nel suo centro, in cambio di tangenti.
Così nel 2011 in Lombardia capita che scoppi il caso legato a Pierangelo Daccò, coinvolto nella vicenda della bancarotta della Fondazione San Raffaele. L'ipotesi è che abbia sottratto milioni di euro all'ospedale attraverso fatture gonfiate e che li abbia ricevuti da Mario Cal, braccio destro di Don Verzé, morto suicida il 18 luglio dello stesso anno. Per questa vicenda non ha ancora ricevuto un verdetto definitivo dalla Cassazione.
Capita che nel 2012 il nome di Daccò finisca anche nel caso Maugeri, che coinvolge - tra gli altri - pure l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni, l'ex assessore alla Sanità della Lombardia, Antonio Simone e il presidente della Fondazione, Umberto Maugeri. Numerose le accuse: a vario titolo si va dal riciclaggio di denaro all'appropriazione indebita, dall'associazione per delinquere alla frode fiscale. Per la cronaca, il Divino Inventore dell'Eccellenza Lombarda è ospite delle patrie galere, con una condanna a sei anni passata in giudicato.
Così capita che nell'ottobre del 2015 Mario Mantovani, ex assessore alla Sanità della giunta di Roberto Maroni, venga arrestato con l'accusa di corruzione e corruzione per appalti nel settore sanitario. A fine gennaio 2106 il pm di Milano Giovanni Polizzi chiede il rinvio a giudizio per lo stesso Mantovani e per altre 14 persone, tra cui l'assessore regionale all'Economia Massimo Garavaglia.
Ecco, vede: per non svegliarmi ogni mattina intonando l'inno alla Eccellenza Lombarda, ho voluto ricordare che questa "eccellenza" è figlia, al 90% del Celeste Ciellino, dei suo brogli, delle sue mazzette, e della privatizzazione ad ampio raggio del sistema sanitario pubblico, svenduto ai privati.
Last but not least: chiudo dal dubbio amletico iniziale:
"Antonio,proprio non capisco questo tuo compiacimento nello screditare l'azienda sanitaria lombarda, che rimane un'eccellenza"
No, amici miei: io non ho bisogno, per la parte negativa, di screditare niente e nessuno. La Eccellenza Lombarda" nella sua parte peggiore, a screditarsi ci ha pensato da sola: per i reati, e per il modo dilettantesco in cui ha trasformato la regione più attrezzata d'Italia in un campo di sterminio. Per la parte migliore, mi sono speso con messaggi privati e con post pubblici in elogi dovuti a chi mi ha salvato due volte la pelle.
Fine del discorso. Se poi avete ancora bisogno di qualche altro elemento fattuale per capire quanto sia stata eccellente l'eccellenza nel caso disgraziato coronavirus, invito a concentrarti sulla tabella con la quale chiudo questo messaggio, aggiornata a ieri 21 marzo 2021:
(Dati aggiornati a ieri 21 marzo 2021)
Ebbene... i numeri, che sono più testardi delle opinioni (e dei pre-giudizi), dicono quanto segue (visto cha anche su una tragedia come la pandemia alcuni preferiscono giocare a "Campanile Sera" anzichè attenersi ai fatti, mi tocca riportarli e decriptarli):
-a) L'Eccellenza Lombarda si salva dalla maglia nera dei morti solo grazie alla insignificante Val d'Aosta, che conta quanto una media città lombarda, e che comunque da un paio di giorni non registra decessi. NULLA è cambiato in un anno.
-b) La Lombardia, nella analisi non mia ma di statistici ed infettivologi, rimane di gran lunga il peggior luogo dove vivere in Italia, e uno dei peggiori al mondo. Con tanti saluti alle Loro Eccellenze.
-c) Dall'inizio della pandemia, in Lombardia sono morte per covid 29.631 persone su 10.028.000 abitanti. In Calabria sono morte 400 persone su 1.894.000 abitanti.
-d) I morti in Lombardia per milione di abitanti sono stati esattamente 7,4 volte più numerosi che in Calabria: 2.955 contro 400.
Se poi qualcuno, ancora insoddisfatto per le mie risposte, volesse contestarle, ben venga. Purchè lo faccia - come mi sforzo di fare io - snocciolando numeri e fatti, e non aggettivi e luoghi comuni.
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