In Arabia Saudita sono state giustiziate in un solo giorno 81 persone per reati legati al terrorismo. Di questi sette erano yemeniti e uno siriano. Lo riferiscono i media ufficiali.
Secondo quanto riferito, le 81 persone messe a morte erano «legate all'Isis, ad al-Qaeda, ai ribelli yemeniti sciiti filo-iraniani Houthi e ad altre organizzazioni terroristiche», «stavano pianificando attacchi a luoghi chiave ed erano dediti al traffico di armi nel Paese».
La pena di morte in Arabia Saudita, così come prescritto dalla Sharia (che fonda tutte le leggi del Paese), è prevista per vari reati ed è applicata in numeri tali da classificare il Regno come il primo paese boia al mondo.
Dal 2015 al 2019 sono state almeno 146 all’anno le esecuzioni di morte nel Paese, con il picco nel 2019, che ha fatto registrare 184 casi [...] credit: lastampa.it
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I sauditi amici e benefattori di Matteo Renzi hanno dimenticato di precisare che gli 81 decapitati erano legati anche alla mafia, alla 'ndrangheta, alla Sacra Corona Unita, alla Yakuza, alla Spectre e al Gruppo Bilderberg, e avevano anche stretti legami con le organizzazioni colombiane del narcotraffico, con la Loggia P2 e col PD (regista segreto della guerra all'Ukraina). Ma il nostro Matteo li ha rassicurati. Ci penserà lui, nel prossimo incontro non gratuito, a suggerire una strategia di comunicazione che sollevi gli amici sauditi da ogni sospetto.
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