Quando Salvini "dava i numeri"

Quando Salvini, ospite del generoso Bruno Vespa, da letteralmente i numeri. Mai contraddetto dal  gentile anfitrione

 

 

Quando lo sciacallaggio non conosce vergogna - Col cartello, Salvini confronta i dati sui morti in mare avvenuti nel 2017 e nel 2018. Secondo il leader della Lega, nel 2017  avrebbero perdo la vita 210 persone, cercando di raggiungere l’Italia, contro le sole 23 dell’anno scorso. Queste cifre però sono sbagliate (e noi non possiamo fare a meno di chiederci se siamo di fronte ad un caso di ignoranza crassa o di attitudine alla truffa politica, e ci chiediamo anche se la mancata reazione del "giornalista" Bruno Vespa sia frutto di ignoranza condivisa, o si servilismo verso il potente di turno - NdR)

Secondo i dati ufficiali dell’Unhcr, nel 2017 il numero è molto più alto: 2.837 migranti sono morti – o andati dispersi – nel Mediterraneo, mentre nel 2018 sono stati 1.311. Al calo degli sbarchi è quindi corrisposto un calo del numero dei morti (ma non della mortalità – come spiegato anche da un’elaborazione dell’Istituto per gli studi di politica internazionale, Ispi).

Da giugno a novembre 2018 (mancano ancora i dati mensili disaggregati di dicembre), prima di raggiungere l’Italia sono morte in mare, o andate disperse, 895 persone, su un totale di 9.581 arrivi. Nello stesso periodo del 2017, i morti erano stati 1.070, su un totale di 56.814.

 

Da quando Salvini è ministro, sono morti circa 9 migranti ogni 100 arrivati. Un anno fa, erano poco meno di 2 ogni 100.

 

(fonte: PagellaPolitica.it)