In un nostro precedente articolo di qualche giorno fa avevamo sottolineato errori tattici di Enrico Letta in questa tornata elettorale. Questi rassomigliano come una goccia d'acqua a quelli di Walter Veltroni nel 2008.
Nel 2008 per gli errori in buona fede di Veltroni abbiamo consegnato il governo al pregiudicato di Arcore. Nel 2022 abbiamo concesso il bis grazie agli errori di Enrico Letta.
In entrambe le circostanze, non abbiamo capito che anche se il voto contro è una brutta parola, che suona male, è esattamente quello che avremmo dovuto fare. Invece a destra lo hanno capito, e col 44% dei consensi hanno portato a casa quasi la maggioranza assoluta dei parlamentari, consci del fatto che in regime di Rosatellum, Primum vivere, deinde pholosophari.
Allora abbiamo consegnato il governo del paese al pregiudicato di Arcore e al post-fascista Fini, oggi lo consegniamo a Dio, Patria e Famiglia, all'ex Padania Libera, e allo scambiatore di Dolcissimi Messaggi col Dolcissimo Massacratore dell'Ukraina.
Confrontate ciò che ho scritto qualche giorno fa sugli errori di Letta, con quanto ho scritto su MicrOmega, ben 14 anni fa, sugli errori di Veltroni...
Caro Flores,
approfitto di questa finestra preferenziale che mi offri, per inviarti il mio commento. Provo ad essere sintetico:
1) Alle ultime politiche il mio blog ha fatto campagna per il "voto utile". Non ha funzionato, ma nelle condizioni date lo rifarei. Con soglie di sbarramento al 4 e all’8% non aveva (e non avrebbe in futuro) alcun senso votare per formazioni a sinistra del PD, che sono riuscite a frazionarsi, se non erro, in 8 nanoparticelle.
2) Avevo sperato che in un momento di lucidità (e di generosità) le varie anime della sinistra avrebbero potuto unirsi. Avrebbero avuto il mio voto e l’appoggio del mio blog. Così non è stato. Poco male. Non hanno perso molto.
3) Uolter ha fatto una campagna molto dispendiosa dal punto di vista dell’impegno personale, ma costellata di errori:
a) perchè costringere i radicali a rinunciare alla propria identità, e non imporre identiche condizioni a Di Pietro?
b) perchè concedere a Di Pietro di stare nella coalizione col proprio simbolo, e negare identica possibilità alle sinistre-sinistre?
E’ vero, le sinistre avevano manifestato, in passato, parecchi gradi di libertà che hanno reso difficile la convivenza fra tutte le anime delle vecchie coalizioni. Ma non è stata diversa, la cosa, con Di Pietro: candidature spesso raffazzonate, a volte impresentabili. Campagne incomprensibili (contro la commissione d’inchiesta sul G8; contro Visco e a sostegno di Speciale): è ammissibile e comprensibile, tutto questo?.
Veltroni ha commesso anche l’errore di fare una campagna tutta "per", il che è sbagliato, perchè attualmente, in assenza di un nostro progetto credibile di sinistra, l’unico (o almeno il più forte) asset che avremmo avuto sarebbe stato quello di fare campagna "contro". Contro Berlusconi, e contro questa destra becera, razzista ed irrispetosa delle leggi ordinarie e della Costitizione. E’ Berlusconi, che lo vogliamo o no, la nostra debolezza, ma anche la nostra forza. E’ tentando di demolirne il mito un pezzetto al giorno, che possiamo tentare di combattere e vincere contro l’arcorismo cronico degli italiani.
Avevamo suggerito al PD, all’inizio di una dura legislatura da "opposizione debole", di tentare di ficcare dei cunei nelle contraddizioni della maggioranza, e di tentare di allargarle. Un esempio (l’unico che mi viene in mente): appena abbiamo proposto di concedere il voto amministrativo agli immigrati regolari, sono subito esplose le risse fra i razzisti della lega (che MAI avrebbero potuto accettare questa proposta), ed i post-fascisti di Fini. Questi ultimi sono diventati più buoni? Assolutamente no! Semplicemente, Fini è rimasto impigliato alla SUA precedente proposta demagogica di voto amministrativo ai regolari, che non avrebbe più potuto rinnegare.
