Al via incontro tra i leader, al tavolo il premier italiano tra Michel e Trudeau. In arrivo nuove misure economiche contro Mosca. Nella cappella del castello di Elmau il presidente Usa partecipa alla messa prima del vertice. I “Grandi” scherzano: «Più duri di Putin, a cavallo a torso nudo»

ROMA. Neanche la Germania, prima economia dell'Ue, è contraria in linea di principio all'idea di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo, proposta che viene discussa al G7 su impulso degli Usa, dove la benzina ha raggiunto i 5 dollari al gallone. A Elmau sono in corso «intense discussioni» su come attuare un tetto ai prezzi del greggio russo e su come funzionerebbe, in connessione con le sanzioni già approvate dai Paesi occidentali e dal Giappone contro Mosca per la guerra in Ucraina. Restano problemi da risolvere, ma sembra imminente un accordo. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha spiegato stamani in conferenza stampa a Elmau che si discute di creare «un meccanismo tecnico» che avrebbe «l'effetto» di porre un tetto al prezzo del petrolio russo, usando come leva «i servizi relativi al petrolio, come trasporto e assicurazioni». L'Ue, il Regno Unito e gli Usa hanno una posizione preminente nel mercato delle assicurazioni allo shipping e anche nella riassicurazione: le compagnie che assicurano le petroliere si riassicurano a loro volta per proteggersi dal rischio.
Barbarie - Il presidente Usa Joe Biden ha definito l'attacco missilistico della Russia su Kiev una «barbarie». Il capo di Stato ha parlato durante la cerimonia ufficiale di benvenuto per i leader del G7 a Schloss Elmau, in Baviera. Intanto, nel corso del loro incontro bilaterale, il premier inglese Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron «hanno convenuto che questo è un momento critico per il corso del conflitto e c'è un'opportunità per invertire la rotta nella guerra» riferisce un portavoce di Downing Street. «Dobbiamo continuare a stare insieme», ha detto Joe Biden, al cancelliere tedesco Olaf Scholz. Secondo Biden il presidente russo Vladimir Putin «non si aspettava questa unità» nel G7 e nella Nato. Il leader Usa ha espresso «apprezzamento» per l'assistenza militare che la Germania sta dando all'Ucraina e anche per la decisione di Berlino di aumentare le proprie spese militari. Inoltre il premier britannico, Boris Johnson, ha avvertito il primo ministro canadese Justin Trudeau che «l'Ucraina è sul filo del rasoio: dobbiamo ribaltare l'equilibrio della guerra a favore degli ucraini in questo momento cruciale per tutti noi». Scambio di battute tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente americano Joe Biden prima di prendere posto al tavolo del G7. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha detto che esorterà le sue controparti russa e ucraina «ad aprire spazio al dialogo» e chiederà al presidente russo Vladimir Putin di ordinare un cessate il fuoco immediato: «La guerra deve essere fermata e le catene di approvvigionamento alimentare globali devono essere riattivate».

Italia in testa - «Sul treno speciale per Kiev, la delegazione di Draghi ha occupato le prime carrozze. Italia in testa, non succedeva da tempo». È uno dei passaggi del lungo articolo che il settimanale tedesco Der Spiegel dedica all'esperienza del governo di Mario Draghi alla vigilia del G7 di Elmau, in Germania. L'articolo, che contiene interviste al ministro Vittorio Colao e al Consigliere economico del premier, Francesco Giavazzi, sottolinea il ruolo centrale del Presidente del Consiglio italiano a livello internazionale, raccontando il viaggio a Kiev insieme ai leader di Francia e Germania. «La sua delegazione ha occupato le prime tre carrozze nella parte anteriore del treno. Emmanuel Macron segue al centro, con Olaf Scholz seduto in fondo.
"L'Italia prima di tutto, in Europa non succedeva da decenni", scrive Der Spiegel, aggiungendo che «a differenza dei suoi colleghi di Berlino e Parigi, da settimane il primo ministro si batte per l'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea. “Dobbiamo andare avanti il prima possibile”, Draghi ha detto a maggio. Durante il viaggio a Kiev, ha ribadito questa posizione a Scholz e Macron»
Summit - [...] Il G7 si prepara al bando dell'oro russo: lo stop delle importazioni del metallo prezioso impedirà agli oligarchi di usare il metallo prezioso per convertire i loro beni, aggirando le sanzioni. Il divieto di importazione dell'oro, che entrerà in vigore a breve, si applicherà all'oro di nuova estrazione o raffinato. Non riguarda l'oro di origine russa precedentemente esportato dalla Russia. Non è prevista l'estensione delle restrizioni all'oro russo acquistato legittimamente prima dell'entrata in vigore del divieto di importazione. La Russia è il secondo produttore al mondo di oro, con un 10% del totale che viene estratto ogni anno.

