Eravamo stati facili profeti, intanto, nel pronosticare che lo scioglimento anticipato delle camere, comunque si fossero messi i giochi del toto-presidente, non ci sarebbe stato. Troppi peones da trenta milioni di lirette al mese più fringe-benefits che quando si scioglierà questo parlamento, per il combinato-disposto della riduzione dei parlamentari e del crollo nei sondaggi, dovranno tornare a fare i bibitari o le parrucchiere per signora.
In questi giorni non mi sono annoiato. Fra dichiarazioni a getto continuo di Casini, Meloni e Renzi di giorno, e Australian Open di notte, sono sempre stato impegnato a ridere o piangere.
Guardateli, questi tre. Sembra di trovarsi di fronte ad un irresistibile podio di vincitori, e invece siamo alla Caporetto dei Generali della Destra. UNITI ????? Di più: Unitissimi. Lo hanno ripetuto fino alla nausea, ma non parlando di cosa li unisse, ma di ciò che divideva quei cialtroni della sinistra, divisa su tutto.
Cosa li univa? Niente di niente - La prima da sinistra voleva ad ogni costo uno scioglimento delle camere, possibilmente in giornata, ma al più tardi in settimana. La "Statista della Garbatella" aveva già fatto i conti. Ha grosso modo il 6% deim parlamentari, ma i sondaggi danno il suo partito al 20%. Andare al voto, nei suoi progetti, le avrebbe consegnato più del doppio delle poltrone attuali, nonostante la riduzione del numero totale dei parlamentari.
Al centro l'immarcescibile clown di tutte le stagioni. Uno che, con sprezzo del ridicolo, ha speso soldi su un suo giornale (insomma, una partita di giro) per dire alla casalinga di Voghera quanto fosse bravo, bello e buono. Nessuno ha spiegato al berlusca (come 14 anni fa nessuno aveva spiegato a Pannella) che il Presidente della Repubblica non lo elegge la casalinga di Voghera, ma i c.d. "Grandi Elettori", e che fare campagna su media consumer, generalisti, anzichè fare operazioni mirate di Human Relations (sin.: Mercato delle Vacche) è roba di una cretininaggine che procurerebbe la bocciatura anche di una matricola di "Scienze della Comunicazione". Il Partito Radicale, per fare gli inutili spots TV per Emma Presidente, ha poi dovuto svendere le frequenze di Radio Radicale Due. Al Berlusca la cosa non costa niente. Sposta i soldi dalla tasca sinistra alla tasca destra.
A destra, infine, il King Maker. Colui che per una settimana è stato inseguito da masse di inconsapevoli cacciatori di non-notizie, armati di taccuino o di telecamera. Così competenti che nessuno aveva afferrato che da leader Salvini aveva solo la prosopopea, ma che in effetti era stato ridotto al ruolo di "registratore" di posizioni altrui.
Esilarante vedere la fascista Meloni giocare a "culo e camicia" col "principino ereditario" di quel Bossi che straparlava di "centinaia di mitra in val Brembana", lo stesso che minacciava di "scovare i fascisti casa per casa". Ecco... appena ha scovato una fascista vera (e senza dover girare casa per casa), non l'ha passata per le armi, ma ci si è ideologicamente fidanzato. Ora il fidanzamento è arrivato alla crisi del settimo anno.
Ecco quali erano i rapporti fra i due innamorati sette anni fa, in vista delle elezioni presidenziali - "Non mi piace la scheda bianca, non mi piace chi decide di non decidere. Noi vogliamo dare un segnale di speranza, poi se son rose fioriranno. Con Giorgia Meloni abbiamo condiviso un percorso per dare un segnale di ricostruzione di un'alternativa seria a Matteo Renzi.". Cosi' il leader della Lega, Matteo Salvini, affiancato dal presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, per annunciare la convergenza sul nome di Vittorio Feltri come candidato per la presidenza della Repubblica.
Come si vede, anche sette anni fa candidature di alto profilo, super partes, non divisive... Cosa è cambiato da allora? Niente di sostanziale. Solo il numero dei candidati di alto profilo, super partes, non divisivi, che sono diventati uno tsunami. Vogliamo provare a metterli in fila?
Provate a collezionare le decine di nomi fatti da questo ineffabile King Maker. Fatelo voi, perchè a me viene la nausea. Ormai sono divisi solo dalla conta dei seggi che si perderebbero o si guadagnerebbero con elezioni anticipate, ma tutti e tre devono fare i conti coi loro peones, che non sarà facile, cara statista della Garbatella, mandare a casa prima che abbiano maturato il diritto al vitalizio. Ci arrivi, vero? Dimmi che ci arrivi!
Due parole su Matteo Renzi, che ha passato queste giornate calde a montare di guardia in tutti i luoghi della movida presidenziale, per intercettare qualsiasi telecamera di passaggio, e spiegare di quanto fosse stato bravo nel 2015 a spingere per Mattarella. Sembra che nella foga di riaffermare un super-io sepolto dagli eventi e dagli umori mutevoli delle plebi, Renzi abbia rilasciato una lunga dichiarazione sui suoi meriti passati, presenti e futuri, alla telecamera semiprofessionale di un ignaro e sbalordito turista giapponese. Renzi non si è mai distratto, neanche per un attimo. Mai che ci abbia ricordato (non che ne avessimo bisogno) che il suo improvviso amore del 2015 per Mattarella era determinato solo dalla voglia di affossare la candidatura dell'odiato Bersani.
Infine, voglio chiudere con un sentito grazie a Draghi e a Mattarella. Draghi, del quale anche noi abbiamo stigmatizzato l'autocandidatura surrettizia al Quirinale, calata nella conferenza stampa di fine anno, dopo è caduto nel silenzio, rotto solo ieri, quando ha implorato pubblicamente Mattarella perchè accettasse un secondo mandato, per il bene dell'Italia e della democrazia. Al tempo stesso, un atto ufficiale di ritiro della sua candidatura - ove mai ci sia stata in maniera esplicita - e un omaggio/implorazione a Mattarella, usando una motivazione che non si può rigettare: il bene dell'Italia. E con questo ha liquidato anche i nomi fatti della destra sfascista, e tolto di mezzo impicci della caratura di una Moratti o della di una Casellati Stanca.
Ora col tandem Draghi-Mattarella possiamo essere fiduciosi sull'arrivo della vagonata di miliardi dalla UE. Con uno qualsiasi dei candidati superpartes, di alto profilo, proposti dal King Maker col rosario in mano. non avremmo avuto neanche le lacrime per piangere.
Grazie Mattarella, grazie Draghi.
Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus