Dobbiamo ammetterlo: la Gioggia non smette un attimo di preoccuparsi dei poveracci, e - grazie alla sua bontà e competenza - ogni giorno ne pensa una nuova, che allarghi il solco fra chi sta male e chi sta peggio. Lo fa per il bene dei poveri. Se il solco dovesse mai restringersi, ai poveri cristi non resterebbe più neanche il diritto di lamentarsi.
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Proverbio napoletano
L'acqua è poca, e 'a papera nun galleggia.
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Riprendiamo alcuni passaggi della simulazione fatta da SkyTG 24. Questa simulazione conferma ancora una volta - qualora se ne sentisse il bisogno - di quanto sia (s)costante l'attenzione della Gioggia e dei suoi scherani nei confronti degli ultimi al mondo. Dai quattordici condoni fiscali in un anno in giù, è tutto un fiorire di iniziative (prive di copertura) a favore dei suoi elettori. La Gioggia ringrazia di cuore il MinCulPop di fatto che si è costituito intorno a Rai Uno, Rai DUX, RaiNews24, Rete4, Canale 5, Italia 1, a copertura delle malefatte socio-economiche di questa banda di generosi "condonatori" e rottamatori di cartelle esattoriali non pagate. Continueranno a pagare "i soliti noti": pensionati e lavoratori dipendenti, tassati alla fonte.
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Il governo punta a rimodulare le aliquote Irpef il prossimo anno. Il Viceministro Maurizio Leo a Sky TG24 ha annunciato l'intenzione di accorpare il primo e il secondo scaglione, mantenendoli al 23 per cento. In questo modo si ridurrebbero da quattro a tre le aliquote Irpef, con uno sconto che andrebbe a valere sui redditi da 15mila euro in su. Un intervento che secondo Leo potrebbe costare alle casse pubbliche tra i 3 e i 4 miliardi, non scontati in una manovra di bilancio così complicata come si preannuncia quella del 2024.
Taglio del cuneo "mangiato" dall'Irpef - Così il governo intende potenziare il taglio del cuneo contributivo, in modo da aumentare gli importi netti in busta paga per i lavoratori dipendenti fino a 35mila euro di reddito lordo. Oggi infatti lo sconto - potenziato da Meloni tra luglio e dicembre e ancora da confermare per l'anno prossimo - provoca un aumento del reddito imponibile per i lavoratori dipendenti. I quali, pagando meno contributi all'Inps, vedono aumentare il conto dell'Irpef (le colonnine in rosso). Così il rialzo della tassazione si "mangia" una parte del taglio contributivo.
Le simulazioni: chi risparmierebbe di più - Ma chi beneficerebbe maggiormente da una rimodulazione delle prime due aliquote Irpef? Senza una modifica agli altri pilastri della tassazione (detrazioni in primis), i contribuenti con un reddito lordo inferiore a 15.000€ (oltre il 40 per cento del totale) non godrebbero di alcun beneficio. Già oggi infatti subiscono la tassazione al 23 per cento, che parrebbe confermata.
Gioggia e la (s)progressività delle imposte
Chi guadagna tra i 15.001 e i 28.000 euro (cioè un contribuente su tre) inizierebbe invece a risparmiare con la nuova Irpef: per esempio coloro che dichiarano 20mila euro lordi avrebbe un beneficio di circa 100 euro all'anno (ben 8,33 euro al mese! Speriamo che adesso costoro, colpiti da inatteso benessere, non inizino a spendere e a spandere! NdR) Lo sconto salirebbe oltre i 28mila euro: per loro il beneficio sarebbe di circa 260 euro all'anno. Questa simulazione riguarda i contribuenti single e senza figli, che non beneficiano di alcuna detrazione e deduzione se non quella da lavoro dipendente. Si tratterebbe perciò di un taglio regressivo, che andrebbe cioè a beneficiare di più i contribuenti facoltosi rispetto a quelli meno abbienti.
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