Usa - Secondo l'amministrazione Usa, l'oro è la seconda voce, dopo l'energia, delle esportazioni russe. Nel 2020 l'export di Mosca ha rappresentato il 5% di quello globale. Il 90% della produzione russa è stata destinata proprio ai Paesi del G7, soprattutto alla Gran Bretagna. Londra è stata una delle destinazioni più importanti per i metalli preziosi russi [...]
Il passo di Londra - Boris Johnson, ha mostrato interesse all'idea della Francia di creare una Comunità politica europea più ampia che vada oltre l'Ue. Il presidente francese ha avvertito «molto entusiasmo» da parte del leader britannico quando ha parlato di Comunità politica europea, ossia un secondo cerchio di cooperazione, più lasco, intorno all'Ue, con i Paesi che non ne fanno parte, concepito per i Paesi che stanno tra l'Unione e la Federazione Russa, ma anche per chi ha lasciato l'Ue, come il Regno Unito. Ciò permetterebbe ai britannici di «reimpegnarsi», ha precisato l’Eliseo. Inoltre Boris Johnson sarebbe «onorato» di ospitare Volodymyr Zelensky per una visita di Stato qualora il presidente ucraino potesse lasciare il suo paese dilaniato dalla guerra. «Penso che Volodymyr Zelensky abbia svolto un lavoro assolutamente straordinario nel guidare il suo paese e guidare l'opinione pubblica mondiale in un periodo spaventoso», ha detto Johnson a ITV News, parlando a margine del G7 in Baviera, dopo le indiscrezioni del Sunday Times sulla preparazione di una visita a Londra e di un incontro con la regina. Alla domanda se voglia invitare il leader ucraino per una visita di stato, Johnson ha detto: «Se mai diventasse libero di partire e avesse senso per lui lasciare l'Ucraina, ovviamente il Regno Unito sarebbe fin troppo onorato di ospitarlo. Ma la cosa più importante per noi è continuare ad essere uniti qui al G7. E noi lo siamo» [...]
credit: Giacomo Galeazzi - lastampa.it
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Tutto OK, dunque? Andiamoci piano. Consolante che l'Italia per una volta non sia vista come il fanalino di coda, ma come la vettura di testa. Evidentemente Draghi in Europa, nonostante non sia mai stato accomodante nella lotta contro la difesa stretta del basso deficit, ha lasciato un buon ricordo.
Preoccupante, invece, il fatto che in prima linea per tessere l'elogio dell'Italia di Draghi, sia un giornale di destra come Der Spiegel. E non una destra colta, come quella italiana d'antan dei Mattioli, dei Malagodi, degli Einaudi, ma una destra becerona, quasi peggio di quella del senatur prima maniera e del madonnaro d'oggi tutto bacini alla madonnina e rosari esibiti. Una destra per la quale l'Italia di qualche anno fa veniva - nell'immaginario di "Der Spiegel" - ben sintetizzata da una famosa (e oscena) copertina, che faremmo bene a non dimenticare mai: l'Italia composta da magnaspaghetti e da criminali.
Tafanus
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