Sono tra gli indagati per riciclaggio e frode fiscale in un'indagine su una serie di operazioni commerciali
Al centro dell’inchiesta, coordinata dal pm Giovanni Tarzia, e che oggi ha portato a un nuovo sequestro preventivo d’urgenza di 4 milioni di euro, una serie di operazioni commerciali, come la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo, che sarebbero servite per riciclare proventi di una maxi evasione fiscale. Per ricostruire i giri vorticosi di denaro sono state necessarie rogatorie a Hong Kong, Cina, Macao, Svizzera, San Marino, Malta, Monaco, Gran Bretagna, Polonia e Spagna. Contestualmente al sequestro, gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf hanno notificato ai sette coinvolti anche l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Al centro dell’inchiesta il gruppo Only della nota esponente della Lega già finita al centro dello scandalo delle mascherine cinesi durante la prima ondata della pandemia. A lei sono stati sequestrati 3,5 milioni «provento dell’imposta complessiva evasa». Un provvedimento che si è reso necessario - scrive il pm nel provvedimento - perché «la concreta possibilità di spostare il denaro sui conti corrente accesi all’estero ed intestati alle società del gruppo, ovvero su conti di altri prestanome o di tesorerie fiduciarie consente infatti all’indagata di moltiplicare i negozi illeciti» e rende più difficile «recuperare tale denaro una volta che sia stato trasferito all’estero». Altri 475 mila euro sono stati sequestrati al consulente Pieroni «quale profitto delle condotte di riciclaggio e dell’evasione fiscale».
Come già emerso nei mesi scorsi, le indagini hanno permesso di accertare «una complessa condotta di riciclaggio posta in essere da sette indagati», tra cui appunto Pivetti. È emerso che Isolani e la moglie avrebbero «simulato la vendita di tre Ferrari della loro società, operante nel settore dell'organizzazione di eventi sportivi» per «sottrarre alle procedure esecutive da parte dell'Erario conseguenti al mancato pagamento di debiti tributari».
I due imprenditori, invece, sarebbero rimasti in possesso delle auto, continuando a svolgere la loro attività non più in Italia ma nelle isole Canarie. Beneficiaria della vendita simulata sarebbe stata una società di Hong Kong che, dopo l'acquisto ad un prezzo di poco più di un milione di euro, ha rivenduto le autovetture a un'altra società di Hong Kong per 10 milioni. Isolani, che ha un suo «team racing», avrebbe venduto tutti i beni (attrezzature, marchio e sito web) di una sua società indebitata col Fisco per diversi milioni di euro al fine di svuotarla. Beni che sarebbero andati a un'altra sua società di San Marino, che a sua volta avrebbe venduto di nuovo tutti i beni, oltre alle tre Ferrari, a una società di Hong Kong riconducibile a Pivetti.
Credit: Monica Serra - lastampa.it
Insomma - secondo questa inchiesta giornalistica de "lastampa.it" - si direbbe che la ex "Terza Carica (sostantivo) dello Stato", partorita dal partito delle ramazze, e del celebre motto "Onestà! Onestà! Onestà!" , adesso sia "carica" di problemini mica da ridere (...o forse si, se aggiungiamo i problemini delle mascherine, e la sua "origine e provenienza" politica... Attendiamo commenti da Salvini, che vorremmo vedere commentare la cosa pubblicamente, e possibilmente non accessoriato con statuine della Madonnina, crocefissi e ramazze.
Tafanus
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