L’Europa dell’est l’area più colpita dall’incremento dei nuovi casi. Impennata di contagi in Germania, difficile la situazione in Olanda, Belgio, Danimarca e Austria. Tra lockdown e restrizioni si corre ai ripari in vista dell’inverno

In Repubblica Ceca la popolazione che ha concluso il ciclo vaccinale si ferma al 63%, in Polonia è più bassa di dieci punti. In Ungheria, che contro le indicazioni dell’agenzia del farmaco europea somministra anche il vaccino russo Sputnik, è al 58%.
L’Olanda - È il Paese dell’Europa Centrale con l’aumento dei contagi più rilevante: il 91%. Dati che hanno motivato l’introduzione di un nuovo mini lockdown, il primo nel continente da mesi. Bar e ristoranti chiuderanno entro le 20, le attività non essenziali già alle 18. Ma non sono previste restrizioni per scuole e università. In Olanda l’obbligo di CoronaCheck (la versione locale del Green Pass) non riguarda il lavoro, ma rimane necessario per l’accesso ai caffè, ristoranti, locali notturni ed eventi al chiuso. Da inizio novembre la mascherina è di nuovo obbligatoria nei luoghi pubblici. La percentuale di vaccinati è più bassa di quella Italiana: il 70% circa. I Paesi Bassi sono stati inseriti da Ecdc, il centro europeo per il controllo malattie, nella lista delle nazioni Ue in cui il contagio desta “alta preoccupazione”.Danimarca - I nuovi casi Covid sono cresciuti dell’89% rispetto a inizio ottobre. Il Paese è stato tra i primi in Europa ad allentare tutte le restrizioni necessarie al contenimento del virus. Ad agosto, il ministro della Salute danese, à Magnus Heunicke, aveva definito l’epidemia «sotto controllo» L’uso della mascherina è stato solo raccomandato, il distanziamento sociale abolito e la certificazione verde non obbligatoria per l’ingresso nei locali. Ma adesso il governo sta valutando il reinserimento del “coronapas”, il Green Pass in vigore nel Paese, come misura per limitare l’aumento dei contagi.
Austria e Germania - Le due nazioni mitteleuropee sperimentano un aumento dei contagi superiore all’84%. L’Austria continua a essere il Paese dell’Europa centrale con la percentuale di vaccinati con due dosi più bassa: il 63%. Un dato comparabile più coi vicini dell’est europeo che a quello registrato in altre aree dell’Unione, come Spagna e Portogallo. In numeri assoluti, la Germania ha raggiunto il picco di nuovi contagi questo mese, con circa 50 mila contagi giornalieri registrati a metà novembre. Lothar Wieler, presidente del Robert Koch Institut, ha dichiarato che «La quarta ondata ci colpisce con tutta la sua forza» e, senza misure aggiuntive, la situazione è destinata a peggiorare in tutti i land tedeschi. «Riducete i vostri contatti», ha esortato l’esperto, evidenziando come, in alcune regioni, la regola dell’accesso riservato ai vaccinati e ai guariti non è più sufficiente.
Austria - Ha deciso di isolare i non vaccinati, limitando le loro attività a quelle essenziali come spesa, lavoro e attività motoria. Il Land dell’Alta Austria e di Salisburgo saranno i primi a partire, dal 15 novembre.
Fuori dall’Unione - La situazione non migliora. Il 13 novembre si sono registrati 1241 morti in Russia, il dato più alto registrato dalla Federazione. I vaccinati tra la popolazione sono meno di un terzo. I morti da inizio pandemia sono 248 mila, secondo i dati della John Hopkins University.
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