Bruno Lauzi, un uomo che forse dalla vita avrebbe meritato qualcosa in più...
...una foto impietosamente sbiadita... anni '60: una delle brunette inquadrata di spalle è mia moglie; era insieme a Bruno e ad altri alla Sorbona, per uno stage di perfezionamento linguistico (entrambi frequentavano la Scuola Interpreti, anche se in sedi diverse). Lo abbiamo rivisto anni dopo, col morbo di Parkinson già in fase abbastanza "visibile", ma con tutto intatto il suo humour anglo-genovese e la sua umanità, forse addirittura accresciuta dal male che non ha mai provato a nascondere...
L'inclinazione artistica si era già manifestata precocemente: erano gli anni '50 quando, insieme all'amico Luigi Tenco, compagno di scuola al Ginnasio con il quale condivideva la passione per i film musicali e per il jazz, iniziava a scrivere i primi brani. Tra questi "Il poeta" decretava, per Lauzi, l'inizio di una lunga carriera segnata da indimenticabili successi.
Negli anni Settanta il brano "Onda su onda" diventa ben presto un successo al quale seguiranno, tra gli altri, "Angeli" inciso con Lucio Dalla, "Naviganti" con Ivano Fossati; mentre "Almeno tu nell'universo", scritto con Maurizio Fabrizio e interpretato da Mia Martini, vince il premio della critica al Festival di Sanremo del 1989. Tra le altre sue canzoni storiche si ricordano "La tartaruga", "Ritornerai" ed "Amore caro amore bello" (scritta per lui dall'amico Lucio Battisti).
È considerato insieme con Umberto Bindi, Luigi Tenco e Gino Paoli tra i maggiori esponenti della scuola genovese dei cantautori.
Nonostante il peso della sofferenza per la malattia che lo ha colpito, il morbo di Parkinson, conserva intatta la sua straordinaria verve e la personalità schietta e vigorosa. Nel mese di giugno del 2005 é uscito il suo ultimo romanzo, dal titolo curioso "Il caso del pompelmo levigato", edito da Bompiani.
Il video linkato in calce è quello che è... una registrazione amatoriale del 1978. Sono trascorsi 44 anni! Ma ci riporta comunque indietro ad anni in cui eravamo under 'anta...
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