La decisione degli organizzatori di far rimuovere ogni riferimento dal sito e dalle locandine. «Clima davvero pesante», dicono, ma assicurano che andranno avanti e che hanno un sostegno trasversale e giovanile
La Stampa è in grado di annunciare anche le ragioni di questa mossa degli organizzatori di un evento già contestatissimo prima ancora di esser celebrato: nessuno dei presenti vuole alimentare una polemica, parlano di «clima davvero pesante», di un convegno che voleva essere tra accademici, scrittori, professori universitari, che devono poter essere liberi di riflettere sulle implicazioni, etiche, giuridiche, filosofiche, di una vaccinazione di massa laddove intervengano forme più o meno esplicite di coercizione. Ma in ogni caso: not in my name, e allora, non ci sarà il nome di Stefano Rodotà.
L’organizzazione che sta dando vita a questa operazione, “Generazioni future Rodotà”, esiste in realtà da quasi tre anni, dall’inizio del 2019, ricordano i suoi promotori e sostenitori, nel suo statuto ha (aveva) scritto che «la Società Cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale ad azionariato diffuso “Stefano Rodotà”, nata per promuovere la difesa e la valorizzazione dei beni comuni», ha origine dal «Comitato Rodotà il 5 febbraio 2019 per promuovere la nascita di una entità economica ad azionariato popolare per la difesa e la promozione dei beni comuni». Non risulta però che Rodotà si sia mai arrampicato in antivaccinismi e complottismi, anzi. I promotori sembrano poi citare anche il partito d’Azione, o almeno vi alludono abbastanza apertamente chiamando “azionisti” (con un doppio senso tra gli azionisti piemontesi e la possibilità di diventare in un certo modo “azionisti” popolari dell’organizzazione, attraverso una donazione) i loro sostenitori. E fa impressione scorrere l’elenco dei consiglieri o del comitato scientifico di “Generazioni future” (naturalmente non è affatto detto che tutti condividano la singola iniziativa di Mattei-Cacciari-Agamben-Freccero), nomi impegnati nei beni comuni che ora si trovano catapultati nel mezzo di una esasperata polemica sui vaccini.
«Non vogliamo assolutamente essere artefici di altra polarizzazione», dicono gli organizzatori, «semmai lo spirito era opposto, è sempre stato quello di parlarsi», spiegano. Ma forse una sottile linea era stata varcata, se la figlia del grande giurista era dovuta intervenire lei. Non era neanche la prima volta che il nome di Rodotà viene agitato come arma impropria. I grillini lo hanno sempre fatto, spesso in modalità oscene, ma in quel caso Rodotà era vivo e riusciva a difendersi con la sua ironia e cortesia, tenendoli a bada.
L’evento della “Commissione dubbio e precauzione” però va avanti eccome: «Dopo il successo del convegno sulle Politiche Pandemiche, svoltosi all’International University College di Torino lo scorso 10 novembre, siamo lieti di rinnovare il nostro invito alla diretta streaming, sulla nostra pagina facebook e sul canale youtube di Studenti Contro il Green Pass». E basta poco a capire che, almeno a Torino, il popolo di questi no vax è non solo variopinto ma trasversale, come La Stampa raccontò fin dalla prima manifestazione di piazza Castello, soprattutto è stabilmente insediato nelle Università e tra gli studenti e ricercatori universitari. Dovrà però fare a meno del nome di Rodotà.
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Un grazie a Jacopo Iacoboni per questo articolo, e una standing ovation a Maria Laura Rodotà, che è riuscita a dare dei "pirla" a questi ggiovani virgulti no-vac (e no-brain?), che avevano abusivamente arruolato a sua insaputa anche il defunto Stefano Rodotà.
Sul "sostegno trasversale e giovanile" a questa pagliacciata, potremmo stendere un velo pietoso, visto che questi giovani risultano essere alquanto attempati...
- Ugo Mattei: anni 60
- Carlo Freccero: anni 74
- Massimo Cacciari: anni 77
- Giorgio Agamben: anni 79
L'arruolato d'ufficio Stefano Rodotà, se non fosse per il trascurabile particolare di essere defunto, avrebbe oggi 88 anni.
Si... è proprio vero... Questo movimento andrà avanti, perchè ha davvero un "largo sostegno trasversale e giovanile". Sulle teorie dei Cacciari e dei Freccero Crozza potrà campare di rendita per una ventina di trasmissioni.
Tafanus
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