Gli incentivi governativi non decollano, ma le aziende chiedono di insistere: «Chiave della ripresa»
Vanno a rilento i tanti bonus ed ecobonus varati dal Governo durante la pandemia. Per i consumatori è un flop, mentre le imprese continuano a puntare sugli incentivi per stimolare la ripresa.
«È un fallimento, lo dicono i numeri – afferma il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele –. Su 9,3 miliardi di euro di previsione di spesa, solo poco più di 1,2 miliardi, vale a dire il 12,9%, è stato realmente utilizzato dagli italiani». Per l’associazione, che in un ampio report ha analizzato ogni singola agevolazione, il flop è dovuto all’eccessiva burocrazia: troppo complesse le procedure per accedere ai fondi.
Al momento, i numeri più bassi sono quelli relativi all’Ecobonus al 110% per gli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e che riducono il rischio sismico. Sulla carta questa misura rappresenta una grande opportunità per le famiglie, per rimettere in sesto case e appartamenti praticamente a costo zero (cappotti, caldaie, infissi e così via). Finora però sui 6 miliardi di euro di detrazioni previste da Governo e Ance entro fine 2021, a febbraio scorso erano stati raggiunti appena 340 milioni di euro in detrazioni per finanziare 3.100 interventi in tutto il Paese. Si tratta del 5,6% di quanto previsto. Il Superbonus al 110% è sicuramente un’iniziativa che attira molto interesse tuttavia la mole di burocrazia richiesta (e di pareri di tecnici) è davvero grande e scoraggia le richieste.
Ance, l’Associazione dei costruttori edili, tuttavia calcola da che questo incentivo arriverà un effetto totale sull’economia di 21 miliardi di euro, ovvero oltre un punto percentuale di Pil ogni anno. Di recente l’associazione ha assicurato che la misura «sta riscontrando molto entusiasmo, sia da parte delle famiglie, sia da parte delle imprese di costruzioni».Va un po’ meglio, ma non troppo, con le altre agevolazioni. Il bonus vacanze, l’incentivo da 500 euro a famiglia lanciato lo scorso anno in pompa magna dal Governo Conte per sostenere le imprese del turismo in grave crisi a causa del Covid, secondo i dati ufficiali forniti dal governo ha garantito 1 milione 885 mila bonus ma di questi solo 771 mila sono stati effettivamente utilizzati. «Questo significa che sui 2,4 miliardi di euro messi a disposizione dallo Stato, solo 829,4 milioni di euro sono stati effettivamente spesi dalle famiglie – dicono da Consumerismo –. Si tratta del 34,5% del totale».
Andamento analogo per il bonus pc e tablet, incentivo (sempre da 500 euro) teso ad aiutare le famiglie ad acquistare strumenti elettronici e connessioni telefoniche: dei 200 milioni di euro stanziati, ad oggi sono stati attivati o prenotati in totale 69,2 milioni di euro, il 34,7% dei fondi a disposizione.
In cima alle preferenze c’è l’ecobonus auto, incentivo fino a 10 mila euro per l’acquisto di nuove autovetture, variabile a seconda delle emissioni inquinanti, per il quale a marzo 2021 gli italiani hanno utilizzato 344 dei 700 milioni stanziati (il 49,1%). Le aziende continuano a puntare su questa misura: «Rifinanziare con urgenza gli incentivi in esaurimento, rendere strutturale fino al 2026 l’ecobonus e prevedere ulteriori incentivi per il ricambio del parco circolante di veicoli destinati al trasporto merci e a quello collettivo di persone» dicono Anfia, Federauto e Unrae per indirizzare la trasformazione della mobilità.
Se i bonus si muovono al rallentatore, non va meglio con il cashback, ossia il rimborso del 10% delle spese fatte con carte e bancomat. Secondo Consumerismo, ad oggi hanno aderito 8,1 milioni di cittadini. La lotteria degli Scontrini, per la prima estrazione dell’11 marzo, ha registrato la partecipazione di appena 4 milioni di italiani.
Credit: Sandra Riccio - lastampa.it
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