C’è in ballo il federalismo? Bene! Proponiamo in Parlamento disegni di legge di spesa (Catania docet) nelle roccaforti meridionali di Forza Italia, o in quelle centrali di AN, e poi mettiamoci alla finestra, a vedere "l’effetto che fa".
Altre armi? Ostruzionismo sistematico, ad esempio. Discutere, all’apertura di ogni seduta, sul verbale della seduta precedente. Ficcarsi nelle pieghe dei regolamenti parlamentari. Essere presenti in aula sempre, tutti, in modo da costringere i peones della destra a fare altrettanto per non andar sotto. Costringere avvocati di forza italia ed idraulici della lega a trascurare le loro ben avviate botteghe per stare in aula a schiacciare bottoni. Quanto potranno resistere? Presentare su ogni legge un emendamento contrario agli interessi della sinistra, e poi iscrivere TUTTI i parlamentari a fare "dichiarazioni in dissenso". Si chiama "filibustering"? E chi se ne frega? E’ forse maggiormente decente che, in omaggio alla dittatura della maggioranza, la destra voglia arrogarsi il diritto di porre veti sulla presidenza della commissione di vigilanza RAI, dopo che noi, in omaggio al principio dell’assegnazione delle presidenze di commissioni di controllo alle opposizioni, abbiamo ingoiato persino nomi incommestibili come quello di Landolfi o di Storace?
Dialogo?????? non si dialoga coi banditi. Si cerca di fermarli, di disarmarli, di trovare prove, di sputtanarli. Non è fine. Ma è fine fare campagna elettorale fomentando il razzismo con campagne sulla "sicurezza"? No, non lo è. E’ banditesco.
E veniamo al tema della Lista Civica. E’ un tema che, se non sbaglio, era stato già dibattuto, subito dopo l’inutile successo di piazza dell’8 Settembre 2007 di Grillo. Le ricordo, le settimane successive. I dibattiti in TV a reti unificate su Grillo. Le leggi di iniziativa popolare di Grillo. Le liste col bollino blu di Grillo. La Lista Civica Nazionale con dentro o a sostegno tutti i fulminati sulla via di Genova: tu, Pancho Pardi, De Magistris, Di Pietro, Marco Travaglio, Elio Veltri… che fine ha fatto, questa roba? Se la memoria non mi inganna, ci sono stati forti malintesi sul fatto se Grillo avesse concesso o meno il bollino blu alla Lista Civica. Ma davvero pensavate che per far politica fosse necessario l’avallo di un simile trombone? Che fine hanno fatto le 350.000 firme sulla mezza paginetta chiamata pomposamente "Legge di iniziativa popolare", contenente delle idiozie che uno studente al primo anno di Scienza Poilitiche avrebbe riconosciuto immediatamente come incostituzionali? E i fantastiliardi di firme referendarie, raccolte in periodi costituzionalmente errati? Perchè sul blog di Grillo non si parla più né di 8 settembre, né di 25 Aprile?
No, Flores. Niente liste civiche. Nella storia italiana, abbiamo avuto pochi esempi a livelli locali, in genere adottati perchè non si trovava ospitalità nelle liste dei partiti ufficiali, o perchè servivano ad imboscare sotto vestiti nuovi politici vecchi.
La politica è faccenda brutta, sporca e cattiva. Puzza di sudore e di merda, ma la si fa nei luoghi della politica. Magari contribuendo a renderla meno puzzolente. La brutta politica dobbiamo tentare di sostituirla con la buona politica, non dobbiamo cercare surrogati che non hanno mai funzionato e mai funzioneranno. Spendiamo il nostro sudore per "sdemocristianizzare" il PD, e per portare la c.d. "sinistra massimalista" su posizioni sempre di sinistra, ma potenzialmente capaci di attrarre metà degli italiani. E’ inutile avere bellissime politiche di sinistra, gratificanti, ma incapaci di attrarre metà degli italiani. Altrimenti, quando sarà, ci ritroveremo ancora una volta divisi fra DC-PD, otto partitini di sinistra, e magari altre due/tre colture da laboratorio, chiamate per comodità Liste Civiche. Non mi sembra una strada che porti da qualche parte.
Cordialmente,
Antonio Crea, alias Tafanus – www.tafanus.it
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