
Questo rapporto mette in evidenza gli abusi commessi per 74 anni nell'arcidiocesi di Monaco-Frisinga, dove Benedetto fu arcivescovo dal 1977 al 1982.
Attraverso l'indagine è stato denunciato un insabbiamento "terrificante" e sistematico dei casi di abusi sui minori, commessi in questa arcidiocesi tra il 1945 e il 2019. Lo studio, invece, ritiene responsabili le autorità ecclesiastiche, incluso Benedetto XVI, come persona che non ha fatto niente per evitare gli abusi.
Oltre alla responsabilità del papa emerito, anche gli arcivescovi Michael von Faulhaber, Joseph Wendel, Julius Doepfner, Friedrich Wetter e Reinhard Marx non hanno fatto nulla per evitare tutto ciò.
Le conclusioni investigative sono state rese pubbliche giovedì durante una conferenza stampa e diffuse anche dall’agenzia di stampa del Vaticano, la quale ha precisato che “la commissione indipendente avrebbe identificato quattro casi avvenuti durante il ministero dell’allora cardinale Ratzinger, e i responsabili degli abusi proseguono ancora con i loro incarichi”.
"Questi casi fanno parte del rapporto, si riferiscono esclusivamente a funzionari ecclesiastici in vita e sono stati trasferiti alla procura sotto il rigoroso anonimato delle persone in questione", ha affermato la portavoce del pubblico ministero Anne Leiding.
Questo organismo ha riferito inoltre, che ad agosto del 2021 lo studio legale Westpfahl Spilker Wastl (WSW), che la Chiesa tedesca aveva incaricato di un'investigazione parallela sulle denunce, "mise a disposizione" della giustizia la conclusione sugli abusi perpetati da 41 responsabili, ai quali si sarebbe aggiunto nel mese di novembre, un altro caso. In questo modo, la Procura della Repubblica valuterà se i casi rientreranno nell'ambito del diritto penale e chiederà informazioni per chiarire l'indagine.
Finora, gli avvocati hanno identificato un totale di 497 vittime tra il 1945 e il 2019, per lo più bambini e adolescenti, e 235 presunti aggressori, per la maggior parte sacerdoti.
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