Consigli di lettura - Un libro da leggere con cautela, così come con cautela prenderemmo quei farmaci accompagnati da bugiardini che prevedono effetti collaterali che vanno da una lieve e passeggera sonnolenza, alla morte per arresto cardiaco o per choc anafilattico.
Il libro fornisce informazione false e tendenziose? NO, Fornisce informazioni documentate con pignoleria maniacale dall'autore, e - tanto per disinnescare il rischio di essere accusato di essersi abbeverato a fonti komuniste, Cazzullo bene ha fatto ad abbeverarsi quasi esclusivamente a documenti usciti dopo lunga sepoltura da "armadi neri".
Cazzullo non si addentra più di tanto sui grandi avvenimenti che tutti, più o meno superficialmente, conosciamo: le leggi razziali, i treni per Auschwitz (che viaggiavano in perfetto orario), gli assiderati in Russia, gli otto milioni di baionette, l'Impero, l'Asse...
No. Cazzullo sceglie sapientemente di fare arrivare alla nausea e al disprezzo di tutto quanto sa di Fascio, quanti di noi non ci siano, ancora e purtroppo - arrivati da soli. E per farlo, trasferisce alla scrittura una tecnica mutuata dalla pittura degli impressionisti e dei pointillistes, che ne sono la versione aggiornata. Non è la pennellata "piatta" che crea l'immagine, ma una serie di piccoli punti messi l'uno accanto all'altro.
In fondo, si trattava - ante litteram - della stessa tecnica che domina i PC quando forniscono bellissime immagini in alta definizione: noi vediamo una bella faccia fresca, ma questa è il frutto di oltre due milioni di micro-pennellate (chiamatele pure "pixel).
Quello che ha fatto Cazzulo è stata la scomposizione della immagine nei suoi pixel. L'immagine è quella complessiva della violenza criminale del fascismo, condivisa e addirittura promossa dal loro Duce. I pixel che Cazzullo ci mostra sono più significanti del quadro finito.
Predappio 2022
Sono i disgraziati legati ad un camion con una catena, e poi trascinati fino a scarnificazione completata. Sono i tanti dissenzienti ammazzati non con un pietoso colpo di pistola alla testa, ma a bastonate. Sono quelli buttati giù da una finestra da un piano basso, così non morivano (i morti si dimenticano presto), ma restavano mutilati, o invalidi, vivi anche per anni, duraturo monito vivente a chi ancora avesse deciso di mettersi di traverso.
Sono anche le storie di una sua compagna ricchissima, finanziatrice fino alla sopravvenuta indigenza del giornaletto fascista, che a causa della sua sopraggiunta inutilità come finanziatrice, è stata fatta rinchiudere in un manicomio (da dove non è mai più uscita viva), insieme al figlio avuto dal Duce.
Siamo ai pixel finali... Quelli, osceni, che dipingono l'Invincibile catturato dai partigiani... Tremebondo, ridicolo e imbarazzante nel suo travestimento da soldato tedesco, che è eroicamente saltato giù dalla nave che affondava, tentando di raggiungere un "porto sicuro": la Svizzera.
Trecentocinquanta pagine che pesano come un macigno. Questo libro andrebbe reso obbligatorio nelle scuole.
Tafanus
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