Dopo Sangiuliano, che si è distinto - come predecessore di Nicola Rao - nell'ammannirci ad ogni TG un predicozzo di Salvini (uno che dice il nulla, ma lo dice anche male), adesso ci tocca Nicola Rao, che nel TgDux di stamattina è riuscito a mostrarci la Meloni con quattro mises diverse (manco fosse ad una sfilata di moda).
Nicola Rao
Già vicedirettore del Tg1 dal 27 settembre 2021, sarà Nicola Rao a dirigere il Tg2. Succede a Gennaro Sangiuliano, nominato Ministro della Cultura nel governo Meloni. Il Cda Rai riunito oggi a Roma sotto la Presidenza di Marinella Soldi ha dato parere favorevole alla proposta dell’Amministratore Delegato Carlo Fuortes di nominare Nicola Rao alla Direzione del Tg2. [...] Credit: Il Riformista
Dire che Nicola Rao sia stato nominato con un voto plebiscitario del CDA Rai sarebbe esagerato... Ecco come riporta l'esito della votazione il già citato "Riformista":
[...] La votazione è finita con quattro voti favorevoli e tre contrari [...] Ad esprimersi a favore sono stati, oltre all’amministratore delegato Carlo Fuortes e alla presidente Marinella Soldi, i consiglieri indicati dall’attuale maggioranza Simona Agnes e Igor De Biasio. Contrari, invece, quelli espressi da Pd e M5s, Francesca Bria e Alessandro di Majo, oltre a Riccardo Laganà, eletto dai dipendenti. “Ci troviamo, a distanza di un anno dalle precedenti nomine dei direttori delle testate Rai, a constatare la poca trasparenza e oggettività nel metodo e nei criteri di nomina in relazione alla scelta della direzione di una importante testata come il Tg2, che certamente necessita al più presto di una guida autorevole. Ancora una volta il Cda della Rai si ritrova a ratificare una scelta presa altrove e che consiste nella proposta di un nome gradito al governo di turno”. Lo denunciano i consiglieri Rai Francesca Bria, Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà, che hanno votato contro la nomina di Nicola Rao alla guida del Tg2 [...]
Ancora una volta, ci risiamo. Ad ogni cambio di governo, la RAI imbarca qualche altro charter di giornalisti di fiducia. E dato che in RAI non si licenzia nessuno, tutti gli "esodati" imbarcati dai governi precedenti finiscono nello sgabuzzino della fotocopiatrice, senza obbligo si presenza, ma con la conservazione delle prebende precedenti. Una sorta di pensionato di lusso per nullafacenti. In questo sport l'Italia eccelle, e la RAI non corre alcun rischio economico, visto che i crescenti deficit sono finanziati con l'addebito del canone nella bolletta dell'elettricità. Una roba da quarto mondo.
P.S.: Una chicca di ieri sera (questa volta tocca a RaiNews, che spesso si distingue nel volare basso, quasi come RaiDux). Dunque, mentre passavano immagini raccapriccianti dalla Turchia (palazzi che si sbriciolavano in diretta, gente che abbracciava sacchi con cadaveri dentro, interi quartieri annientati, numeri spaventosamente crescenti delle vittime), alla base dello schermo c'era, fisso, un banner che ci dava una informazione fondamentale, e in linea con la tragedia che era trasmessa: in testa a non so cosa di Sanremo c'era Mengoni! Siete contenti?
Tafanus
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