Nel 2002, primo anno di esistenza in vita della nuova provincia di Monza e Brianza, le speranze di vita per un maschio 85enne erano di 5 anni circa. A fine 2021, con buona pace di chi ama parlare sempre e comunque male delle strutture sanitarie italiane (senza mai ricordare la forte attenuante della continua diminuzione della spesa sanitaria, anno dopo anno, senza un momento di pausa), scopro che mi tocca campare un anno in più del previsto.
La " speranza di vita" in 19 anni è aumentata di un anno.
"Speranza" o "minaccia" ???
Sono molto incerto. Fra una settimana esatta compirò 85 anni, e quindi se obbedisco all'ISTAT, dovrei "spegnermi serenamente" (come si legge su molte lapidi e manifesti mortuari) esattamente il 27 maggio 2028.
Ma il mio problema non è quello di come spegnermi, ma piuttosto quello di come vivere. Sarà la qualità della vita che ci toccherà in questo anno in più promesso dall'ISTAT, a determinare se si tratti di una promessa o di una minaccia.
Non sono ottimista! Fra Covid (che ogni tanto sembra spegnersi, per poi ritrovare all'improvviso nuova vitalità), ritorno del vaiolo, ripartenza dell'inflazione, ri-sparizione della ripresa economica, sento la mancanza solo dell'invasione delle cavallette (cfr. "The Blues Brothers).
Io speriamo che me la cavo
Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus