In tutta questa storiaccia, il perdente N° UNO sarà il patetico Giuseppi Conte. L'ho sempre apprezzato pochissimo, da quando si è presentato al pubblico con un curriculum lungo quanto Anna Karerina (curriculum che parlava anche della sua frequenza ad Harward sconosciuta agli archivi di quella Università), a quando sfoggiava delle inguardabili pochettes che sembravano il profilo del Resegone; da quando ha iniziato a mostrarsi in quelle sfilate televisive nei corridoi di Palazzo Chigi, sempre uguali, con lui che camminava con passo deciso - alla John Wayne - a fatica seguito da giovani guardie del corpo e lecchini di diverse specie... Da quando è diventato campionissimo del "si ma anche", prima governando con l'elogiatissimo Salvini, poi governando contro lo spregevolissimo Salvini. Da quando ha iniziato a cambiare ogni due settimane le regole di lotta alla pandemia, finchè la gente si è stufata di capire/aggiornarsi a settimane alterne sui nuovi comportamenti da adottare, ed ha iniziato ad adottare il Piano B: quello di non leggere più neanche l'elenco delle regole sempre nuove, piene di incomprensibili distinguo. Quello dei provvedimentini-ini-ini, tutti piccolini, ma che sommati producevano un totale mica da ridere (dai monopattini, ai decoder da 30 euro, ai banchi a rotelle che marciscono in qualche deposito, al cash-back con lotteria).
Questa minchiata di crisi sarà l'arma del suicidio di ciò che resta dei 5 Stelle, ma anche da chi la sta sposando, come la Regina dei Borgatari, che non ha ancora capito che i voti di pietra non obbediscono ai sondaggi.
Last AND least, il Bischero di Frignano sull'Arno, che sta tentando disperatamente di riesumare il cadavere di Italia Viva Nata Morta. Da quando si è aperto il capitolo "Crisi di Governo", in media ogni due o tre ore si trova a passare per caso vicino ad una troupe televisiva. Dichiara. Non dice niente, ma lo fa molto bene. Sempre col carisma e l'empatia che possiamo apprezzare in un pugno di sabbia nelle mutande. Lo capisco. L'ex Signore del 40,8% (mai avuto; era figlio di una coalizione, alle elezioni europee che sono un'altra cosa, comprato coi dieci miliardi all'anno della marchetta 80 euro, e dall'effetto sparito entro due mesi), cerca di capire se per caso ci sia una fessura sicura, nella slavina che potrebbe precipitare, dove ficcarsi per cercare di rinascere.
Poche parole le merita anche l'ex Patania Libera Matteo Salvini. Per ora, in attesa degli sviluppi delle correnti d'aria, non chiarisce, e non promette miracoli (che sappia di non poterli eventualmente fare?). Si limita a criticare a destra e a manca chi non ha fatto - tutte insieme - le riduzioni del cuneo fiscale, l'abbassamento delle aliquote IRPEF, il raddoppio delle pensioni, la sanatoria delle grosse evasioni fiscali, la cacciata degli immigrati, l'omaggio a Putin - ma anche alla pace - il reddito alle casalinghe, ai boy-scouts, alle baby-sitter, agli idraulici in bianco e a quelli in nero, la cancellazione del canone RAI. Poi, ove mai dovesse entrare nel prossimo governo, just in case non riuscisse a fare tutto ciò, potrà sempre dire che lui non lo aveva promesso, ma si era limitato a sottolineare che i komunisti non lo avevano fatto.
Nel frattempo i primi effetti della trovata di Giuseppi si sono già avvertiti. Una per tutte: lo spread in due giorni è aumentato del 100%, a 240 punti-base. Una bazzecola. Il tutto costerà 17 miliardi di euro, pari a 34.000 miliardi di lirette. Una finanziaria d'antan.
Una piccola speranza? Si chiama "vitalizio". I peones senza mestiere dei 5 Stelle (ma anche di altri partitini e partitoni) sanno benissimo che servono ancora 9 mesi per il diritto alla pensione da parlamentari. Nel segreto dell'urna, Dio ti vede, ma Giuseppi no. Quanti senza-mestiere sapranno rinunciare alla pensioncina (ex "vitalizio") per andare incontro ad un nuovo futuro da supplenti di educazione fisica, o da bibitari?
Che dire? Che Dio ce la mandi buona.
Silvio, smetti di correre... non precipitarti! Ho detto "buona", non "bbona" !
Tafanus
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