Stamattina, appena ho visto scorrere i titoli dell'arresto di Matteo Messina Denaro su tutte le reti TV, mi sono detto: "Era ora!" - Era abbastanza strano che in trent'anni costui, che aveva in Sicilia molti amici, ma anche molti nemici, fosse riuscito a restare libero. Di fare cosa, dove, perchè non è noto, ma tant'è... Appena la notizia ha iniziato a circolare, le TV si sono presto riempite di premieresse e ministroni ansiosi di attribuirsi i meriti della "brillante operazione di polizia": in "PPP" (primissimo piano) la Meloni e Piantedosi, e intorno gente che si spintonava per "entrare nella foto".
Ovviamente si è fatto notare come gli imbelli dei governi di centrosinistra in trent'anni non fossero riusciti ad ottenere ciò che invece i destri erano riusciti a fare in tre mesi. Con sprezzo del ridicolo, nessuno di loro ha avuto il buon gusto di ammettere che se trent'anni di caccia inutile sono un insulto all'efficienza, questo insulto va equamente distribuito fra tutte le forze politiche.
Sarebbe troppo complicato riuscire a spiegare a costoro che in trent'anni di latitanza (forse un record mondiale) i post-bolscevichi e i post-fascisti si sono suddivisi quasi alla perfezione i trent'anni... 15 a testa. Ma è indubbio che l'arresto è avvenuto sotto il regno di Meloni&Piantedosi...
INDUBBIO??? Andiamoci piano! Quando sono cominciate a trapelare notizie più dettagliate sull'arresto, a me è venuto in mente subito un titolo:
Matteo Messina Denaro si è arrestato
Prendiamo il sito today.it, e la sua brava giornalista Sandra Figliuolo (ma è "quasi certissimo" che nelle prossime ore non rimarremo soli a pensar male... Parafrasando il saggio divo Giulio Andreotti: [...] a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina [...]
Diamo spazio al sito giornalistico, che descrive sinteticamente i fatti già emersi, in attesa che il web sia invaso da altre notizie e da altre non-notizie, e poi inizieremo a cercare una logica in ciò che è successo. Perchè in sostanza questo latitante non è stato scovato murato in qualche topaia, come Totò Riina, ma in un bell'ospedale, di cui era ospite abituale con una identità falsa, (mai controllata dall'ospedale stesso?). In calce i fatti per ora noti, riportati da sito succitato
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Il superlatitante arrestato, i retroscena e la risposta ai carabinieri: "Sono Matteo Messina Denaro"
Gli inquirenti hanno appreso tre giorni fa che stamattina aveva un appuntamento per sottoporsi a delle cure oncologiche. Era stato operato alla clinica La Maddalena a maggio scorso e utilizzava documenti falsi, a nome di Andrea Bonafede. Nessuno, né pazienti, né medici o infermieri in questi mesi lo ha mai riconosciuto. Arrestato anche l'uomo che era con lui.
In base alle prime notizie, Messina Denaro sarebbe stato operato nella clinica a maggio dell'anno scorso e poi sarebbe andato più volte nella struttura per sottoporsi alle cure. Nessuno - e questo è un filone che certamente sarà percorso adesso dagli inquirenti - lo ha mai riconosciuto. Né pazienti né tantomeno medici o infermieri. Il nome falso utilizzato dal boss stragista era peraltro già emerso da alcune indagini.
L'uscita del boss dalla caserma
Assieme a Messina Denaro - che è stato condotto in una località segreta - è stato arrestato anche l'uomo che era con lui, Giovanni Luppino, di Campobello di Mazara, che è accusato di favoreggiamento. Per il momento non trapela nulla sul posto in cui il boss ha trascorso la sua latitanza [...]
Il procuratore Maurizio De Lucia e l'aggiunto Paolo Guido che coordinano l'inchiesta non sarebbero rimasti sorpresi di individuare il latitante in una struttura ospedaliera, perché era noto che fosse malato. Ma la Maddalena, per le cure di alto livello che offre, è frequentata anche da tantissimi professionisti, magistrati, appartenenti alle forze dell'ordine. Tuttavia nessuno si è mai accorto della presenza del "fantasma" di Cosa Nostra.
Solo tre giorni fa gli investigatori hanno avuto la conferma che cercavano: alle 8 di oggi "Andrea Bonafede" aveva fissato un appuntamento nella clinica di San Lorenzo per sottoporsi a nuove cure in day hospital. Il blitz del Ros dei carabinieri, con l'apporto del Gis, è stato organizzato quindi nei minimi dettagli (incluso il "dettaglio" che per una operazione della "intelligence" di questa delicatezza, ci fossero già fuori dalla clinica fiumi di fotografi e cine-operatori, pronti ad immortalare lo storico evento? - NdR)
Stamattina, come gli inquirenti si aspettavano, Messina Denaro si è presentato in clinica, ha fatto l'accettazione e poi, però, anziché salire al settimo piano per la visita, come previsto, è andato verso l'uscita. E' qui che è stato avvicinato dai militari che gli hanno chiesto se fosse "il signor Bonafede" e che lui, senza opporre nessuna resistenza, ha invece confermato la sua vera identità. L'intervento del Gis, simile a quelli che si vedono nei film, ha seminato il panico all'interno della struttura ospedaliera. Una paura che, appresa la notizia della cattura della primula rossa di Cosa nostra, ha lasciato spazio ad applausi per le forze dell'ordine e a un senso di enorme felicità.
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Ma vediamoli, i lati "oscuri":
-a) Sul web è apparsa la carta d'identità cartacea falsa del sedicente Signor Bonafede. Ma da un nome, cognome, data di nascita di una CdI (genuina o falsa che sia) si risale al codice fiscale, e da questo è un gioco da bambini, per le forze dell'ordine, controllare le coordinate dell'individuo. E' stato fatto?
-b) Sembra che il "Signor" Andrea Bonafede frequenti questa clinica da anni. La clinica non ha mai tentato di aprire e/o di trasmettere il fascicolo sanitario alla locale azienda sanitaria? Eppure non era stato tante volte li per un foruncolo, ma per un intervento oncologico, e per successivi controlli e terapie oncologiche.
-c) Come al solito, quando si cerca di "far luce sull'oscuro episodio", saltano sistematicamente fuori versioni successive e inconciliabili:
-1) Alla vista delle forze dell'ordine, sarebbe fuggito rifugiandosi nel bar dell'ospedale (un luogo inespugnabile) e avrebbe opposto resistenza all'arresto;
-2) Alla vista delle forze dell'ordine (e dei troppi cine-operatori?) si sarebbe diretto all'uscita della clinica. Fermato da un agente che gli chiedeva se fosse Andrea Bonafede, anzichè dire si, dice no: sono Andrea Messina Denaro.
Qualcuno mi aiuterebbe a trovare un senso su queste versioni contrastanti, prima che se ne aggiunga un'altra mezza dozzina? Grazie. Intanto prendiamo atto che a poche ore dalla brillante operazione, un numero crescente di giornali e siti-web tende a definire "l'auto-arresto di Messina Denaro" una ipotesi altamente ragionevole. Un malato oncologico, magari senza possibilità di sfuggire al suo destino, cosa avrebbe da perdere a passare ciò che gli resta da vivere in un ospedale, anzichè in una tana da topi, come era successo a suoi illustri predecessori?
Tafanus
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