È Elly Schein, e non il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la donna che "scuote" il panorama politico italiano. Lo scrive il "New York Times" nel profilo settimanale dedicato questa settimana alla nuova segretaria del Partito democratico.
È "difficile" per l'Italia immaginare che qualcuno possa "incarnare il cambiamento" più di Schlein, scrive la testata riassumendone le principali note biografiche, dalla relazione con una donna al genitore ebreo statunitense, dall'esperienza da volontario al fianco di Barack Obama all'ambizione di fare fronte comune con Alexandria Ocasio-Cortez, democratica di New York. L'elezione alla guida di un partito "nel bel mezzo di una crisi di identità", ha "colpito l'establishment liberale", conquistando un posto nel dibattito "sul futuro della sinistra europea".
Con la vittoria delle primarie dello scorso fine settimana, Schlein ha "catapultato" l'Italia, Paese a lungo considerato per vecchi, in "un territorio nettamente diverso. Un leader di opposizione donna è oggi la sfidante della prima donna premier, la nazionalista di centro destra Giorgia Meloni". Due donne il cui profilo "non potrebbe essere più diverso" prosegue l'articolo passando in rassegna l'interpretazione del ruolo femminile, della religione, le opposte biografie e il diverso approccio al concetto di nazionalismo. Non manca una citazione dei timori nutriti dai moderati sulla deriva radicale del Partito e la perdita di un elettorato di centro, che però Schlein dice di non riconoscere: "tutte le volte che qualcuno ha provato a rappresentarlo non è andata molto bene".
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Chiedo per un amico:
Da quale di queste due donne comprereste un'auto usata?
Tafanus
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